Sconfitta l'Italia-bis Nel gelo di Varsavia brilla solo Cassano di Marco Ansaldo

Sconfitta l'Italia-bis Nel gelo di Varsavia brilla solo Cassano NEL 2003 LA NAZIONALE DI TRAPATTONI NON AVEVA MAI PERSO Sconfitta l'Italia-bis Nel gelo di Varsavia brilla solo Cassano La giovane punta romanista, all'esordio, ha replicato all'uno-due subito a freddo dagli azzurri. Nel finale la Polonia ha inferto il ko Marco Ansaldo inviato a VARSAVIA Prima che scada l'anno, la sconfitta per 3-1 a Varsavia rovina la serie d'oro trapattoniana, otto vittorie e un pareggio nel 2003. Qualcuno dirà che ieri sera gli azzurri non c'erano con la testa, distratti dall'evento tragico che dall'Iraq aveva soffiato il lutto fin qui. Non crediamo che sia la ragione più profonda per una prestazione minore, quasi insignificante. Ci sono altre spiegazioni: il freddo e il modesto appeal dell'amichevole, utile soltanto a portar soldi alla Federazione. Soprattutto sarebbe stato miracoloso veder giocare bene una squadra che definire sperimentale è poco, con due esordienti subito in campo e altri due gettati nella ripresa sulla giostra, tra cambi e ricambi, francamente una cosa poco seria. Qualcuno si è bruciato, uno ne è uscito rafforzato nella prospettiva azzurra: Antonio Cassano, il più atteso. L'Italia aveva preso due gol in tutto il 2003. A Varsavia, per riuscirci, le sono bastati 18 minuti e un paio di pallacce scaghate su corner e su punizione in mezzo a gente incomprensibilmente basita, rigida come lo stoccafisso. I polacchi, che mandano avanti le retrovie sui calci piazzati, hanno ringraziato commossi. Al 6' lo stopper Bak ha calciato dal limite la palla respinta male da Cassano e dai pugni di Toldo ; ali 8' il nitido Klos, terzino destro, ha spiazzato di testa la parabola dalla destra mentre Perrotta e in parte Nesta si chiedevano cosa ci facessero lì, in una notte da sinusiti e stiramenti. Due colpi sulla schiena, davanti un'ora abbondante di gelo. Se non ci fosse stato Cassanino a infilare subito la porta polacca, l'unica idea azzurra sarebbe stata di non prendere troppi gol prima di consumare il tè caldo e gettare le mani sul termosifone dello spoghatoio. Il 2-1 stimolava invece la rimonta. Senza furia ma neppure con il disprezzo che si riserva di solito alle amichevoli. Restava nell'Italia l'incomprensibile idiosincrasia per i cross degli avversari, manco li scagliasse Beckham. Tra scivoloni e respintucce dei suoi guardiani, Toldo pativa qualche altro affanno. In compenso la macchina del Trap si costruiva un equilibrio. Si era partiti per vedere un Cassano alla Totti, un Di Vaio alla Del Piero e un Marchionni alla Camoranesi. Invece gli estri di Cassano stravolgevano 2 progetto. Il giovane barese prendeva a buttarsi avanti, all'altezza di Vieri o anche più su e l'Italia si rassegnava a un 4-4-2 in cui Di Vaio e Marchionni facevano, in buona sostanza, i centrocampisti. Pazienza per il parmigiano, che ancora non si capisce se sia un'aletta vecchio stUe, una puntina che non punge o un mediano dai piedi buoni. Ma il Di Vaio incontenibile della Juventus non si ammirava per tutto il primo tempo, tanto che nella ripresa il Trap (per non avvilirne le qualità) si inventava un attacco a tre: tuttavia le stimmate della serata infelice erano già profonde e Di Vaio non era più se stesso. Con il tempo Cassano prendeva confidenza con gente frequentata di rado o mai, ne gioiva l'Italia. Il gol gli dava animo. Scatta"a sul lancio di Marchionni appena toccato da Vieri e si trovava davanti al portiere del Liverpool, Dudek: lo scavalcava alla sua maniera con un pallonetto dolce che qualcuno definirà un cucchiaino. Attorno al ragazzino si coagulava la resistenza di Perrotta e Zanetti in mezzo al campo, Vieri scuoteva la criniera ed era già qualcosa visto che il tocco del piede talvolta lo tradiva. Poteva segnare Cassano, di nuovo solo, ma il recupero di Klos gli togheva il tempo. E al 42' il genietto ripulito scovava nello zaino una giocata limpida e platiniana: controllo e lancio senza guardare il compagno ma solo intuendone la presenza alle spalle. Vieri era un po' tardo nello sprint, in area subiva il contatto di Bak. Sfumava l'azione e l'arbitro non dava il rigore. La ripresa illudeva. Cambiava il modu o con Di Vaio più avanzato e Gattuso a sostituire Marchionni in un ruolo che può interpretare meglio. Ma non c'era tempo per costruire nulla, tra gente che entrava e usciva come in un albergo. I polacchi, bastonati nelle qualificazioni europee, avevano più voglia, cambiavano meno e alla fine arrivavano al terzo gol con Krzynowek che batteva in rete un pallone respinto dal palo. Per rispetto delle vittime inlraq, ilgiallorosso non ha esultato dopo la rete. Debutto anche per Marchionni e nella ripresa Bazzani Difesa troppe volte in difficoltà davanti a Toldo, non convince Di Vaio «frenato» come centrocampista (4-4-2) qh Dudek 6; Klos 7, Bak 6,5 (271 st Hajto sv), Zielinski 6, Zewlakow 6 (32' st Rzesa sv); Kosowski 6 (50' st Gorawski sv), Kukielka 6, Lewandowski 6, Krzynowek 6,5; Rasiak 6 (41' st Saganowski sv), Niedzielan 5,5 (36'stZurawski6). AII.:Janas6. (4-2-3-1) ^| Toldo 5,5; Panucci 5,5 (10 st Grosso 5,5), Nesta 5,5, Cannavaro 6 (T st Materazzi 6, 46' st Ferrari sv), Pancaro 5,5 {V st Oddo 6); Perrotta 6,5, Zanetti 6,5; Marchionni 5(10'st Gattuso 6), Cassano 7 (38' st Bazzani sv). Di Vaio 5 (17' st Miccoli 5,5); Vieri 6. Ali.: Trapattoni 6. Arbitro: Ovrebo (Norvegia) 6 Reti: pt 6' Bak, 18' Klos, 19' Cassano; st 39' Krzynowek. Ammoniti: Perrotta, Rasiak, Materazzi, Vieri, Saganowski. Spettatori: 10 mila circa. Pi Per Antonio Cassano esordio in maglia azzurra e subito un gol a Varsavia contro la Polonia