Restaurata la Rocca dì Settimo di Nadia Bergamini

Restaurata la Rocca dì Settimo FACEVA PARTE DI UN CASTELLO COSTRUITO NEL XIV SECOLO E POI DISTRUTTO DALLE TRUPPE FRANCESI Restaurata la Rocca dì Settimo Nelle sale si celebreranno matrimoni e si ospiteranno mostre Nadia Bergamini SEUIMO TORINESE Ritoma al suo antico splendore, ormai quasi dimenticato, la Rocca medioevale di Settimo Torinese. Dopo i numerosi e accurati lavori di recupero e restauro, protrattisi per parecchi ;umi, questa sera alle 18 verrà inaugurata ufficialmente alla presenza delle autorità cittadine. «La torre - spiega l'architetto Donatella D'Angelo che ha personalmente seguito tutti i lavori - è in realtà l'unico mastio rimasto di un antico castello risalente alla metà del XIV secolo che possedeva 4 torri, aveva probabilmente una funzione difensiva e un ponte levatoio sul rio Freidano che lambiva l'edificio. La proprietà, dalle ricerche effettuate, doveva essere stata prima dei marchesi del Monferrato, quindi dei conti Savoia, poi dei Biandrate e infine dei signori di Settimo». Una costruzione imponente le cui proporzioni e la fattura ricordano le rocche realizzate dal grande architetto mihtare Bartolino da Novara che operò senza sosta in tutta la Pianura Padana. Tra il 1500 e il 1600 ci fu l'occupazione delle truppe francesi in Piemonte e verosimilmente in quell'epoca il castello fu distrutto, lasciando a futura memoria solo quell'unico mastio. Nel 1700 ci fu l'acquisizione dei resti, come testimoniano i documenti storici, da parte di m1 a famiglia settimese, mentre risale quasi certamente alla metà dell'800 la costruzione del corpo ottocentesco laterale. I pochi resti rimasti del castello saranno poi completamente distrutti nel 1911 per far posto alle scuole. La Rocca per l'alto valore storico e architettonico, tuttavia, dal 1920 è monumento nazionale. Al momento del restauro la situazione di degrado era paurosa. «Molte stanze erano state tramezzate o soppalcate con solette di cemento - racconta l'architetto D'Angelo -. Diffusi seppure non gravi abbiamo riscontrato cedimend strutturah, assend impianti elettrici a nonna e di riscaldamento». Come si è proceduto? «Nel pieno rispetto dell'edificio - risponde -. La copertura è stata completamente ristrutturata recuperando quanto più possibile coppi e legname. Man mano che all'interno procedevano i lavori abbiamo potuto gioire e godere di scoperte entusiasmanti quanto singolari. Eleganti pigile di mattoni, nicchie, finestre, forni, camini, pozzi e cisterne tipiche dell'epoca e ricollegabili ad altre rocche presenti in Lombardia ed Emilia. Ovviamente abbiamo mantenuto l'impostazione austera delle sue forme, le pareti )rive di decorazioni e l'impervia ogistica di percorsi verticali per vie strette e scale ripide che le rendono impraticabili a disabih ed anziani, ma assolutamente affascinanti». Questo il motivo per cui è stato realizzato un ascensore esterno, costruito su montanti autonomi e staccati dall'edificio. Una splendida sala è già stata adibita a locale di rappresentanza e per celebrare i matrimoni, mentre gli altri vani, tutti di dimensioni ridotte, saranno utilizzati per ospitare mostre e iniziative rivolte di volta in volta a piccoh gruppi. L'illuminazione estema a fiaccola completa l'insieme e rende ancor più suggestivo l'antico mastio, simbo o e forza di una città a vocazione industriale che jjerò non vuole perdere i suoi gioielli architettonici e preserva radici storiche importanti. La caratteristica Rocca di Settimo

Persone citate: D'angelo, Donatella D'angelo, La Rocca, Rocca, Savoia

Luoghi citati: Biandrate, Emilia, Lombardia, Monferrato, Novara, Piemonte, Settimo, Settimo Torinese