«Venerdì» si riparte

«Venerdì» si riparte LA NUOVA STAGIONE «Venerdì» si riparte Il prestigioso ciclo di incontri cominciò nel 1947 Tra i temi, letteratura, arte, storia e archeologia BRUNO QUARANTA Nella città che cambia, nella città che sale, come direbbe Boccioni, i Venerdì letterari rammentano di stagione in stagione una verità: il progresso o scaturisce da una riflessione intomo all'uomo o non è, rivelandosi una fra la mille babeliche torri destinate a crollare. Ieri lima Antonetto, la fondatrice. Dagli Anni Novanta Elena Bruno. P asmare un nuovo umanesimo è la scommessa che filosofi e scienziati, poeti e storici, archeologi e musicisti sono invitati a onorare. Tra la Mole e Bari (il mercoledì): ma una volta si faceva sosta anche a Firenze, Milano, Roma, New York. Un'avventura culturale cominciata nel 1947. Dapprima, il venerdì, si andava al Principi di Piemonte. Poi ci si ritrovò nella bomboniera del Carignano. Quindi all'Alfieri. Infine (l'attuale sede) nella sala congressi dell'Istituto San Paolo, via Santa Teresa 1/G (i tesserini d'ingresso si ritirano in via Po, 39, lunedì-venerdì 9,30-13, tei. 011/817.47.77). Inaugurerà venerdì prossimo (ore 18) il ciclo 2003-2004 Francesco Di Carlo, ordinario di Farmacologia a Torino: offrirà lumi, va da sé, sull'«uso corretto dei farmaci», tanto per non morir d'arsenico. Il 28, Luca Serianni, fra i maggiori cultori della nostra lingua, affronterà il non beve viaggio nell'«italiano contemporaneo» (fu Guido Ceronetti a definire un noto vocabolario «un monumento all'allibire»). «Il futuro della letteratura» cercherà di immaginarlo Dubravka Ugresic, croata, un romanzo da noi tradotto, «Il museo della resa incondizionata». Il 9 gennaio Rashid Khalidi, dal 1981 al 1983 consulente nei negoziati bilaterah per la pace arabo-israebana, esplorerà 1'«Identità palestinese oggi». Il 30 gennaio Guido Davico Bonino, presidente del Centro Studi Alfieriani, spiegherà (sì, talvolta potrebbe suonare assurdo): «Perché andiamo a teatro?». Il 13 febbraio Giovanni Pettinato (sumerologia, storia orientale, assirologia come speciabzzazioni) riferirà su «I recenti saccheggi del Museo di Baghdad». Il 27 febbraio Alessandro Cellerino, neurobiologo, ricercatore alla «Normale» di Pisa, spiegherà la «biologia dell'attrazione». Il 5 marzo il sociologo Serge Latoucbe racconterà «La fine del sogno occidentale e l'illusione del multiculturabsmo». Il 12 marzo, Matthew Spender, scultore, figlio del poeta Stephen, e Maro Gorky, figba di Arshille, capofila dell'espressionismo astratto newyorkese. discetteranno su «L'arte e la vita». Epilogo il 26 marzo: Luca Francesconi, albevo di Conghi, Stockhausen e Berio, narrerà «L'Evento del sentire. Per un ascolto pobfonico del mondo». Si arricchisce di undici volti la galleria dell'AC.I. Così affollata di orme geniali. Da René Clair a Nicola Abbagnano, da Marcuse a Montale, da Vittorini a Marguerite Yourcenar, al latinista e grecista Manara Valgimigli: «Fu lui - ricordava Irma Antonetto - a insegnarmi i nomi di tutte le montagne che si possono vedere da Superga in una giornata serena di vento».

Luoghi citati: Baghdad, Firenze, Milano, New York, Piemonte, Roma, Torino