«In questo ili non sì aiutano i giovani a capire» di Marinella Venegoni

«In questo ili non sì aiutano i giovani a capire» «In questo ili non sì aiutano i giovani a capire» Nel nuovo Cd, l'inno degli Articolo 31 : «E adesso arresteranno sei milioni e mezzo di italiani?» Marinella Venegoni inviata a MILANO Una cosa è certa: nemico giurato della legge Fini sulla droga appena deliberata dal Consigho dei ministri, è quasi per intero il mondo della musica popolare itahana. Alcuni dei personaggi più carismatici - da Vasco Rossi a Ligabue, da Paolo Conte a Guccini, da Lucio Dalla a Zucchero, da Fiorella Mannoia a Giorgia - avevano reagito alcune settimane fa ad un «Attenti cantanti» del vicepremier, che il 24 settembre li aveva in sostanza accusati di essere cattivi maestri sui palchi dei loro concerti. In nome della libertà d'espressione e contro la censura, ben 29 artisti avevano firmato un documento che poi però, nella seconda parte, entrava nel merito dtll'annunciata legge Fini, stigmatizzando la temuta equiparazione di droghe pesanti e leggere: «Parificare il consumo non aiuta i giovani a comprendere le differenze e le pericolosità - scrivevano -. Punire addirittura il consumo spicciolo con il carcere potrebbe influire in modo solo negativo sulla loro vita futura...». Questo invece potrebbe succedere; e Vasco Rossi potrebbe non poter più indossare sul palco la famosa maglietta verde con la fogha di marijuana che tante polemiche aveva provocato la scorsa estate. Proprio oggi, poi, arriva nei negozi il nuovo disco degh Articolo 31, un duo di trentenni anche loro firmatari del famoso documento, molto noti fra i più giovani; e la contestazione alla freschissima legge Fini trova pronto un piccolo inno che s'intitola «Bestie Mutanti». Roba non proprio da collegio svizzero, che fra rumoracci disgustosi punta dritto al problema: «sotto influenze negative di cannabis attive... generazioni recidive, registrazioni proibitive/Mentre l'alcol e le sigarette legalmente uccide/Veleno quotidiano ma facciamo finta che non fosse/E ci chiediamo perché se accendiamo una jolla e fumiamoAIn ministro ha la tosse». J.Ax - nom de piume del cantante ed autore dei testi degh Articolo 31 - non ha difficoltà ad ammettere che quella tosse appartiene senz'altro al fumatore Fini. Per lui, il proibizionismo è un killer: «Non esprimo un'opinione ma fatti. Quando proibirono l'alcol negh Stati Uniti, si ingrossarono le fila dei malavitosi, e la sostanza taghata con cinismo tolse la vita a mighaia di persone. Da quando in Olanda sono tollerate le droghe leggere, sono diminuiti i crimini, nonché l'uso delle sostanze più pericolose. E poi l'antiproibizionismo non è più un'opinione, ormai ci sono prove scientifiche». E se la legge sarà confermata anche in Senato, J.Ax? «Che cosa voghono fare: arrestare sei milioni e mezzo di itahani? E' un atteggiamento da bulli, mi rifiuto di credere che una persona abbastanza intelligente da aver conseguito una laurea come Fini, sia davvero convinto che le droghe leggere facciano male. Sono solo decisioni politiche. Il proibizionismo fu introdotto negh Usa per gh stessi motivi elettorali; quando la gente è incazzata, devi offrire dei nemici che qui son già serviti: i drogati, gh immigrati». Ma il colpevole, aggiunge J.Ax, non è solo Fini: «Sono arrabbiato anche con quelli che erano al governo prima, perché non hanno mai steso un piano di tolleranza sul modello olandese: con la droga succede la stessa storia del conflitto di interessi., anche lì, non avevano fatto niente». E adesso, J.Ax? «Si creeranno varie problematiche, prima delle quah il sovraffollamento delle carceri: dove li mettono, tutti? E poi, gh spacciatori faranno più soldi: ai ragazzi che chiedono un po' d'erba diranno "Non ce l'ho" e tireranno fuori la cocaina, della quale non si parla mai perché è la droga dei ricchi. Avrei un'idea, mettere insieme un migliaio di persone che vadano sotto il parlamento a fumare il loro spinello. Che fanno, h arrestano tutti?».

Persone citate: Fiorella Mannoia, Guccini, J.ax, Ligabue, Lucio Dalla, Paolo Conte, Vasco Rossi

Luoghi citati: Milano, Olanda, Stati Uniti