Il Cavaliere Azzurro zoppica un po'

Il Cavaliere Azzurro zoppica un po' MILANO Il Cavaliere Azzurro zoppica un po' Fiorella Minervino ESISTONO diversi modi per affrontare i cruciali temi della avanguardie del secolo passato. Oggi corre l'uso di guardare con occhi sgombri dalla vicinanza e visioni nuove o differenti, per offrire altro al pubblico e forse alla storia. Si aggiunge l'estrema difficoltà di ottenere prestiti, nonché gh alti costi di assicurazione, specie dopo l'il settembre. Ciò per spiegare come sia operazione ardua e meritoria da parte delle Fondazione Mazzetta una mostra di tal genere, tuttavia non curata a sufficienza per offrire altro alla conoscenza d'un movimento cruciale per i tempi a venire. Il Cavalliere Azzurro fu movimento e insieme di artisti portentosi, durato 3 anni, dal ritrovo a Monaco nel 1911 con comuni intenti di ribellione e innovazione tra i fondatori Kandinsky e Marc, nel '12 fu dato alle stampe l'almanacco Blaue Reiter, Kandmski pubbbco Lo Spirituale nell'arte, vi furono le mostre cui parteciparono pure la Muenter, Macke, Jawlenskj, Feyninger, Klee e altri. Già nel ' 14 ci fu la dispersione per la guerra. Tre soli anni che contribuirono allo sviluppo o avvio di Espressionismo e Astrattismo (il primo acquarello astratto di Kandinsky è del 1910) come ad altre avanguardie che trovarono linfa vitale in quella rivolta. La mostra milanese, curata da Magdalena Moellere e Tuliola Sparagni, presenta 120 opere fra dipinti, acquarelli, disegni, grafiche, e con grandi foto per sostituire le lacune dell'impresa. Prende l'avvio con un precedente: il capitolo di Mumau nel 1908, con operine della Muenter, preziosi studi di Kandinsky, una tempera della Werfkin, poi si procede verso Monaco, con pure Erma Bossi per il ritratto della Werefkin, e altra opera eesposte alla Galleria Thannhauser col gruppo, opere di Marc e Macke del periodo, la grafica al fine con acquarelli di Kandinsky, un'opera di Larionov, poi la Gonciarova, e acqueforti di Picasso, disegni a matita di Heckel e Kirchner, grafica e una tempera di Klee, opere di Kubin, un Henri Rousseau esposto al tempo, finalmente 3 sostanziosi dipinti di Kandinsky del 12-13, Marc con il Toro rosso, Macke, un dipinto su cartone di Jawlenski, di nuovo Werfekin e Muneter, segue un' appendice nella Tunisi del '14 di Klee, Macke, Moillet. Dov'è la novità acclamata dalle curatrici? L'impresa è importante per una Milano avara di occasioni, la rassegna presenta troppe lacune nelle opere e assenze come Shoenberg. Si sa oggi, per esibire del nuovo, talora si pecca di presunzione, sicché il Blaue Reiter é ridotto a poca cosa. «Blaue Rehe» di Franz Marc in mostra alla Mazzetta Il Cavaliere Azzurro, Kandinsky, Marc e i loro amici Milano, Fono/. Mazzetta, foro Buonaparte 50, Orari: 10-19,30, chiuso il lun. Fino al 20 gennaio

Luoghi citati: Milano, Monaco, Tunisi