Pronto soccorso nel nome di tecnologia e privacy di Grazia Longo

Pronto soccorso nel nome di tecnologia e privacy INAUGURATA IERI ALL'OSPEDALE MARTINI LA NUOVA STRUTTURA COSTATA 3 MILIONI E 700 MILA EURO Pronto soccorso nel nome di tecnologia e privacy Grazia Longo Per spiegare che si tratta di un cambiamento radicale del pronto soccorso del Martini, il direttore generale dell'Asl 2, Claudio Brambati, parla di «nuova filosofia». Che si declina nel rispetto della privacy del paziente, assistenza informatizzata per accelerare i tempi, potenziamento dei macchinari. In solo sei mesi di lavori, per un costo di 3 milioni e 700 mila euro, il dipartimento d'emergenza dell'ospedale di via Tofane - 70 mila passaggi all'anno per un bacino d'utenza di 235 mila persone - ha cambiato aspetto e organizzazione. Rinnovamento tecnologico - soprattutto in Radiologia e Chirurgia raddoppio delle sale mediche (da 2 a 4) e chirurgiche (da 1 a 2), restyling degli ambienti in un azzurro brillante, ma anche suddivisione dei percorsi sia per i malati che per il personale sono solo alcuni degli aspetti principali della ristrutturazione inaugurata ieri mattina. «Il primo passo di un progetto più ampio - assicura il dottor Brambati -, entro i primi di febbraio provvederemo alla sistemazione della sala parto e del nido. In estate, poi, sarà aperto il cantiere sopra la manica nuova, per il rifacimento del reparto di Chirurgia». L'assessore alla Sanità Antonio D'Ambrosio guarda oltre e precisa che il nuovo make up del Martini «è da considerare nel contesto della ristrutturazione complessiva della sanità torinese che culminerà nel 2010 con il polo d'eccellenza delle Molinette 2». Un'ipotesi ribadita anche dal presidente della Regione Enzo Ghigo, al quale spetta però anche il compito di placare la polemica degli infermieri che approfittano della sua presenza al taglio del nastro per lamentare il ritardo nella firma del nuovo contratto. «Come presidente dei governatori d'Italia assicura Ghigo - ho fatto il possibile per raggiungere un accordo. Verrà ratificato il 26 novembre, in modo, mi auguro, da scongiurare lo sciopero previsto per il il 28». I rappresentanti sindacali di Cgil-Cisl-Uil da dietro i cartelli di protesta fanno capire che no, la scadenza del 26 non va bene e deve essere anticipata. Ma dopo il loro intervento si uniscono anche loro al corteo che visita la nuova struttura. «Avremo la possibilità di separare la nostra attività di pronto soccorso da quella di osservazione - precisa il direttore del dipartimento d'emergenza Alessandro Capra - abbiamo previsto un apposito spazio per i pazienti che necessitano una terapia semintensiva e ogni settore è studiato in modo più funzionale». Ne è convinta anche Grazia Maria Gusai, responsabile infermieri d'emergenza: «Sono qui al Martini da 30 anni e ho assistito a tutte le trasformazioni. Quest'ultima è una piccola rivoluzione nel nostro modo di lavorare e di attribuire maggiore centralità al paziente».

Persone citate: Alessandro Capra, Antonio D'ambrosio, Brambati, Claudio Brambati, Enzo Ghigo, Ghigo, Mila Euro

Luoghi citati: Italia