Sedici Luci d'Artista accese da polemiche di Emanuela Minucci
Sedici Luci d'Artista accese da polemiche ALL'INAUGURAZIONE DELL'EVENTO IL SINDACO REPLICA ALLE CRITICHE Sedici Luci d'Artista accese da polemiche Chiamparino: «Nei momenti difficili bisogna saper reagire anche lanciando messaggi di fiducia e di bellezza. Discutibili gli slogan proiettati sulla facciata di Palazzo Carignano? L'arte non si tocca» Emanuela Minucci «E' proprio nei momenti di crisi che, chi ha responsabilità pubbliche, deve intervenire lanciando messaggi di speranza e di bellezza. Guai se proprio in questi frangenti mancassero iniziative in grado di modificare le prospettive attraverso segnali di fiducia, guai ad avvitarsi nella spirale negativa, azzerando manifestazioni e iniziative che si alimentano del bello. Ecco perché dico che non ci stiamo occupando soltanto di "circenses": le risorse spese per Luci d'Artista sono un investimento di cui, proprio in questo momento, si ha più bisogno». Il sindaco Chiamparino ha scelto ieri il momento più atteso della giornata dedicata alle «opere d'arte appese in cielo» per rispondere, fra gli applausi e accanto a un assessore Alfieri commosso al limite della lacrima, alle polemiche che «puntuali come le edizioni di Luci d'Artista» sono spuntate anche quest'anno. La sua giunta è stata accusata, come già accadde, in modi diversi, nel 2001 e nel 2002, di «sprecare risorse per illuminare di frivolezza la città, quando questa città ha seri problemi di crisi occupazionale e non solo». Il sindaco ha ribadito, con più forza, quanto già accennato al primo sbocciar di polemica, partendo dal fatto che è il morale della città ad aver bisogno di iniziative come Luci d'Artista e la visitatissima mostra sull'Africa. E ha poi ribadito che manifestazioni come queste «riescono a portare Torino sulle copertine dei quotidiani intemazionali, vedi Le Monde, e le riviste specializzate: così facciamo conoscere la nostra città, portiamo nuovi turisti, ne avunentiamo la quotazione d'immagine». Dopo aver risposto a tono ai detrattori di Luci d'Artista la parola è passata ai riflettori. Con un effetto scenico mozzafiato, la facciata di Palazzo Carignano si è trasformata in un surreale «gobbo» sul quale scorreva «Xenon for Torino» con le frasi dell'artista Jenny Holzer (tempo totale, 45 minuti). Tutti incantati, tutti a battere le mani sottolineando che «ogni anno c'è una novità più clamorosa». Ma sebbene l'assessore alla Cultura Alfieri avesse premesso «che le frasi a caratteri cubitah snocciolate dall'artista avrebbero suscitato qualche peiplessità nei contenuti», poco dopo ne è apparsa una destinata a creare qualche polemica: «A volte la violenza è ammissibile e persino auspicabile». E' fin troppo prevedibile che da stasera qualcuno se la prenda con il Comune: «Ma come? Usate le risorse pubbliche per inneggiare alla violenza? Un monito di questo genere sulla facciata del Parlamento subalpino?». Ma il sindaco smorza la polemica sul nascere: «L'arte non si censura. Questo non è un documento poli¬ tico, è come se ce la prendessimo con gli artisti che fotografano i nudi in piazza». Polemiche vecchie e nuove che danno pepe alla nuova edizione, insomma. Per il resto c'è da segnalare la nuova ed azzeccata sistemazione delle frasi di Nietzsche e Calvino ai Murazzi accompagnata da una performance molto riuscita - e la serie di opere di «manifesTO» che costellano l'area dell'università. In tutto le installazioni sono 16, alcune delle quali ricollocate in posti diversi rispetto all'anno scorso. Fra le tante rimaste al posto originario ci sono le «Fontane luminose» di piazza Bodoni firmate dal tratto onirico di Jan Vercruysse, il «Tappeto volante» di Daniel Buren, il «Volo di numeri» di Mario Merz che firma ancora la silhouette della Mole. Il sindaco Chiamparino in piazza Carignano con alle spalle la nuova Luce d'Artista dell'americana Jenny Holzer
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