Due mondi si sfiorano, parola-chiave «guerriglia» di Guido Ruotolo

Due mondi si sfiorano, parola-chiave «guerriglia» LA DIREZIONE VERSO LA QUALE MUOVONO LE INDAGINI Due mondi si sfiorano, parola-chiave «guerriglia» L'insurrezionalismo, isolano, laziale e del Triveneto, si salda con l'esperienza dei Nta: ma su questi filoni c'è ancora da scavare retroscena Guido Ruotolo ROMA LA «pioggia di sangue», per dirla con il vicepresidente del Senato, Domenico Fisichella, che ha provocato l'esplosione del pacco bomba nella stazione dei carabinieri di viale Libia, a Roma, ha dissolto l'incantesimo di questi giorni e ha un po' ridimensionato l'euforia per il blitz contro le nuove Brigate Rosse che ha fatto «sognare» una parte dell'opinione pubblica. Insomma, dopo giorni di giustificata soddisfazione per gli arresti, per i nuovi fenni, per gli sviluppi positivi quasi quotidiani delle indagini degli uomini dell'Antiterrorismo e delle Digos di Roma, Firenze e Bologna, il pacco bomba esploso a Roma e quello disinnescato a Viterbo hanno documentato che l'eversione è tutt'altro che sconfitta. E la pista anarcoinsurrezionalista per risalire agli «esplosivisti» che hanno spedito i due pacchi bomba di ieri è quella davvero scontata. Forse qualcuno dirà «troppo scontata per essere vera». Ma, «salvo essere smentiti dai fatti», spiega una fonte del Viminale, «tante coincidenze portano proprio a loro, agli anarcoinsurrezionalisti». Partiamo dall'inizio di questa storia. Plichi incendiari, spediti da Cagliari, arrivano il 2 ottobre al Ministero del lavoro, alla rappresentanza romana della Regione Sardegna, a una stazione dei carabinieri di Cagliari. Due giorni dopo, è il 4 ottobre, esattamente un mese fa, il «movimento» organizza all'Eur una manifestazione di protesta contro la Conferenza intergovernativa della Comunità Europea, riunita per discutere la bozza della nuova Costituzione. In mattina, gruppetti autonomi attaccano un'agenzia di lavoro interinale. Poi, durante il corteo pomeridiano, un grappolo di anarcoinsurrezionalisti, di black-bloc, danneggia prima mia pompa di benzina e poi una banca. Il «movimento» contesta queste azioni, addirittura ntutralizza il gruppetto di assalitori della banca. Segue il tentativo degli Eurodisubbidienti di «sfondare» il cordone di forze dell'ordine che caricano. Un fotografo, tra l'altro, immortala quattro «manifestanti» che infieriscono su un carabiniere in borghese, «colpevole» di essere un «infiltrato» nel corteo. Il 12 ottobre, all'aeroporto di Cagliari viene trovato un ordigno. Quattro giorni dopo un altro pacco bomba -110 grammi di polvere nera - arriva alla questura di Roma. Andiamo avanti. Il 18 ottobre viene arrestato Massimo Leonardi, un anarchico di Viterbo, perché riconosciuto nelle foto come uno degli aggressori del carabiniere pestato il 4 ottobre all'Eur. A casa sua vengono sequestrate batterie, fili elettrici, un collante speciale. Leonardi è un cagliaritano trapiantato a Viterbo, leader riconosciuto del movimento antagonista cittadino, una vecchia conoscenza delle forze di polizia: nel 1996 gh fu sequestrato il «manuale dell'esplosivista anarchico». Un anarcoinsurrezionalista per gli investigatori, insomma. E il sospetto è che lui, il suo gruppo, sia r«esplosivista» che manda in giro i pacchi bomba. Non tutti, naturalmente. «Nel mondo dell'anarcoinsurrezionalismo - spiega un investigatore della questura di Roma c'è una spaccatura con una parte del movimento sardo contaminato con altri filoni dell'eversione, quello di matrice indipendentista e quello brigatista. Noi ipotizziamo che il gruppo di Leonardi, che spesso toma in Sardegna, jia in polemica con gli altri che seguono il processo di contaminazione con le altre realtà eversive». Ancora un episodio di cronaca. Il 25 ottobre una quarantina di anarcoinsurrezionalisti si dà appuntamento, in pomeriggio, fuori dal carcere di Rebibbia, dove è detenuto il «compagno» Leonardi. La manifestazione si trasforma in scontri con la polizia. Bilancio: 14 arrestati, di cui quattro viterbesi, otto romani e due napoletani. Ecco perché i due pacchi bomba di ieri, senza essere stati rivendicati, per gli investigatori sono firmati comunque dagh anarcoinsurrezionalisti: «Intanto - spiegano gli esperti dell'Antiterrorismo - colpisce la data. Il quattro novembre, la festa delle forze armate è sempre stata un'cocasione ghiotta per le proteste degli anarchici e degli antimilitaristi di una volta. Poi, questo quattro novembre coincide con l'anniver; sano del 4 ottobre, degli scontri all'Eur E ancora - aggiunge l'investigatore - come si può non essere colpiti dal fatto che un pacco bomba sia arrivato alla questura di Viterbo, città di Leonardi, è ai carabinieri che sono intervenuti alla manifestazione del 4 ottobre all'Eur?». Dunque, l'esplosione di ieri ripropone di nuovo, se ce ne fosse bisogno, l'attualità del pericolo dell'eversione e del terrorismo cosiddetto «minore». Che ieri, comunqu ì, ha espresso una capacità offensiva nuova. E' vero, infatti, che un altro pacco bomba esplose in una caserma sempre dei Ce di Genova, alla vigilia del G8, ferendo «lievemente» un carabiniere. Ma ieri, il maresciallo Sindona poteva anche morire. Ecco perché l'allarme e la preoccupazione delle forze di polizia. «C'è tanto lavoro da fare ancora - dicono al Viminale - sia sul versante delle Brigate Rosse che delle altre sigle eversive». Ricordava ieri alla Camera il ministro Pisanu: «Pochi giorni prima del blitz contro le Br, dopo un attentato a Gorizia è stato ritrovato un corposo documento di rivendicazione che annunciava la nascita delle Brigate Rosse-Guerriglia metropolitana, che sembra segnare il definitivo approdo dei Nuclei territoriali antimperialisti alle Br. E' singolare e forse illuininante che questo atto di nascita venga alla luce nel momento in cui si ha l'impressione che la radice principale delle Br sia stata tagliata». E' vero, c'è ancora tanto lavoro da fare. Gli inquirenti hanno «Il gruppo di Leonardi solo un timore: che forse è in polemica con la pista sia «troppo chi vuole contaminarsi scontata per essere vera» con altre realtà eversive» Sangue dopo l'esplosione del pacco bomba che ha ferito un carabiniere Carabinieri della scientifica entrano nella stazione dei carabinieri di Roma dove ieri è esploso un pacco bomba t

Persone citate: Domenico Fisichella, Leonardi, Massimo Leonardi, Pisanu, Sindona