«Un no radicale a fanatismo e intolleranza» di Flavia Amabile

«Un no radicale a fanatismo e intolleranza» «Un no radicale a fanatismo e intolleranza» Il messaggio di Ciampi al collega turco Sezer: unifichiamo gli sforzi internazionali Flavia Amabile ROMA Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha inviato un messaggio all'omologo turco, Ahmet Necdet Sezer in cui ha ribadito il concetto già espresso due giorni fa al presidente degli Stati Uniti George Bush: «Le immagini ormai quasi quotidiane delle vittime civili e innocenti in tanti Paesi rafforzano il convincimento che sia urgente unificare e rinsaldare gli sforzi della Comunità intemazionale per combattere alle radici il fanatismo e l'intolleranza». «Unità» è stato il messaggio espresso anche da Romano Prodi, presidente della Commissione europea, che si è recato ieri mattina alla sinagoga di Milano. «Porto il cordoglio e le condoglianze di tutta l'Unione europea - ha spiegato - Non c'è Europa senza tolleranza. Questi episom sono incompatibili con la nostra stessa natura di europei. Ho paura che se non mettiamo la stessa insistenza nell'amore che i terroristi metto| no nell'odio, in Europa possano riaprirsi vecchie paure». Il segretario dei Ds Piero Fassino ha espresso la condanna per «questo atto, barbaro come ogni attentato e tanto più vile perché compiuto nel corso di una cerimonia religiosa e familiare e ha ucciso e ferito donne, uomini e bambini intenti a professare la propria fede». Il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio ha lanciato un appello agli Stati e «agli uomini di buona volontà» per perseguire un sentiero di pace. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha, invece, sottohneato come «in questo momento Italia e Turchia siano accomuna- ti dallo stesso dolore» e come ciò «conferma la necessità di continuare a combattere insieme ogni forma di terrorismo con la massima determinazione». «Contro il terrorismo - ha scritto anche il presidente del Senato Marcello Pera - che insanguina e colpisce in tutto il mondo è necessaria la risposta ferma della Comunità intemazionale, unita nel suo intendimento di difendere i valori della libertà e della democrazia». Solidarietà è stata espressa dal vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, che ha da poco ottenuto il via libera al viaggio in Israele per dicembre. E poi il messaggio del presidente della Regione Lombardia Formigoni, quello del sindaco di Firenze Leonardo Domenici, quello della Regione Lazio Francesco Storace e della provincia di Roma Enrico Gasba/ra. Sergio Cofferati ha abbandonato la platea dell'assemblea nazionale della Margherita in corso ieri a Bologna per recarsi a piedi alla sinagoga. Ha reso omaggio alla sinagòga del capoluogo emiliano anche Francesco Rutelli, leader della Margherita, commentando che «dobbiamo combattere il terrorismo fondamentalista uniti. L'unità è la condizione irrinunciabile per la convivenza negli anni a venire». Ad accompagnare Rutelli, il giornalista Gad Lerner. Il dolore diventi determinazione contro terrorismo, sostiene il vicepresidente dei senatori di Fi e presidente dell'Associazione Italia-Israelq di Roma, Paolo Barelli. «Dobbiamo unire tutte le forze politiche e sociah - ha affermato per combattere, respingere e sovrastare tutti i fanatismi dell'intolleranza religiosa. Il nostro grido di dolore diventi determinazio- ne totale nella lotta al terrorismo, in tutte le sue forme». Per i Verdi Alfonso Pecoraro Scanio ha chiesto «una conferenza mondiale sulla pace e contro il terrorismo che archivi definitivamente i principi della guerra preventiva e della rappresaglia e che sia in grado di individuare una strategia vincente». Per Rifondazione Comunista il segretario Fausto Bertinotti ha commentato che «ancora di più si ha l'idea che il mondo può essere massacrato dalla tenaglia tra la guerra da un lato e il terrorismo dall'altro». Se di fronte all'attentato il presidiente dell'Unione delle Co¬ munità Ebraiche Italiane, Amos Luzzatto ha sottolineato il «pericolo» che «gruppi estremistici vogliono tentare di mobilitare le fedi e i credenti delle diverse religioni per trasformare questi conflitti in guerre di religione», i musulmani italiani hanno preso le distanze dall'attentato e espresso la loro ferma condanna. Il segretario generale dell'unione comunità islamiche in Italia, Hamza Piccardo, ha definito quella di ieri un'«inqualificabile azione» perché «i luoghi di culto hanno uno statuto particolare che è quasi sempre stato riconosciuto dai belligeranti». Prodi: «Indispensabile mettere nell'amore la stessa insistenza che i terroristi mettono nell'odio» Fassino: «Atto tanto più vile perché ha ucciso e ferito donne, uomini e bambini intenti a professare la loro fede» Gianfranco Fini Romano Prodi