«Assunzione per 1700 scienziati» di Raffaello Masci

«Assunzione per 1700 scienziati» EMENDAMENTO ALLA FINANZIARIA PER I VINCITORI DI CONCORSO «Assunzione per 1700 scienziati» La Moratti: «Un segnale per la ricerca». Rubbia: «Inutile» Raffaello Masci ROMA Il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti porge un ramoscello d'ulivo all'agitato mondo della ricerca: un emendamento alla Finanziaria dovrebbe sbloccare le assunzioni dei 1700 ricercatori, vincitori di regolare concorso, che attendono un inquadramento. In compenso il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, replica con una mazzata: l'Ut, il contestato Istituto di tecnologia che il govemo vuole a ogni costo, si deve fare. Con buona pace di chi protesta, a cominciare dal premio Nobel per la fisica, Carlo Rubbia. «Sono consapevole dell'importanza delle assunzioni di ricercatori - ha detto il ministro Moratti alla commissione Cultura della Camera - per questo ho già trasmesso al ministero delTEconomia e alla presidenza del Consiglio un emendamento per richiedere che le assunzioni dei ricercatori siano libere». Quanto ai finanziamenti per gh atenei, Moratti ha ammesso che quello delle risorse è un problema «cruciale t va posto in una prospettiva non solo quantitativa ma anche qualitativa». Ricordando che l'esigenza di una migliore allocazione delle risorse per le università è condivisa dagli altri Paesi europei, Moratti ha osservato che il sistema europeo è sottodimensionato rispetto a quello americano perché lì giocano un ruolo molto importante i finanziamenti privati. Comunque, nell'ambito della sua audizione, il ministro ha ricordato gh stanziamenti presenti nella Finanziaria: duecento mihoni, di cui 170 per il Fondo ordinario deUe università, venti per le borse di studia e dieci per i prestiti d'onore. Qualcosa, ma pressoché nulla rispetto ai dieci miliardi in quattro anni richiesti dalla Crui (la Confe- renza di rettori) per portare il nostro sistema di università e ricerca a MveUi europei. In tutto questo, resta il fatto che i soldi alla ricerca sono diminuiti mentre un miliardo (in dieci anni) è stato attribuito al nascente lit. Il presidente dell'Enea, Carlo Rubbia, ha bocciato come «deja vu» il progetto. «Sono stato 18 anni ad Harvard ha detto il premio Nobel - e conosco i loro laboratori come le mie tasche. Bene: questo lit non mi pare nulla di nuovo». Ma il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, lo ha tacitato: «Ormai lo dicono tutti: riformare il sistema della ricerca è difficile. Meglio creare un ente nuovo di zecca che si ponga in parallelo con l'università e che non abbia altri scopi. Quanto ai professori, ai baroni universitari, devono dedicarsi soprattutto all'insegnamento». Tra mondo della ricerca e governo, dunque, gli umori sono pessimi (e con l'Università sono ancora peggiori). Venerdì prossimo, presso la facoltà di Ingegneria del La Sapienza di Roma, i ricercatori in attesa di assunzione terranno tuia conferenza stampa e distribuiranno un dossier; sono 1700 i talenti itahani che hanno vinto un regolare concorso, ma da oltre due anni attendono di essere immessi in ruolo. La loro causa è perorata dai più bei nomi del nostro panorama accademico: da Margherita Hack a Umberto Eco, da Salvatore Settis a Franco Pacini, da Enrico Alleva a Carlo Bernardini, a Giorgio Parisi, a Claudio Procesi, a Giuseppe Tomassini. Anche Bita Levi-Montalcini spese, nelle scorse settimane, la sua autorevolezza perché lo Stato aprisse la porta a nuovi ricercatori. Ma che il ministero dell'Economia, nella difficile situazione dei conti, si possa disporre all'inquadramento di questi professionisti (a volte, ormai, non più giovanissimi) è per ora solo una speranza. Da qui l'arma della disperazione: mille di essi si dispongono a lasciare l'Italia. Lapercentualestìlpil yf Iricercatoriall'intemo i (prodotto intemo lordo) y di Istituzioni pubbliche | die si spende in ricerca, Lr (università, Cnr, contro il 20Zo della Hi enti di ricerca) media europea ricercatori che hanno vinto il concorso e che attendono da due armi di essere assunti La pérc^ituale annua di riduzione dei finanziamenti al Consiglio nazionale delle ricerche negli Sono i ricercatori di medicina, è il numero più alto. Seguito dalle materie umanistiche che ne hanno 1.863. [Veterinaria è quella die ne ha di meno: 268 ?7rtìp^,r?.i ^n'!l\.

Luoghi citati: Harvard, Italia, Roma