Segna Crespo e la Lazio va a picco di Guglielmo Buccheri
Segna Crespo e la Lazio va a picco Segna Crespo e la Lazio va a picco Espulso Mihajlovic, goleada del Chelsea all'Olimpico Guglielmo Buccheri ROMA C'è tutto nella notte più nera della Lazio in Europa. Ci sono le disavventure di un portiere, Matteo Sereni, che, chiamato a sostituire l'infortunato Peruzzi, apre la sua porta alle offensive di Lampard e compagni in almeno tre occasioni (su quattro gol del Chelsea). C'è la vogha di fare bella figura (missione compiuta) dei grandi ex Veron e Crespo (che firma il vantaggio con un tap-in involontario). C'è la sfortuna che accompagna Mancini fino alla vigilia togliendogli Peruzzi, Stam e Oddo. C'è la grande paura per l'uscita di scena in barella di Claudio Lopez (oggi pomeriggio gh accertamenti), ma soprattutto ci sono le folhe di Sinisa Mihajlovic che prima sputa a Mutu (le immagini televisive lo inchioderanno ad una lunga squalifica visti i precedenti del francese Luccin e dell'ex romanista Zago, messi fuori causa per quattro turni dopo lo stesso gesto), poi si fa cacciare per doppia ammonizione nel giro di due minuti all'inizio del secondo tempo, quando cioè manca un'eternità al termine. «Ai ragazzi ho detto di stare tranquilli, di andarsi a divertire per cancellare immediatamente una serata storta. Loro hanno dato tutto, le colpe sono mie. Niente è compromesso, mancano due partite (il Besiktas alTOlimpico e il viaggio a Praga, ndr), le vinceremo entrambe e ci qualificheremo agh ottavi di finale. Lo sputo di Mihajlovic? Ha reagito ad una gomitata di Mutu, mi scuso io per lui, ma non dimenticate che Sinisa è un bravo ragazzo». Mancini rivive il film della sfida tutto d'un fiato, ma prima deve smarcarsi dall'incontro ravvicinato con un piccolo gruppo di tifosi che, raggiunta la sala stampa, gh lanciano l'ultimatum: «Adesso devi vincere il derby», gh urlano i tifosi e Mancini risponde stizzito. Mihajlovic, lui, spiega che «ho sbaghato, certe volte la tensione genera questi errori gravi. Accetterò le decisioni dell'Uefa». Sa che saranno decisioni pesanti, quello che ancora non sa è che la società ha già deciso di infliggergli una pesante multa. La notte dell'Olimpico si decide quando scocca il primo quarto d'ora di gioco: Sebastian Veron (ex applauditissimo dai tifosi laziali con tanto di passerella sotto la curva ad inizio gara) spedisce in area di rigore una saetta velenosa. Sereni riesce nell'impresa di far sbattere il pahone sulla faccia di Crespo con la palla che rotola lentamente in rete. Una disattenzione imperdonabile, quella del portiere biancoceleste, che condanna la Lazio ad una gara in salita. Veron e soci mettono la freccia senza incantare, dall'alto di una preparazione fisica che già a Londra, due settimane fa, aveva deciso la sfida. Veron toma nello stadio dove, il 14 maggio del 2000, si ubriacò di gioia per lo scudetto vinto alTultima giornata e si regala una partita divisa fra sostanza, tanta, e giocate di classe, libero di muoversi alle spaUe di Mutu e Crespo. Makelele è il muro davanti alla difesa, Lampard si dimostra elemento di grande duttilità, utile anche in fase difensiva. Mancini si affida alla coppia Corradi-Inzaghi con Claudio Lopez (per la quarta volta nelle ultime quattro uscite) spedito in panchina e poi a giochi finiti in campo, insieme a Muzzi. A Zauri il compito (senza gloria) di non far rimpiangere Oddo, squalificato. Mancini è un pendola davanti alla panchina: gli inglesi sono chiusi nella loro metà campo, ma le ripartenze di Veron mettono i brividi: a pochi istanti dal riposo, Crespo decide di concedersi un colpo di tacco, solissimo davanti a Sereni che riesce a neutralizzare evitando momentaneamente il raddoppio. «Fino a quando sono rimasti in parità numerica ho visto una Lazio alla pari con il mio Chelsea, poi è finito tutto», così Claudio Ranieri. Cudicini compie un miracolo su Corradi (respinta su tocco ravvicinato), quando la Lazio è già ridotta in 10. Quella è l'ultimo lampo biancoceleste, il resto è gloria per Gudjohnsen, Duff e Lampard (autori degli altri tre gol), e l'unica figuraccia del Chelsea in una serata magica: il terzino Johnson espulso a tempo scaduto per somma di ammonizioni. Il serbo immortalato dalla tv mentre sputa a Mutu: adesso rischia una lunga squalifica Sereni, prova disastrosa (4-4-2) o Sereni 4; Zauri 4,5, Couto4, Mihajlovic 3, Favalli 5; Fiore 5,5, (13' st Negro sv), Albertini 6 (26' st Muzzi sv), Liveranl 5, Stankovic 5; Corradi 4,5, Inzaghi 5,5 (26' st Lopez sv). Ali.: Mancini 6 (4-4-2) Cudicini 7; Johnson 6, Terry 6,5, Gallas 7, Bridge 6,5; Veron 7 (29' st Cole sv), Lampard 7, Makelele 7, Duff 7,5; Mutu 5 (12'st Gronkjaer6,5), Crespo 6 (22' st Gudjohnsen 7). Ali: Ranieri 7 Arbitro: Ivanov 5 Reti: pt 15' Crespo; st 25' Gudjohnsen, 29' Duff, 34' Lampard. Ammoniti: Mutu, Cudicini. Espulsi: st 8' Mihajlovic, 46' Johnson. Hernan Crespo ha segnato la prima rete del Chelsea all'Olimpico L'argentino aveva giocato nella Lazio per due stagioni
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