Il genio della luce nell'arredo di oggi

Il genio della luce nell'arredo di oggi Il genio della luce nell'arredo di oggi Quando la rigorosa funzionalità si fa estetica Il ruolo della luce in un ambiente contemporaneo va molto oltre la semphce funzione illuminante: mai come nella modernità, infatti, si è attribuita alla luce in quanto tale una forte componente "d'arredo", che non trova riscontro negli ambienti di stile classico. Ovviamente, il compito arredativo della luce è inscindibile dall'oggetto che emana la luce stessa: e qui interviene il genio del designer, che raccoglie la sfida di progettare un corpo illuminante di natura tale da risultare sintesi di elevati parametri funzionali ed estetici. E di un'autentica sfida si tratta: infatti è probabilmente più arduo disegnare una beDa lampada piuttosto che un bel mobile. Rigorosa funzionalità, dunque, che si fa estetica. Terzo convitato al tavolo creativo è il materiale, frutto di una costante ricerca da parte delle "grandi aziende della luce" che studiano e sperimentano continuamente, talvolta ricorrendo alle antiche lavorazioni come il vetro soffiato a bocca, talaltra adottando sostanze d'avanguardia mutuate da altri settori, come la fibra di carbonio con cui oggi si fabbricano le barche più moderne e veloci. Da questa simbiosi nascono gh attuali "corpi illuminanti", che incidono lo spazio con forme-luce di grande fascino. Tra i Padri Fondatori della luce d'ar¬ redo sono nomi del calibro di Castiglioni, Magistretti, Munari. Scarpa, Zanuso... le cui rivoluzionarie invenzioni, anche in questo campo, sono ormai entrate a far parte dei grandi classici del design. Negh Anni '60-70 modelli famosi come "Arco", "Taccia", "Parentesi", "Eclisse", "Tizio"... danno vita ad una vera e propria "scuola della luce" di altissimo livello che si evolve poi per strade diverse, fattor comune la creatività, il gusto, il senso della misura ' propri del design di rango. Come in "Cross", progettata da Valerio Bottin per Foscarini: un'alta fascia di vetro colorato, come modellata dal vento, fissa¬ ta per sempre in un istante del suo morbido ondulare. Anche "Logico" (De Lucchi-Reichert, per Artemide) è una forma in movimento: anzi, una serie di forme ondulanti che si incastrano l'ima nell'altra creando un lungo svolazzo lattiginoso, come il librarsi nell'aria di un'aurora boreale. "Romeo" invece, prodotta da Flos, è un'ironia di Philippe Starck, che sceglie di interpretare in rigido plissé di cristallo i classici paralumi di tessuto pieghettato. Mentre sembra una grande coppa di Boemia capovolta e sospesa la scintillante cupola di cristallo sfaccettato prodotta daLuceplan. Centine di metacrilato trasparente danno vita a forme sferiche-ellittiche-paraboliche, attraverso le quah si intreccia il dialogo materia-luce-colore, con effetti di trasparenza-rifrazione-diffusione.. . : è "Agave" di Luceplan. E "Venus" allude con la sua forma sinuosa, attraversata da strisce di vetro specchiato, alle invitanti stringhe che allacciano un busto femminile. Insomma: scenografiche e iperdecorative; futimbili ed essenziali, in bilico tra la semplicità delle linee e il fascino del décor... Sono le lampade d'arredo contemporanee dove la luce, che nasce dalle forme, a sua volta le muove, le modella, le trasmuta, in un gioco senza fine...

Persone citate: Castiglioni, Cross, De Lucchi-reichert, Foscarini, Magistretti, Munari, Philippe Starck, Scarpa, Valerio Bottin, Zanuso

Luoghi citati: Boemia, Flos