Israele* «Le sole condanne non bastano più» di Aldo Baquis

Israele* «Le sole condanne non bastano più» IERI DA TEL AVIV SONO PARTITI I PRIMI AIUTI PER INTELLIGENCE E ASSISTENZA MEDICA Al FERITI Israele* «Le sole condanne non bastano più» «Il terrorismo islamico e l'antisemitismo avanzano di pari passo» Aldo Baquis TGLAVIV Un accorato appello alla Unione europea affinché lotti con determinazione - «e non più solo a parole» - contro il terrorismo e l'antisemitismo è stato lanciato dal capo dello stato israeliano Moshe Katzav dopo gli attentati di ieri contro le du^ sinagoghe di Istanbul e contro una scuola ebraica di Parigi, distrutta da un incendio doloso attribuito a elementi antisemiti e razzisti. «Le sole condanne non sono più sufficienti», ha esclamato Katzav in un intervento alla televisione di stato. «Il terrorismo non conosce confini. E' obbligo del mondo libero combattere questa epidemia». Il terrorismo islamico e l'antisemitismo - ha rilevato - avanzano di pari passo. Israele, ha aggiunto Katzav, prova collera per l'attentato che ha colpito ebrei in preghiera, e solidarietà verso la Turchia. Già ieri sono partiti da Tel Aviv verso Istanbul i primi aiuti materiali: una delegazione di agenti della polizia esperti nella analisi delle tracce di esplosivo; una delegazione di Zaka, i rabbini volontari incaricati di ricomporre i cadaveri delle vittime di attentati; e una delegazione dell'Agenzia Ebraica incaricata di assistere i superstiti che si trovi-' no in stato di shock. Anche gli ospedali israeliani sono stati messi in stato di allerta, nella eventualità che alcuni dei 250 feriti necessitino interventi' di particolare complessità. Come in occasioni analoghe in passato, lo stato di massima allerta è stato proclamato in tutte le rappresentanze diplomatiche israeliane nel mondo. In Israele gli attentati alle sinagoghe di Istanbul sono stati collegati a quello dell'aprile 2002 alla sinagoga di Djerba (Tunisia), rivendicato mesi dopo da Al Qaeda. In un raro intervento pubblico, alcuni mesi fa, il capo del dipartimento del Mossad per la ricerca sull'antisemitismo ha avvertito che Osama bin Laden si è prefisso - a partire dalla fatwa (verdetto coranico) del 1998 - di colpire sistematicamente obiettivi ebraici nel mondo. «Quando noi cerchiamo di individuare la prossima minaccia significativa, paurosa, per le comunità Bbraìche nel. mondo - disse allora Mr D. -' di individuare cioè colui il quale sia intenzionato e anche capace di colpirle ovunque, questo nemico è la Jihad mondiale di Bin Laden». Secondo Yael Shahar, una ricercatrice del Centro israeliano di contro-terrorismo, è possibile che l'organizzazione turca che ha rivendicato la paternità degli attacchi alle sinagoghe (il Grande fronte orientale islamico IBDA-C) abbia fornito un supporto logistico a terroristi giunti dall'estero. La tecnica degli attentati di. Istanbul - afferma Shahar - ricorda quella di Al Qaeda. Fonti israeliane di sicurezza hanno inoltre rilevato un accen¬ tuato sforzo, in Turchia, da parte dei guerriglieri libanesi Hezbollah, i quali dieci anni fa dimostrarono la propria capacità distruttiva in Argentina, contro obiettivi ebraici. Un accenno a una possibile responsabilità di Iran e Siria (Paesi che assistono militarmente gli Hezbollah) è stato evocato ieri dal viceministro israeliano della difesa Zeev Bonn. Ma finora in Israele non c'è conferma di un ruolo degli Hezbollah in questa strage. Si teme piuttosto che i terroristi libanesi si accingano ad attaccare una delle numerose comitive turistiche israeliane in Turchia, anche allo scopo di catturare ostaggi da utilizzare per liberare dirigenti sciiti prigionieri in Israele, Ancora una volta, ieri, gli israeliani sono stati costretti a guardare al mondo come a uno scenario insicuro dove occorre mantenere la massima vigilanza nel timore di attentati islamici o di incidenti di carattere antisemita. Ieri a Parigi oltre cento vigili del fuoco hanno lottato per ore contro le fiamme che avviluppavano una scuola ebraica dopo che un furioso incendio si era sviluppato simultaneamente in due punti diversi dell'edifieio; - Fra gli israeliani cresce co^ì 1^,,, sensazione di isolamento che va a sommarsi alle preoccupazioni per attentati palestinesi nei Territori e in Israele. Ancora nei giorni scorsi, a Tel Aviv, la polizia ha simulato un attacco non-convenzionale (con armi chimiche) contro un liceo. Informazioni di intelligence avvertono che questo tipo di attentati potrebbe essere realizzato già in un prossimo futuro. Con questo stato d'animo, dunque, il capo dello stato Katzav si è ieri rivolto ai dirigenti europei. Israele si attende da loro una lotta concreta, senza quartiere, contro antisemitismo e terrorismo islamico. «Sono adesso in gioco - ha avvertito - i valori universali del mondo libero». Una possibile responsabilità da parte di Iran e Siria è stata evocata dal viceministro israeliano alla Difesa, Zeev Boim , G«oC«gcnDndcrs«dtfnttnndidn Secondo il Mossad Bin Laden dal 1998 si è prefisso di colpire sistematicamente obiettivi ebraici in tutto il mondo ' La polizia turca tra le macerie della sinagoga di Neve Shalom alla ricerca di indizi sull'auto-bomba e l'esplosivo usato per l'attentato