Prodi lascia? Nuovo caso

Prodi lascia? Nuovo caso «EL RAIS»: DIMISSIONI CON VOTO ANTICIPATO Prodi lascia? Nuovo caso II presidente Uefa smentire l'ipotesi avanzata dal giornale spagnolo, in Italia il Polo all'attacco «Non può ricoprire due ruoli in contraddizione» ROMA Si toma a parlare di possibili dimissioni anticipate di Romano Prodi dall'incarico di presidente della Commissione Uè: scade nell'ottobre 2004, in tempo cioè perché l'ex leader dell'Ulivo possa sfidare di nuovo Berlusconi alle elezioni politiche nel 2006, ma non per una sua partecipazione alle Europee. E se ci fossero elezioni anticipate? Il tormentone ieri è ripartito a BruxeUes e nei palazzi romani, dopo un servizio pubblicato dal quotidiano spagnolo El Pais, nel quale si scrive che Prodi non avrebbe affatto escluso ai suoi collaboratori la possibilità di lasciare l'esecutivo Uè «se le elezioni italiane dovessero essere anticipate, come pronosticano molte analisi». Un collaboratore sostiene che il presidente lascerebbe il suo incarico europeo «solo se il Consigho Uè nominasse un suo successore nel vertice di marzo». E la stessa fonte riportata dal giornale di Madrid aggiunge che «uno scioglimento anticipato della legislatura» quanto meno «distruggerebbe i suoi piani». Una ricostruzione che è stata ufficialmente smentita dal portavoce del¬ la Commissione, Thomas Gherassimos, il quale ha dichiarato che «il presidente Prodi rimarrà e completerà il suo mandato a prescendire da quello che succede nella pohtica itahana». Intanto semb^-ano sedate le polemiche al Parlamento di Strasburgo sul «Manifesto» di Prodi discusso ieri a Roma nel vertice dei partiti dell'Ulivo come base di partenza per la campagna elettorale delle Europee: infatti il presidente Pat Cox ha dichiarato che l'istituzione non chiederà conto al Professore di queUe 80 pagine, mentre ogni eurodeputato potrà porgh domande quando si presenterà all'assemblea plenaria, la prossima settimana. Il primo momento di confronto tra il capo deh'esecutivo e l'Europarlamento avverrà martedì prossimo sul caso Eurostat, per le presunte irregolarità dell'ufficio statistico della Commissione: Prodi parteciperà ad una riunione del «Cocobu», la Commissione di controllo sul bilancio. Una situazione che non può rimanere senza conseguenze in Italia, dove tutta la Casa delle libertà continua nel martellamento anti-Prodi partito con la presen- tazione del suo «Manifesto». Se il commissario Uè Chris Patten sostiene che «tutti abbiamo titolo ad avere opinioni sul futuro dell'Europa», il ministro del Welfare Roberto Maroni è di tutt'altra opinione e con grande durezza sostiene che «ormai è schierato e quello che dice va preso con beneficio d'inventario». Di rincalzo, un altro leghista, il capogruppo alla Camera Alessadro Ce, parla di una «posizione sgradevole» per Prodi, in quanto non può «ricoprire due ruoli completamente in contraddizione tra loro». Il vice coordinatore nazionale di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, stigmatizza invece «l'imminente pubblicazione del Manifesto di Prodi sul sito Web della presidenza della Commissione». Sono poi in tanti a replicare all'ipotesi di dimissioni per un voto anticipato in Italia, negando semphcemente che sia possibile. Da An i due capigruppo alla Camera e al Senato, Anedda e Nania, quasi all'unisono ripetono: «Non ci saranno elezioni anticipate». Nell'Ulivo si minimizza. Il coordinatore della Margherita, Dario Franceschini, sostiene che tutto rientrerà «di fronte all'evidenza delle cose»: ci mancherebbe altro che Romano Prodi - dice - «non potesse avere idee pohtiche su un grande disegno europeo». E se anche il leader Udeur Clemente Mastella respinge l'eventualità di elezioni anticipate, dai Verdi Alfonso Pecoraro Scanio non smette di tirare per la giacca il Professore: «In caso di elezioni anticipate gh chiederemo di impegnarsi e bene farebbe a dare la sua disponibilità perché il suo mandato è in scadenza». [r. i.] I presidente della Commissione Europea Romano Prodi

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