Bruce Springsteen pirata di se stesso di Marinella Venegoni

Bruce Springsteen pirata di se stesso SI AVVICINANO LE FESTE E IL MERCATO SI INZEPPA DI RACCOLTE E COMPILATION Bruce Springsteen pirata di se stesso Un ed con 30 pezzi; molte rarità e inediti degni di un bootleg Marinella Venegoni ROMA Impazza ormai da settimane il mercato prenatalizio di raccolte, compilations, best of, e live. La storia della musica popolare ci toma indietro ridigerita, rimasterizzata, reimpacchettata, ri-prezzata, divudizzata. Consapevoli che è un periodo storico miserrimo per l'oggetto ed, gh artisti con una reputazione da difendere si sentono in dovere di dare di più. E così, ecco che Bruce Springsteen, nel «The Essential Bruce Springsteen)) che esce il 10 prossimo con 30 pezzi che espongono praticamente tutta la sua storia - da «Nebraska» a «The Ghost of Tom Joad», dalla mitica «Rosalita» ad «American Skin» - per una modica cifra che va dai 25 ai 28 euro, ci piazza anche un ((bonus ed», definito di «inediti e rare b-sides mai pubblicate su ed» : noi propenderemmo per classificarlo come un disco di tagli, ritagli e frattaghe: cose sfiziose messe insieme dal Boss con gusto e divertimento e amore per i fans, e anzi con la stessa logica che userebbe un fan ipotetico quando, navigando nel web, si trovasse a scambiare rarità con qualcuno con il quale condivide la passione per Springsteen. Insomma roba da bootleg, come rubare il mestiere ai pirati, reali o virtuah che siano. Il 17 novembre poi toccherà al doppio DVD live dedicato a due recenti concerti di Barcellona di «The Rising». Ma per ora ben vengano queste rarità, difficili da raccontare bene perchè la casa discografica, mentre da ima parte chiede che l'uscita sia divulgata, dall'altra obbliga ad ascoltare frettolosamente il disco nei suoi uffici, con relativa veloce lettura dei testi: perché l'ordine del Bush della Sony è di non far uscire niente da quegli uffici, che i giornalisti della carta stampata sono noti untori. Paradossi che rendono sempre più difficile un'informazione corretta, e siamo anzi alla vigilia di un riascolto nelle stesse penalizzanti condizioni, di un «Let it Be» dei Beatles senza gh arrangiamenti di Phil Spector e tramite copie promo- zionali dotate di «watermark»: un segno cioè che si imprime sulla copia masterizzata facendo risalire all'autore della pirateria endogena. Roba da Matrix. Il famoso CD3 del Boss è comunque un condensato di passato e presente, che parte dal 79, nei tempi speranzosi dell'ascesa con un medito r'n'r scatenato e sferragliante, «From Small Things (Big Tlungs One Day Come)», storia di una ragazza che realizza il suo sogno americano partendo dal nulla; lo stesso Bruce ricorda di averla suonata nell'80 a Londra, in un retropalco, al rocker di Cardiff Dave Edmunds che ne fece una cover. Della stessa epoca c'è un rockabillyno già b-side, «The Big Payback», un live dalla voce quasi inascoltabile su «Held Up Without A Gun» con la E-Street, altre due ballads inedite e malinconiche come «None But The Brave» (nata nei dintorni di Ashbury Park nei 70) e «Country Fair)), «Trapped» di Jimmy Cliff cantata nel tour di «The River». Due episodi, assai interessanti, sono dedicati a «The Rising»: «Missing», usata da Sean Perni per il film «The Crossing Guarcb, si rivela la matrice dalla quale sarà poi rielaborata la recente «You're Missing» dedicata all'11 settembre; e l'album chiude poi con una caricaturale «Counting on a Miracle» in stile country-blues, con la voce di Bruce che evoca gh antichi eroi degh Appalachi. La copertina del CD3 di Springsteen

Luoghi citati: Barcellona, Londra, Nebraska, Roma