Il dolore del Papa «Vile attentato»

Il dolore del Papa «Vile attentato» Il dolore del Papa «Vile attentato» CITTA'DEL VATICANO «Profondo dolore» e preghiera per uomini che ((hanno perso la vita nell'adempimento generoso della loro missione di pace», vicinanza alle loro famiglie, «ferma condanna» per il «vile attentato». Le idee espresse da Giovanni Paolo II nel telegramma di cordoglio al presidente Ciampi per le vittime di Nassirya riecheggiano nelle numerose prese di posizioni espresse dal mondo rebgioso, a partire dalla Chiesa italiana, secondo la quale, l'attentato «rende ancora più urgente l'impegno da parte di tutti per debellare la piaga del terrorismo». «Non è tempo di recriminazioni», ha commentato nel pomeriggio il cardinale segretario di Stato Angelo Sodano. In molti interventi si rileva il contrasto tra la violenza scatenata e la missione di pace che i militari stavano svolgendo. Per due volte il Papa sottolinea 0 compito che stavano svolgendo i militari italiani: «missione di pace» e «servizio di quella popolazione cosi provata», accanto alla «più ferma condanna per questo nuovo atto di violenza, che, aggiungendosi ad altri efferati gesti compiuti in quel tormentato Paese, non ne aiuta la pacificazione e la ripresa». «La condanna del terrorismo è totale - ha ribadito il cardinale Sodano - perché non è con questa via che si possono far valere i propri diritti». Telegramma«Ancora piùl'impegno ddebellare il t a a Ciampi ù urgente tutti per errorismo» «Espressione di una logica disumana che fa scempio della vita» titola L'Osservatore Romano che all'attentato ha dedicato la sua prima pagina. «Si è consumato sul territorio iracheno commenta il quotidiano - un altro atto in cui trova terribile ed inquietante espressione la disumana logica della guerra, o del dopoguerra, che fa scempio della vita umana, del suo valore e della sua dignità». «Vicinanza e solidarietà a tutte le forze militari e civili del nostro Paese impegnate nelle varie iniziative per promuovere la pacifica convivenza dei popoli» sono espresse anche dalla Cei. «Il loro intento - ha ricordato dal canto suo mons. Angelo Grotti, cappellano del Comando generale dei Carabinieri - era quello di mantenere la sicurezza e instaurare un ordine democratico ed evitare azioni di sopruso e violenza e nel contempo poter aiutare le popolazioni e le famiglie bisognose». Di fronte alla tragedia, mons. Angelo Bagnasco che è il capo dei cappellani italiani, invita a «superare le divergenze circa la presenza itabana nei teatri di guerra» e a «conoscere meglio e apprezzare l'opera di pace e di sicurezza dei nostri soldati che non è mai disgiunta da un atteggiamento umanitario. L'opinione pubblica - commenta - conosce poco quello che di buono i militari italiani fanno, in Albania, in Iraq, in Afghanistan, nei Balcani». [Ansa] Telegramma a Ciampi «Ancora più urgente l'impegno di tutti per debellare il terrorismo» Giovanni Paolo II ieri durante l'udienza generale in Vaticano

Persone citate: Angelo Bagnasco, Angelo Grotti, Angelo Sodano, Ciampi, Giovanni Paolo Ii

Luoghi citati: Afghanistan, Albania, Iraq