Crack Vincent, inchiesta passa alla procura di Acqui
Crack Vincent, inchiesta passa alla procura di Acqui NEL FALLIMENTO DELLA SOCIETÀ DI INTERMEDIAZIONE MOBILIARE COINVOLTI CENTINAIA DI RISPARMIATORI Crack Vincent, inchiesta passa alla procura di Acqui Il pubblico ministero Pacileo ha trasmesso gli atti per competenza territoriale L'inchiesta sul crack della Sim «Giorgio Vincent Spa» (che ha lasciato un buco di circa 10 milioni di euro) abbandona Torino e approda alla Procura di Acqui Terme. Nei giorni scorsi il pm torinese Vincenzo Pacileo ha trasmesso per competenza territoriale gli atti del fascicolo alla collega Cristina Tabacchi, che nei prossimi giorni formahzzerà le nuove accuse nei confronti degli ex amministratori della Sim, Giorgio Vincent e Antonio Mossetto. A Torino i due soci della società di intermediazione mobiliare erano stati indagati per i reati di truffa e appropriazione indebita, ma è molto probabile che la Procura acqiiese gli contesterà pure la bancarotta fraudolenta. Lo stesso Tribunale della città alessandrina, infatti, nei mesi scorsi ha dichiarato lo stato di insolvenza, una procedura analoga al fallimento. Il passaggio da Torino ad Ac- qui Terme è la conseguenza di una durissima battaglia giudiziaria, che ha visto il pm Pacileo impegnato nel chiedere il fallimento «in proprio» di Giorgio Vincent. Dopo un braccio di ferro durato qualche mese, alla fine il Tribunale Fallimentare di Torino ha respinto la richiesta degli inquirenti e a questo punto il proce- dimento avviato dal Tribunale di Acqui ha attratto a sé anche l'inchiesta penale. Per Vincent e Mossetto, difesi dagli avvocati Vittorio Nizza e Fu'.vio Gianaria, non cambia molto. Anche se rispetto alla prospettiva di un fallimento «in proprio», lo stato di insolvenza dichiarato dai giudici acquosi appa¬ re come il male minore. Nei prossimi giorni il Tribunale alessandrino deciderà anche quanti fra i clienti rimasti vittima del crack Vincent potranno insinuarsi nel fallimento. Una dozzina di rispanniatori, assistiti dagli avvocati Davide e Francesco De Pasquale, sono già stati ammessi. La crisi della nota Sim, che aveva sede legale a Nizza Monferrato e uffici torinesi in via Santa Teresa e Galleria San Federico, è esplosa all'improvviso nell'ottobre dello scorso anno, quando decine di clienti si sono accorti che buona parte dei risparmi investiti nella società di intermediazione mobiliare erano misteriosamente spariti. Qualche settimana più tardi la società di intermediazione mobUiare è stata commissariata dalla Consob e )oi è intervenuta la Banca d'Itaia che l'ha posta in liquidazione amministrativa coatta, accertando un «buco» di circa 10 mihoni di euro. [g. bai.) La sim aveva uffici torinesi in via Santa Teresa e Galleria San Federico, mentre la sede legale si trovava a Nizza Monferrato Adesso saranno formalizzate le nuove accuse al titolari della società m ' ; : ■•
Luoghi citati: Ac, Acqui, Nizza Monferrato, Torino
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