«Stesso stipendio per amministrativi e sanitari»

«Stesso stipendio per amministrativi e sanitari» SENTENZA PILOTA AD IVREA. IL GIUDICE DEL LAVORO DA' RAGIONE AD UN EX DIRETTORE «Stesso stipendio per amministrativi e sanitari» L'AsI condannata a pagare 165 mila euro Alberto Caino Il giudice del lavoro di Ivrea, Andrea Piersantelli, ha accolto il ricorso dell'ex direttore amministrativo dell'Asl 9, Mario Stricagnolo, e ha condannato l'Azienda sanitaria locale di Ivrea a versare al suo ex dirigente 164.858,58 euro, oltre agU interessi legali, per non avergli riconosciuto in passato lo stesso trattamento economico spettante ai direttori dei dipartimenti (strutture complesse) della stessa Asl. Il provvedimento del magistrato è destinato ad avere ricadute importanti, così come li ebbero, negli anni scorsi, le prime analoghe sentenze sulle retribuzioni da aggiornare ai direttori sanitari. L'avvocato promotore di quest'offensiva giudiziaria dei manager della sanità pubblica è Dario Gamba che, oggi come allora, parla di «sentenza pilota». E aggiunge: «Unpo' in tutta Italia ci hanno copiato e sono fioccati i ricorsi di direttori sanitari. Le Regioni sono corse ai ripari e quella piemontese ha transato con i diligenti riconfermati per accantonare ogni contenzioso: tutti hanno rinunciato per iscritto a diritti economici extra rispetto a quelli concordati. L'accordo vale tanto per i direttori sanitari quanto per quelli amministrativi. Noi, ora, procediamo per quelli che sono stati "trombati"». Quando, a suo tempo, se ne discusse in consigho regionale il capogruppo della Margherita, Antonio Saitta, parlò di «ricatto». E ancora oggi c'è chi attribuisce a quelle prime sentenze pilota il merito indiretto della riconferma della gran parte dei dirigenti ai vertici delle 29 Asl e aziende ospedaliere del Piemonte, magari con qualche spostamento. Certo è che, a colpi di 90-100 mila euro di arretrati riconosciuti dai giudici del lavoro per ogni direttore sanitario, la Regione avrebbe dovuto tirar fuori altri 3 milioni di euro. «Non è detto che non debba farlo, non appena scatti la non riconferma dei singoli dirigenti: l'accordo sottoscritto non cancella diritti acquisiti in base a una giurisprudenza ormai consolidata», avverte illegale dei ricorsi a cascata. Dalla sua l'avvocato Gamba ha un quadro normativo chiaro: direttori sanitari e amministrativi non devono percepire retribuzioni inferiori a quelle pattuite con i contratti nazionali di categoria per i dirigenti medici di n hvello. «Costoro - scrive il giudi- ce Gabriella Rigoletti in una sentenza favorevole a un direttore sanitario - hanno funzioni di direzione e di organizzazione della struttura da attuarsi anche mediante direttive a tutto il personale operante nella stessa e l'adozione dei provvedimenti relativi, necessari per il corretto espletamento dei servizi. Tale declaratoria coincide, ed anzi rappresenta qualcosa di meno, con quella del direttore sanitario contenuta nell'art.3, comma 7, del medesimo decreto legislativo». Rincara l'avvocato Gamba: «Il vero oggetto del contendere in questi anni è diventato l'adeguamento automatico agli aumenti previsti da ben tre contratti nazionali di lavoro per i dirigenti medici apicali di n hvello. In ogni caso, quando un'Asl o un'azienda ospedaliera intenderà assumere un luminare per metterlo a dirigere un dipartimento, ossia una struttura complessa, e gli accorderà un trattamento economico superiore dovrà fare ritarare a cascata le retribuzioni del proprio direttore sanitario e di quello amministrativo: questi dirigenti non possono prendere di meno». Non è tutto: fra il Dpcm (decreto del presidente del consigho dei ministri) 502/95 e il successivo 319/2001 si fissa un quadro di riferimento per le retribuzioni di queste figure manageriali della sanità che prevede un ulteriore ancoraggio: direttori amministrativi e sanitari non possono prendere meno del 70 per cento e più dell'80 per cento della retribuzione del loro direttore generale. Se sale quella di quest'ultimo, aumenta anche la loro busta paga. E viceversa. Un meccanismo ad orologeria: «Stiamo aspettando i ricorsi dei direttori generali», annuncia l'avvocato Gamba. Mario Stricagnolo, ex sindaco di Venaria ed ex dirigente Asl, è il primo manager a cui un giudice ha riconosciuto il diritto agli arretrati

Persone citate: Andrea Piersantelli, Antonio Saitta, Dario Gamba, Gabriella Rigoletti, Gamba, Mario Stricagnolo

Luoghi citati: Italia, Ivrea, Piemonte, Venaria