Ci prova anche il centrodestra, ma l'Udc dice no di Maria Grazia Bruzzone

Ci prova anche il centrodestra, ma l'Udc dice no Ci prova anche il centrodestra, ma l'Udc dice no Forza Italia rilancia per le Europee: mercoledì un vertice anche sulla legge elettorale Maria Grazia Bruzzone ROMA L'Ulivo vara il listone unitario. E il coordinatore di Forza Italia Sandro Sondi, pur prendendo distanza dall'iniziativa, subito rilancia. «Indipendentemente da ciò che avviene nel centrosinistra - dice - il centrodestra dovrebbe avviare un analogo processo di unificazione». «Il nostro obiettivo, estremamente importante incalza il ministro forzista Enrico La Loggia - resta quello della lista unica». E però, mentre An è possibilista, l'Udc resta fieramente contraria sia alla Usta unica, sia a una riforma della legge elettorale europea che abolisca le preferenze e preveda liste bloccate. Argomento, quest'ultimo, appena riproposto da Piero Fassino e colto a volo da Silvio Berlusconi che lo proporrà nel vertice di mercoledì alla discussione degli alleati, insieme alll'accelerazione delle riforme istituzionali. Marco Pollini tiene il punto. «Penso che nel centrodestra esistano alcune differenze, non abissali e non stridenti ma che rappresentano un minimo di articolazione da mantenere. E constato che, unificando e unificando, il centrosinistra, pur imito intorno a Prodi, si presenterà con ben sei Uste. Che la Casa delle Libertà ne abbia quattro, non mi pare un fatto così divaricante». Niente Ustone dunque, e «no» a riformare la legge elettorale per le europee, che ne sarebbe la logica conseguenza. «Il problema per noi - insiste il segretario dell'Udo - è conservare le preferenze. Sia perché fanno gioco a un partito di candidati come il nostro, sia perché riteniamo giusto non toghere agli elettori una possibilità di scelta». Se qualcuno pensava che, convocando il vertice il giorno dopo le esequie dei militari morti in Iraq, sull'onda del tragico evento che aveva inevitabilmente ricompattato la CdL, si potessero co¬ stringere gh alleati rissosi a più miti consigli, dovrà ricredersi. An lascia aperti solo degli spiragli. Senza troppo sbilanciarsi, il coordinatore Ignazio La Russa ritiene infatti che l'operazione dell'Ulivo «renda più urgente una valutazione da parte del centrodestra. A partire da Forza Italia e Udc che appartengono al Ppe, seguiti da An», precisa però. Mentre Adolfo Urso, pur ritenendo che la lista unica della Cdl sia «un'opportunità da non perdere», mette le mani avanti:«Prima la verifica sul programma di governo, poi la lista unica». E significativamente aggiunge: «Come proposto da Berlusconi». E i centristi non demordono. Sebbene Pollini, confermando che se ne parlerà mercoledì, faccia capire che al vertice, se verrà confermato, l'Udc non mancherà. Non meno ostili a modificare la legge elettorale per le europee sono i partitini del centrosinistra. Dall'Udeur (che denuncia la «puz¬ za in inciucio tra gh uomini di Fassino e gh amici del Cavaliere») al Pdci («Sarebbe un gesto di prepotenza e metterebbe in seria discussione la tenuta dell'Ulivo»), passando per Italia dei Valori e Verdi. Clemente Mastella è furioso con Fassino. «L'accordo a sinistra lo hanno fatto solo contro di noi? Ma io non ho paura, scommetto sull'idea che sto portando avanti con Martinazzoli. E a convenienza risponderò con convenienza e mezzo, a brigante, brigante e mezzo. Vedremo». Tanto che il socialista Enrico Boselh, nel rassicurare gh alleati, che «vanno convinti e non costretti», arriva a dirsi «perplesso, anzi, contrario all'introduzione nella legge elettorale di forme di sbarramento». Dando corpo al fantasma che si aggira fra i partiti minori: quello di un emendamento che qualcuno, a destra come a sinistra, potrebbe essere tentato di tirar fuori per tagliare le ah ai più piccoli.

Luoghi citati: Iraq, Roma