Salone del vino li made in Italy a confronto
Salone del vino li made in Italy a confronto PREZZI E NUOVI MERCATI Salone del vino li made in Italy a confronto a a l e Gianpaolo Marro TORINO La nuova sfida sarà l'apertura un'intera giornata al grande pubbhco, all'esercito degli enoappassionati ormai, a tutti gli effetti, un nuovo «canale distributivo» delle bottighe di qualità. Il Salone del vino di Torino si prepara al debutto della terza edizione con la strategia di creare sempre più cultura nel mondo enologico e l'attenzione è per i mercati dell'Est europeo e Scandinavi, nuove frontiere del vino made in Italy. I numeri del Salone (dal 16 al 19 novembre, al lingotto Fiere) confermano la dimensione di prestigio e punto di riferimento per tutto il mercato: 1207 prod"ttori, 5 mila etichette da degustare, un'area espositiva di 52 nula metri quadrati e 43 buyers di dieci paesi con un potere d'acquisto pari al 140Zo dell'import itahano. Il Wine show, in programma nella giomata inaugurale di domenica, prevede l'apertura al pubblico dalle 10 alle 18 (biglietto 25 euro) e sarà l'occasione per confermare i nuovi trend e le nuove tendenze dell'enoappassionatb (in Italia sono 6,5 milioni). Oltre 900 gli eventi, fra degustazioni a dibattiti, convegni e presentazione di guide e verrà presentata una ricerca sui gusti dei consumatori. Un'occasione per misurare il reale appeal della produzione itahana. Le adesioni sono salite del 23 per cento tra i produttori del Sud e del 200Zo tra quelli dell'Italia centrale. Significativa la presenza di Piemonte e Toscana, ai vertici dell'eccellenza enologica mondiale. L'Enoteca d'Italia è uno degli enti che crede fermamente nella manifestazione di Torino. Il presidente, Pier Domenico Garrone, sottolinea il molo di grande vetrina e di modello di promozione con il concorso di tutte le regioni vitivinicole che fonnano l'Enoteca d'Italia: «Il Salone deve avere un lungo futuro a Torino e rappresentare una permanente in Piemonte, acquisendo carattere intemazionale per essere fonte di opportunità di incontro tra domanda e offerta. La sfida verso i paesi dell'Est europeo è senz'altro di grande importanza: basta pensare alla popolazione della Polonia con 60 milioni di abitanti. Il gusto del vino itahano è inimitabile: i vitigni autoctoni sono 350 e quindihanno la capacità di interpretare il gusto del consumatore di tutto il mondo». Sul fronte dei prezzi Garrone precisa che al Salone si punterà molto sul rapporto di fiducia tra consumatore e produttore e l'Enoteca del Piemonte, da lui presieduta, unirà il volto del produttore all'etichetta e al prezzo del suo vino. L'Enoteca d'Italia lancerà l'iniziativa «Stare bene con il vino», per un consumo moderato e il piacere di vivere megho. Ma come calmierare le quotazioni sempre più in crescita? «L'impennata - precisa Garrone - non corrisponde a nessuna lievitazione del costo di produzione. E' pagata dal consumatore ma il produttore non ne ha il corrispondente vantaggio. L'Enoteca del Piemonte distribuirà al consumatore l'osservatorio dei prezzi rilevati dalle 10 enoteche della regione e questa iniziativa sarà rivolta anche alle associazioni degli operatori professionali del commercio e della ristorazione perché intervengano a moderare prezzi eccessivamente ingiustificati. L'Enoteca d'Italia, infine, si porrà al servizio delle istituzioni per assicurare il supporto in ciascuna regione di una campagna che ristabilisca, dove necessario, la conoscenza delle quotazioni del vino non come fattore di speculazione ma valore di un prodotto che associa all'etichetta il territorio e la storia ed è volano economico: a ogni 10 euro spesi in bottighe corrispondono 50 euro di indotto che si sviluppa per capacità di attrarre enoappassionati sul territorio». Garrone Garrone
Persone citate: Garrone, Gianpaolo Marro, Pier Domenico Garrone
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