Torna anche il lavoro, America in forte ripresa

Torna anche il lavoro, America in forte ripresa IN AUMENTO LE SCORTE. LA CASA BIANCA: «LA CRESCITA SARA A RITMI SOSTENUTI» Torna anche il lavoro, America in forte ripresa La disoccupazione Usa scende al 607o. Mercati ai massimi dell'anno WASHINGTON Ora ci sono tutti i segnali: l'economia Usa sta ripartendo forte. Anche l'anello debole della congiuntura americana, l'occupazione, ha invertito la rotta. Con il Pil dell'ultimo trimestre cresciuto del 7,2^0 e la produttività all'8,1%, un miraggio per la vecchia Europa, il mosaico andato in pezzi nel 2000 alla fine della sbornia da New Economy ormai è stato ricomposto pezzo per pezzo. Nel mese di ottobre, secondo i dati diffusi ieri dal Dipartimento del Lavoro di Washington, il numero dei cittadini senza impiego negli Stati Uniti è calato, contro ogni pronostico al GVo dal 6,l0Zo di settembre. Notizia inattesa per gli analisti che aspettavano un dato stabile. Soprattutto, sulla creazione di nuovi posti di lavoro compresi tra le 55.000 e le 65.000 unità, polverizzati, invece dai 126.000 impieghi spuntati fuori nell'ultimo mese. Buoni segnali anche dalle scorte all'ingrosso che dopo sei mesi tornano a crescere dello 0,40Zo. Le notizie macroeconomiche sono piaciute ai mercati. Wall Street in apertura è tornata sui massimi dell'anno e anche l'Europa ha chiuso una settimana incerta con larghi rialzi su tutte le piazze. Londra ha segnato -l-l,220Zo, Parigi +1,2007o, Zurigo -f 1,220Zo e Francoforte -H,300Zo. A Milano, Mibtel e Mib30 hanno toccato un nuovo record 2003 rispettivamente a 19.837 punti ed a 26.639 punti, e si sono riportati sui livelli che non vedevano dal luglio 2002 il primo e dall'agosto 2002 il secondo. Dow Jones e Nasdaq hanno poi ripiegato nel corso della giornata chiudendo sotto di mezzo punto percentuale. I numeri della congiuntura americana confermano l'analisi di Alan Greenspan, presidente della Fed, che prevede «una notevole ripresa». Anche lo staff di Bush ora si sbilancia. Ieri Gregory Mankiw, consigliere economico del president, ha detto di vedere «nel futuro dell'economia americana una crescita dell'occupazione ad un ritmo sostenuto». Escluso, invece, «almeno nel breve periodo un ritomo al rialzo dei tassi di interesse». L'exploit messo a segno ad ottobre, che porta il totale degli impiegati su base annua a 138 milioni di persone, segue altri due mesi più che discreti per il mercato del lavoro a stelle e strisce: a settembre i posti creati dalle aziende statunitensi sono stati 125.000 superiori ai 57.000 rilevati dalla prima stima del Dipartimento del Lavoro - mentre ad agosto erano stati 35.000. A trainare l'occupazione ad ottobre è stato il settore dei servizi (-1-143.000), dopo i 138.000 ingressi del mese precedente, al miglior risultato degli ultimi nove mesi. Sul comparto incidono fortemente i lavoratori temporanei aumentati di 33.000 unità al quinto progresso mensile consecutivo. Dietro il comparto dei servizi, spiccano i 43.000 nuovi posti di lavoro creati nel campo delle professioni finanziarie, i 34.000 in quello dell' assistenza sanitaria e i 23.000 nel campo dell'intrattenimento. Da dimenticare, invece, il comparto dell'industria che, nel mese di ottobre, ha visto sparire 24.000 posti di lavoro, il dato più basso dal luglio del 2000. Negli Stati Uniti 8,8 milioni di persone sono ancora senza una attività fissa mentre per 2,2 milioni di persone 1' attesa prima di trovare un impiego è durata più di 27 settimane. Ad ingrossare le fila dei disoccupati, la popolazione nera (ll,50Zo del totale) e quella ispanica (7,20Zo). Per quanto concerne la fascia di età, i senza lavoro sono in maggior parte giovani: il 17,l0Zo del quadro totale è composto da teen-ager. Per quanto riguarda il rialzo delle scorte all'ingrosso, per la prima volta da sei mesi a questa parte, il dato risulta importante perché indica il ritomo da parte delle aziende agli investimenti per venire incontro alla ripresa degli ordinativi. Gli analisti si attendevano invece un più modesto rialzo dello 0,10Zo. Il dato odierno si confronta con la contrazione dello 0, l0Zo (dato rivisto) registrata ad agosto. Le vendite all'ingrosso, sono salite a settembre dello 0,50Zo contro il rialzo dello 0,20Zo segnato ad agosto. I beni durevoli sono balzati dell'I,60Zo (-0,40Zo di agosto). In particolare, le vendite auto registrano una crescita dell' 1,10Zo. Al contrario, le vendite di beni non durevoli segnano un calo dello 0,50Zo. [r. e. s.] ** A r** m * r** ** ** LA DISOCCUPAZIOWE NEGLI STATI UNITI 5,4% -- 6.0V 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 1~ i.-.iz .-;A\^A

Persone citate: Alan Greenspan, Bush, Gregory Mankiw