Torre Canavese, il paese museo

Torre Canavese, il paese museo I pittori dell'ex Urss espongono accanto ai dipinti di autori locali Torre Canavese, il paese museo Fra ville e giardini 88 opere di artisti sovietici Un museo a cielo aperto fra ville antiche e giardini, nell'incantevole scenario di Torre Canavese. C'è un senso di libertà, frutto della ribellione dall'«estetica controllata» dello Stato Sovietico, nel tratto deciso degli artisti dell'ex Urss che hanno realizzato 88 murales lungo le vie raccolte che salgono dal centro abitato al castello edificato nel 998 da Guidone. Un'esposizione in «plein air» di opere figurative, dal post-impressionismo al realismo sociahsta, accanto a 12 pannelli di pittori canavesani e a 10 creazioni in ceramica che possono essere ammirate senza orari, condizionati solo dal mutare deUe stagioni, del tempo, e dai giochi naturali di ombre e luci. L'iniziativa è figlia dalla rassegna «Pittura russa dal Museo di Kiev» organizzata nel 1990 dal gaUerista Marco Datrino all'inter¬ no del Castello di Torre. Una mostra che comprendeva opere del realismo ottocentesco, dalle avanguardie di inizio secolo e del realismo sociahsta successivo alla Rivoluzione, e che il Comune di Torre Canavese ha voluto trasformare in un'esperienza artistica di scambio più duratura e matura, per far conoscere l'arte e la cultura dell'Europa Orientale. Dove la politica divide, l'arte può unire popolazioni e culture. Sono 63 gh artisti provenienti da tutte le 15 Repubbliche comprese nell'ex Unione Sovietica che il Comune di Torre Canavese e la galleria d'arte Datrino hanno ospitato perché visitassero gh angoli più emozionanti, esponessero i loro lavori, si ispirassero a Torre, alla sua luminosità diffusa e ai suggestivi scorci, e alla fine donassero due opere per la Pinacoteca di via Balbo che vanta oltre 130 lavori e che è stata intitolata a Raissa Gorbaciova, moglie dell'ex premier Mikhail Gorbaciov. Un event. unico e straordinario. Una rassegna pittorica irripetibile e imperdìbile, sia per qualità sia per quantità di maestri coinvolti. «L'obiettivo - spiega il sindaco, Eho Gughehnetti - era, al debutto, quello di testimoniare da un lato un'epoca e una storia, dall'altro dimostrare che là dove la ragione pohtica divide, è possibile unire popolazioni e culture differenti nel segno dell'espressione artistica». I murales esposti rappresentano uomini intenti nel lavoro dei campi e nelle fabbriche, la celebrazione della festa del 10 Maggio, e poi paesaggi, campi di covoni, silenziose distese di neve che trasmettono il senso di infinito. E ancora: boschi autunnali, sentieri che si perdono nella steppa, giardini di dacie in lontane regioni, fiori primaverili, cavalli sciolti, fino alle vedute deUe città deU'immensa Federazione: l'antica Susdal, notturni di Mosca illuminata dai fuochi di artificio, la bianca e araba Bukara, o la festa della Marina a San Pietroburgo. Nelle opere all'aperto, come neUe 20 che si possono ammirare fino aU'8 dicembre prossimo al chiuso della Pinacoteca (la mostra è aperta dal martedì a sabato dalle 10 alle 18; domenica e festivi anche dalle 10 alle 12) «non c'è né la celebrazione ossessiva delle conquiste del "socialismo reale", né il culto della personalità per il capo - scrive il presidente della Regione Ghigo nell'introduzione al catalogo della rassegna, organizzata con la città di Chavasso -. Ma fiori, piante, paesaggi, nature morte e attività di lavoro umile, senza alcuna aura eroica e trionfante di stakanovismo o di socialismo reahzzato». Abilità induscutibile, quella degh artisti cresciuti nelle severe scuole deUe Accademie di Mosca, Minsk, San Pietroburgo, Ashnabad, Samarcanda o Riga; pittori che si esprimono con un linguaggio fatto di vivida luce nei colori, vivacità di tocco, fino a infondere in ogni opera le sensazioni deh'animo. Di grande suggestione cromatica, in questo museo a cielo aperto, anche i dipinti dei pittori canavesani, da "Le Rogazioni" fino alla campagna gravata da una luce fantastica e irreale di "Laggiù è Torre". Preziose le ceramiche deUe scuole di Faenza e CasteUamonte. La visita al museo è l'occasione per scoprire - o riscoprire - Torre Canavese immerso nei colori autunnali. Indispensabile una sosta al Giardino dei Ceramisti con le sue forme di boschi incantati, di cattedrali bizantine, geometrie astratte e ridenti soli mediterranei. Torre Canavese, abbarbicata al suo colle, è uno splendido spazio espositivo dove ammirare anche il castello millenario, la Torre del Ricetto, Villa Ludovici, il palazzo cinquecentesco dei Conti di San Martino de la Turre, i palazzi Concaris e Testa, e Villa Gaggini.

Persone citate: Datrino, Gaggini, Ghigo, Guidone, Ludovici, Marco Datrino, Mikhail Gorbaciov, Raissa Gorbaciova, Testa