L'Inter fa un passo indietro di Roberto Beccantini

L'Inter fa un passo indietro CHAMPIONS LEAGUE. SOFFERTO PARI CONTRO I RUSSI, PER QUALIFICARSI ORA SERVONO DUE PAREGGI L'Inter fa un passo indietro Non basta Recoba, raggiunta dalla Lokomotiv Roberto Beccantini MILANO Un passo indietro su tutta la linea. Come risultato, come progetto, come feeling con i tifosi. L'Inter di Zaccheroni si fa rimontare dalla Lokomotiv, e così l'accesso agli ottavi della Champions League resta una lotteria, anche se il successo dell'Arsenal a spese della Dinamo Kiev contribuisce a smorzare la rabbia e i rimorsi. Due pareggi (contro gli inglesi e a Kiev), ed è fatta. Brutta Inter, subito in vantaggio (Recoba) e presto, troppo presto, in balìa dei limiti, atletici e tattici, che ne hanno scandito il declino. Urge il miglior Vieri. I fischi dei tifosi hanno riportato indietro le lancette della storia. Rispetto a domenica sera, Adani avvicenda Cordoba, Helveg (e non Brechet) rileva Coco e Kily Gonzalez rimpiazza Emre. Dalla tribuna spunta la sagoma milionaria di Roman Abramovich, padrone di quel Chelsea che ha appena svaligiato l'Olimpico laziale. Un'occhiata a Vieri e dintorni non costa niente, e anche se costasse... Il lampo che spezza l'equilibrio giunge, improvviso, dopo un quarto d'ora di scaramucce ter-. ritoriali, con i russi niente affatto succubi del tran-tran interista. Al contrario, poco ci manca che in mischia, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Evseev non infili la cruna dell' ago: salva Cristiano Zanetti, direttamente dalla linea. Non pago. Cristiano imposta pure la trama del gol. Lancio verticale, velo di Vieri, sinistro chirurgico di Recoba, abile nel piantare in asso la sentinella di ronda. Helveg a destra, Javier Zanetti a sinistra (e per il capitano non sarà la stessa cosa), Kily e Recoba ronzanti attomo a Vieri, Almeyda a far legna sull' uscio di casa, i fianchi coperti. La squadra insegue equilibri lontani. Come a Mosca, la Lokomotiv cerca di sfondare sulla fasce. Un pivot di riferimento, Ashvetia, e Izmaylov, Loskov e Kolkov pronti a inserirsi negli spazi. Non è l'Inter che, con la Roma e il Chievo, si era alzata dai blocchi brandendo pirateschi uncini. Sono gli avversari a dettare il ritmo, l'Inter vive di strappi, di accelerate, come ai 22', quando Kily, stimolato da J. Zanetti, smarca Vieri nel cuore dell'area: il sinistro è uno sgorbio randagio. Adani, Materazzi e Cannavaro non vengono mai abbandonati al loro destino. I russi si muovono in branco, Ignashevic davanti alla difesa, Evseev, Pashinin, Sennikov e Lekcetho in trincea. Il livello emotivo fatica a sollevarsi dalla polvere di un tamburello senza capo né coda. L'Inter - memore dell'andata - si guarda bene dallo sguarnire le retrovie, e il pressing che accende è fiammifero, non falò. La spinta laterale è soffocata alla radice, Toldo e Ovchinnikov sbadigliano. Per lasciare tracce, il 3-4-3 di Zac avrebbe bisogno di movimenti sincroni, di velocità operativa, di taigli, frequenti e incisivi. Vieri, basta controllarne le smorfie, invoca munizioni e accenna, lui così geloso delle proprie zolle, modiche passeggiate. Il primo tempo era stato battezzato da un corner moscovita, il secondo viene introdotto da un angolo nerazzurro che, calibrato da Recoba, si risolve in un palo di Adani, complici i guantoni del portiere. E sempre in tema di corsi e ricorsi, ecco, non meno inatteso dell'1-0 uruguagio, il pareggio di Loskov. Il suo sinistro, da fuori area, picchia su Materazzi e sfugge, così, ai radar protesi di Toldo. L'Inter sbanda e ricade nel solito, tumultuoso, repertorio di squadra lunatica, incapace di gestire la normalità. Perde la bussola, si allunga, Toldo sventa in extremis su Lekcetho (da un' idea di Izmaylov), J. Zanetti, miracoloso, anticipa d'un pelo la battuta di Loskov. La Lokomotiv ci mette il cuore, se non altro, e anche sul piano tattico palesa rudimenti assolutamente in linea con le esigenze spicciole di una partita che i «favoriti» non riescono più a gestire. E' a centrocampo che i russi, sempre in superiorità numerica, rosolano avversari in allarmante flessione. Zac richiama C. Zanetti, spompato, e si aggrappa al mestiere di Lamouchi. Il popolo non ne può più: e questo sarebbe il dolce stil novo? Non rimane che l'arma, estrema, del lancio parabolico a scavalcare i reticolati di Semin. Ci prova Helveg, e Ovchinnikov para e ripara su Vieri. Siamo al solito menu, il menu rimasto sullo stomaco a Cuper, palla lunga e pedalare. E' l'Inter di sempre, furiosa e caotica. Esce Recoba, acciaccato a una coscia, dentro Cruz. Sul versante opposto Buznikin avvicenda il pallido Ashvetia. L'ultimo scorcio si risolve in uno sterile rodeo, Lamouchi perde l'attimo e Pashinin spazza, rischiando la tibia. Karagounis (per Kily) e Nizhegorodov (per Izmaylov, infortunato) sono le staffette che firmano una notte da buttare via in fretta. Nerazzurri prevedibili ospiti a segno con un tiro di Loskov deviato da Materazzi Nell'altra sfida del girone l'Arsenal vince allo scadere (3-4-3) ^| Toldo 6; Adani 6, Materazzi 6,5, Cannavaro 6; Helveg 6, Almeyda 6, C. Zanetti 6 (22' st Lamouchi sv), J. Zanetti 6,5; Recoba 6 (30' st Cruz sv), Vieri 5, Kily Gonzalez 5 (44' st Karagounissv). AH.: Zaccheroni 6. Ovchinnikov 6,5; Evseev 6, Pashinin 6, Sennikov 6, Lekcetho 6; Ignashevich 6, Koklov 6,5, Maminov 6, Loskov 6,5; Izamaylov 6,5 (44' si Nizhegorodov sv); Ashvetia 5 (30' st Buznikin sv). AH.: Semin 6,5. Arbitro: De Bleeckere (Belgio) 7. Reti: pt 14' Recoba; st 8' Loskov. Ammoniti: Kily Gonzalez, Materazzi, Loskov. Spettatori: 22.822, incasso 504.461 euro. Christian Vieri appoggiato scontento al palo della porta di San Siro dopo una delle (poche) occasioni sfumate

Luoghi citati: Belgio, Kiev, Milano, Mosca