Totti promette un altro show

Totti promette un altro show IL CAPITANO DELLA ROMA E' ANCORA ACCIACCATO MA GIOCA CON LA NAZIONALE AD ANCONA Totti promette un altro show «lo e Cassano siamo abituati a fare cucchiai» Giancarlo Laurenzi inviato ad ANCONA Mercoledì, mentre i compagni azzurri perdevano l'imbattibilità stagionale sull'erba marcia di Varsavia, Totti sdraiato sul divano curava il dolore che s'era infilato nella schiena, rendendola inutilizzabile per un qualunque sforzo. Quella sera, Totti non era riuscito a concentrarsi sullo schermo al plasma che trasmetteva il test amichevole ma il dolore alla schiena era diventato improvvisamente secondario, scavalcato dalla strage di carabinieri in Iraq che gli aveva investito l'anima. Stabilito che l'incasso della partita di stasera contro la Romania sarebbe stato devoluto ai familiari delle vittime, Totti ha capito che era giunto il momento di rimettersi in piedi, fondamentale la sua presenza (in assenza delle star: Vieri, Del Piero, Inzaghi, Buffon, Nesta) per convocare il pubblico allo stadio e gonfiare l'incasso. Così, mentre Cannavaro ha attaccato pesantemente gli assenti («non venire in Nazionale per acciacchi è una brutta abitudine del calcio italiano»), Totti s'è tolto le bende: «Non sto benissimo, mi interessa poco che altri abbiano disertato. Avranno i loro motivi e i loro problemi. Alla gente dico: venite in massa. Non per me, ma per chi sta male e non vede l'uscita del tunnel. Non c'entra lo spettacolo, è una questione di sensibilità, di solidarietà». La preghiera di Totti alla gente di Ancona ha commosso anche i reporter romeni, ma non i tifosi della Nazionale, visto che fino a ieri sera i biglietti venduti non superavano quota 8 mila. La morte dei carabinieri ha sconvolto il Pupone, che non fa mistero di ritenere la missione troppo pericolosa per chi è ancora rimasto laggiù: «Fate presto a tornare a casa», ha supplicato il giallorosso e lo sguardo sodo non ammetteva equivoci: dipendesse da lui la missione italiana terminerebbe oggi stesso. La solidarietà del football italiano non è solo a parole: l'Associazione calciatori ha deciso di aprire una sottoscrizione in favore degli orfani delle vittime in Iraq e all'interno di ogni spogliatoio di serie A e B un rappresentante curerà la raccolta dei fondi. All'iniziativa si è subito accodata l'Associazione allenatori, dopo una telefonata di Vicini a Trapattoni. Totti toma ad Ancona e l'ultima volta che capitò da queste parti (31 marzo 1999) fu un mezzo disastro: sostituito dall'allora et Zoff durante il match contro la Bielorussia valido per le qualificazioni europee, fece la borsa in un lampo per scappare a Roma con la famiglia (accorsa nelle Marche per vederlo) senija neppure salutare compagni e allenatore (che se la legò al dito) e senza aspettare il sorteggio antidoping che teoricamente poteva riguardarlo. «Sbagli di gioventù, errori di un ventenne», ricorda svagato con la voce del vecchio saggio che ha una vita di dribbling alle spalle e vuole evitare che altri cadano nella stessa trappola. «Cassano? E' il mio pupillo, ha un grande futuro. A Varsavia ha dimostrato molta personalità, se continua così sarà sicuramente nel gruppo che andrà al'Europeo. E' la prima volta che in Nazionale giochiamo insieme ma figuratevi se abbiamo problemi di affiatamento: in allenamento stiamo tornando ai vecchi "cucchiai". Tranquilli: quando ci siamo io e lui il divertimento è assicurato». «Non sto benissimo, m'interessa poco che altri compagni abbiano disertato Avranno i loro motivi» «Alla gente dico: venite a vederci in ma^a, non per me ma per chi sta male. Ai soldati: tornate in fretta a Casa» Francesco Tetti torna ad Ancona a distanza di quattro anni (Italia-Bielorussia, 31 mar2o1999)