Ci risiamo: 5 club di A minacciano lo sciopero

Ci risiamo: 5 club di A minacciano lo sciopero LETTERA A GALUANI DI EMPOLI, BRESCIA, ANCONA, CHIEVO E PERUGIA. ALLA BASE I PROBLEMI DELLA TV «GIOCO CALCIO» Ci risiamo: 5 club di A minacciano lo sciopero Riunione nell'hotel di Sensi: «Subito i soldi promessi o il 23 non giocheremo» polemica Giancarlo Laurenzi IMPROVVISAMENTE, siamo tornati alle riffe da bingo di contrada, alle risse sguaiate. Chievo, Empoli, Perugia, Ancona, Brescia: ecco le formiche che nel loro piccolo si sono seccate, reclamando i guiderdoni promessi. Riunite all'Hotel Cicerone di Roma (di proprietà di Sensi, burattinaio o trapezista secondo i giorni) si sono guardate in faccia e ognuna ha confen.iato all'altra che il livello dell'acqua era sopra la gola. In fretta, giù una lettera per Galhani, in qualità di leader della Lega: «Caro Presidente, l'accordo raggiunto il 29 agosto sul!' avvio del campionato era basato sulla possibilità, per le nostre squadre, di reperire tempestivamente le risorse necessarie a garantire la sopravvivenza. Questa necessità era stata ben compreba da Te e da alcune personali- tà politiche. È stato solo sull'affidamento creato dalla serietà dell' impegno Tuo e di quelle personalità a far ottenere aDe nostre società le risorse necessarie, attraverso la fattorizzazione dei contratti di cessione dei diritti pay, che abbiamo accettato di far partire regolarmente il campionatr A due mesi da quel momento, dobbiamo denunciare come quegli impegni non siano stati per nulla mantenuti. In mancanza di un chiaro ed esplicito intervento di Lega Calcio, saremo costretti, a partire dalla prossima giornata del 23 novembre, a non far scendere in campo le nostre squadre». Il succo è nei forzieri vuoti della piattaforma Gioco Calcio, nata per impedire che la corazzata Sky monopob zzasse il calcio criptato. Un gigante dai piedi d'argilla, la nuova tv che ha proprio la Lega socia al 1 C/o e per il resto un complesso intreccio azionario. Dei suoi telecronisti solo i più celebri (Pizzul e Colombo, 2500 e 2000 euro a match) venivano pagati regolarmente; il responsabile dei contenuti editoriali, Gianfranco Teotino, aveva firmato un contratto bimestrale, rinnovabile, invece disdettato alla prima scadenza naturale (metà ottobre). Spiega: «Me ne sono andato perché ritenevo che non ci fossero 1p condizioni per uscire dalla clandestinità». Tra i suoi adepti. Gioco Calcio ha 6 squadre di A. Le cinque che reclamano i soldi (la sesta, il Modena, si è tirata fuori dal consorzio Pmt, sostituito dall'Ancona, e scenderà regolarmente in campo contro la Juve nell'anticipo casalingo di sabato 22) non hanno ancora visto un euro e Luciano Gaucci, nel ruolo di presidente umbro, ha spiegato che non si può chiedere ai piccoli club «di stare sempre zitti. Ci hanno preso in giro: i grandi giocano, vincono e riscuotono, noi perdiamo e non prendiamo neppure le briciole». In estate, nel pieno delle trattative per far partire il campionato. Letta si era impegnato, davanti a GaUiani e a i responsabili di Gioco Calcio, di trovare una banca che anticipasse i soldi ai club, visto che, partendo da zero, era impossibile far subito cassa. Evidentemente, nessuna banca si è dichiarata disponibile a sostenere una simile avventura e almeno fino a dicembre sarà impossibile reperire denaro fresco. La cosa che ha fatto saltare la mosca al naso alle ribelli è che le colleghe (di censo) affiliate a Sky (garantitissima presso banche e istituzioni) ricevono i pagamenti anticipati di anno in anno. Altro che boutade, il rischio che le cinque di A non scendano in campo resta concreto. Tra la prossima giornata di campionato e quella incriminata è prevista una pausa di due settimane per consentire alla Nazionale di sostenere il doppio test amichevole (contro Polonia e Romania). Non è un caso che l'ultimatum sia stato lanciato ieri: chi protesta vuole concedere a chi comanda il tempo necessario per trovare una soluzione. Sperare che i grandi club moUino qualche doblone? Ipotesi da scartare. Aiuti economici da Sensi, il loro protettore? Di questi tempi è Sensi che avrebbe bisogno di hquidi. Galliani lo ha fatto capire, in serata: per i quattrini si rivolgano a Gioco Calcio. E se getta la spugna GaUiani, il governo (che in questo momento ha grane peggiori) si gira dall'altra parte. Cioè: urla nel deserto. E se passanti ci sono hanno i tappi nelle orecchie. Adriano Galliani è il presidente della Lega, che detiene il 10 per cento della piattaforma televisiva di Gioco Calcio LE PARTITE A RISCHIO ■ EMPOLI - PARMA domenica 23 ore 1 5 ■ ANCONA - BRESCIA domenica 23 ore 15 ■ LAZIO - PERUGIA domenica 23 ore 1 5 ■ CHIEVO - MILAN domenica 23 ore 20,30

Persone citate: Adriano Galliani, Galliani, Giancarlo Laurenzi, Gianfranco Teotino, Letta, Luciano Gaucci, Pizzul, Sensi