«A scuola c'è poco da mangiare» di Gianni Giacomino

«A scuola c'è poco da mangiare» GLI ALUNNI SI LAMENTANO DELLA QUANTITÀ', NON DELLA QUALITÀ', DEL CIBO SERVITO ALLA MENSA «A scuola c'è poco da mangiare» Poteste alle materne ed elementari di Venaria Gianni Giacomino VENARIA REALE Alla mensa delle scuole materne ed elementari di Venaria i bambini mangiano troppo poco. Proprio così. Una dieta ferrea che, oltre a lasciare un buco nello stomaco ai piccoli scolari, ha fatto salire un diavolo per capello ai genitori. Nei giorni scorsi i rappresentanti di classe del plesso Remerò hanno spedito una lettera di denuncia al sindaco di Venaria Giuseppe Catania, al presidente dell'Azienda Speciale Multiservizi Michele Celeste che gestisce le mense e a Claudia Milano il dirigente scolastico del II circolo. Perché i bambini si lamentano di continuo: «A scuola ci danno poco da mangiare sia a pranzo che a merenda». Sotto accusa è finita la frequenza con cui nei tavoli degli alunni vengono servite le verze, pasta e fagioli, latte freddo con due mini biscotti, mezzo centimetro di passato di verdura e un crostino di pane piccolo, tutte quantità minime di cibo, razioni da ospedale più che da scuola. «Una volta un'intera classe è rimasta senza secondo e dopo un'ora sono arrivate in tavola due mozzarelline a testa con la sohta insalata - si lamentano ancora i genitori -. Non vorremo essere costretti a smettere di pagare le rette, perché così non si va avanti». Insomma, è scoppiata una bufera a poco più di un mese dall'inizio dell'anno scolastico, sulla quantità, non certo sulla qualità del cibo. «Riuniremo al più presto la commissione mensa per capire quah sono le gram- mature (il peso del cibo deciso dai dietologi in base al consumo calorico dei ragazzi) previste nel capitolato di appalto - precisano subito la professoressa Claudia Milano e Michele Celeste che in questi giorni si sono sorbiti le proteste dei genitori -. Vogliamo capire se è possibile aumentarle, se gli alunni possono mangiare , di più e piatti diversi». Sicuramente. Lo conferma anche Paolo Lasagna, presidente e amministratore delegato della Eutourist Serv System Spa di Orbassano, la ditta che tutti i giorni sforna in media 1600 pasti che escono dalla nuovissima cucina allestita in via San Marchese, ad Allessano. «Infatti - ammette Lasagna che si è aggiudicato la fornitura delle pietanze nelle scuole di Venaria per cinque anni a poco meno di 5 milioni di euro -. Se si tiene conto dei menù dietetici quelle che noi utihzziamo sono le grammature giuste, se invece si deve preparare un menù per l'appetito dell'utenza la quantità e il condimento del cibo servito può variare». Prosegue: «Per esempio nelle scuole di Volvera i piccoli studenti possono contare su una grammatura molto più alta di quella prevista a Venaria, a Pinerolo invece è più bassa». E poi occorre tenere conto della cottura, come spiegano le cuoche. Il peso di una bistecca può calare anche del 40 per cento quando passa dalla padella al piatto, la verdura perde ancora di più. «E pensare - chiude Paolo Lasagna - che a Venaria solo qualche tempo fa dai tavoli della mensa finivano nei rifiuti chilogrammi di pasta ogni giomo». Bambini in una mensa scolastica: un problema per i genitori egli insegnanti

Persone citate: Giuseppe Catania, Lasagna, Michele Celeste, Paolo Lasagna