«Basta tragedie I cantieri sicuri non sono optional»
«Basta tragedie I cantieri sicuri non sono optional» DOMANI OTTO ORE DI SCIOPERO A GENOVA «Basta tragedie I cantieri sicuri non sono optional» Epifani: com'è possibile che in una città come questa ci siano lavoratori in nero? Aumenta il rischio di incidenti. Da inizio anno sono 185 le vittime nell'edilizia ROMA Otto ore di sciopero. L'agitazione è stata indetta per domani dai sindacati di Genova, dopo la tragedia di ieri. Vogliono denunciare che nell'edilizia aumenta il rischio di morte e rilanciano la proposta (così come aveva già fatto la Cisl un mese fa) di una «patente a punti» che sanzioni le imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza. Il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, s'interroga su «come è possibile, in una città come Genova, in un luogo come il porto, che ci siano lavoratori in nero, all'opera in un cantiere per Genova 2004? La sciagura di Genova oltre a ferire la coscienza civile per un ennesimo mcidente suWavoro, ésì- , gè che si dia risposta a questa domanda che è rivolta a tutti, all'amministrazione, alle imprese e al sindacato». I sindacati ripetono che si è deciso lo sciopero perché «la sicurezza non deve essere un optional nei cantieri edili. «E' una mattanza che non ha fine», denuncia la Fillea-Cgil. Secondo i sindacati sono già 185 gli operai edili morti nei cantieri da inizio anno. Solo una settimana fa a Guidonia era crollato il solaio di una cabina elettrica in costruzione, dove sono morti due operai e tre sono rimasti feriti. «Attendiamo il responso delle indagini per capire me¬ glio la dinamica di questa ennesima grave tragedia sul lavoro nei cantieri, ma è difficile - sottolinea il segretario generale della Fillea Cgil, Franco Martini - non attribuire anche in questo caso pesanti responsabilità alla prassi del ricorso incontrollato al subappalto, diventata la principale forma di attività imprenditoriale nel settore». «Una settimana fa a Roma - precisano i rappresentanti sindacali - si operava una gettata di calcestruzzo al buio, dopo 12 ore di lavoro; oggi a Genova si lavorava in un giorno, il sabato, dove solo per motivi straordinari dovrebbe essere prestata l'attività lavorativa e comunque informandone i sindacati e concordando con loro le modalità». Secondo l'Inail, in base alle statistiche dei primi sei mesi del 2003, gli infortuni sul lavoro calano ma gli incidenti mortali restano più di cento al mese, venti dei quali riguardano lavoratori delle costruzioni. La diminuzione del numero di tragedie, secondo i dati ufficiali, risulta dello 0,40Zo rispetto allo stesso periodo del 2002 (da 486.449 a 484.512) mentre gli infortuni mortali sono scesi nel periodo da 716 a 694 (-30Zo). Nei primi sei mesi dell'anno le costruzioni, stando al monitoraggio dell'Inail, hanno registrato un calo di infortuni dell'8% (da 51.517 a 47.208) e le vittime sono state 133. «Ogni anno in Italia si registrano 10 mila cadute dall'alto, causa principale di infortuni nell'edilizia - rileva l'Inail - di queste circa 100 sono mortali. Comunque anche se negli ultimi anni si registra un continuo miglioramento, il settore delle costruzioni resta uno dei più rischiosi con un indice di frequenza pari a 67,85 infortuni indennizzati per 1000 addetti, contro un valore medio nazionale pari a 40,91 e che pone il settore al 4" posto nella scala di pericolosità dopo metallurgia, industria della trasformazione e legno. Le costruzioni salgono al 3" posto (dopo estrazione minerali e trasporti) nella graduatoria di rischio di infortunio mortale». «Gli infortuni nelle costruzioni - dice ancora l'Inail nel suo rapporto annuale - costano alla collettività mediamente all'anno 5 miliardi di euro su un totale di 28 miliardi di costo complessivo degli infortuni». Ir. mas.] L'Inail: «Gli infortuni nelle costruzioni costano alla collettività 5 miliardi di euro» «Difficile non attribuire pesanti responsabilità alla prassi del ricorso incontrollato ai subappalti» Le macerie di un'ala dello storico edificio cinquecentesco di Galata, crollato mentre erano in corso lavori di ristrutturazione
Persone citate: Epifani, Franco Martini, Galata, Guglielmo Epifani
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