Costruzioni primi segnali di frenata di Agnese Vigna

Costruzioni primi segnali di frenata NUOVO RAPPORTO CRESME Costruzioni primi segnali di frenata Agnese Vigna TORINO Prime battute d'arresto per il mercato delle costruzioni. Lo sottolinea il Cresme nel suo rapporto congiunturale e previsionale presentato ieri a Torino. A luglio, dopo 5 anni di continua crescita e dopo 17 trimestri ininterrottamente pqsitivi frena l'occupazione nel settore: 6.000 occupati in meno, che rappresentano - va sottolineato un «misero» 0,307o in meno tra la rilevazione di luglio e quella di aprile. «Apparentemente nulla spiega Lorenzo Bellicini, direttore del centro di ricerca sull'edilizia se non si parlasse di luglio, cioè del mese con le condizioni climatiche più favorevoli per lo svolgimento all'aperto dell'attività edilizia». Un segnale che conferma l'inizio di una frenata di un ciclo ormai maturo? «Si potrebbe parlare «i un mantenimento dell'attività sui picchi raggiunti nel 2002: un deciso rallentamento piuttosto che ima flessione. E la ragione va ricercata nella dinamica decisamente positiva delle opere pubbliche e dell'edilizia residenziale di nuova costruzione. Si è invece fermato il mercato della ristrutturazione». Nel 2003 il valore delle costruzioni sfiorerà i 166 miliardi di euro e la crescita sarà, in valori costanti, dello 0,707o (28,5 miliardi di euro da attribuire alla manutenzione ordinaria del patrimonio esistente, 66,4 miliardi agli interventi di manutenzione straordinaria, ristrutturazione, recupero e riqualificazione, 70,9 miliardi rappresentano il mercato delle nuove costruzioni). Nel 2004 la produzione si assesterà sugli stessi livelli (-0,1 "/o gli investimenti, 0,1 "/o il valore della produzione), mentre nel 2005 la flessione sarà dell' 1,1 "/o per gli investimenti e dello 0,80Zo per il valore della produzione. «Molto dipenderà comunque dalla dinamica economica, dall'andamento della Borsa, dei tassi di interesse e delle forme di investimento alternative ai beni immobibari - sottolinea BeUicini -. Rispetto alle previsioni avanzate nel 2002 si. sta verificando uno slittamento della fase di rallentamento del ciclo alla seconda parte del 2003 a tutto il 2004. L'anno più difficile potrebbe essere il 2005».

Persone citate: Lorenzo Bellicini

Luoghi citati: Torino