Lo sfogo dì Rolfo: la colpa è tutta della Honda

Lo sfogo dì Rolfo: la colpa è tutta della Honda SOLO 7" NELLA 250, IL TITOLO A POGGIALI: «NON E' POSSIBILE PERDERE COSI', LA MOTO MI SI E' SPENTA DUE, TRE VOLTE» Lo sfogo dì Rolfo: la colpa è tutta della Honda «Adesso basta, voglio garanzie per il futuro» personaggio inviato a VALENCIA NO. Non così e non proprio oggi. Non è giusto». L'amarezza di Roberto Rolfo è tutta in queste parole. Non servono gli applausi dei suoi meccanici al ritomo ai box, non bastano le pacche sulle spalle di chi lo circonda: lui ha chiuso al 7" posto dopo un calvario durato tre giorni e 27 giri, quelli di ieri, poco dopo mezzogiorno. Apoche centinaia di metri, sul podio ci è salito invece Manuel Poggiali, il suo avversario delTAprilia, che non ha dovuto neppure faticare troppo. Gli è bastato controllare la gara ed arrivare terzo per acchiappare il titolo mondiale 250, all'esordio nella categoria, roba che neanche Valentino Rossi ci era riuscito. «Non così e non proprio oggi -, continua a ripetere Roby .mentre nel suo box arrivano le urla di gioia dei meccanici Aprilia, giusto dall'altra parte del muro -. Capisco perdere, ci sta pure, Manuel è stato bravo, ma almeno combattere, tentare di stargli davanti, fare qualcosa insomma, questo lo pretendevo...E invece niente: la moto mi si è spenta due, tre volte. Era già successo altre volte quest' anno. Si è ammutolita subito al via. Addio, mi sono detto, è andata. Perchè recuperare quando parti decimo è già difficile. Ma se ti si imballa il motore al via e scivoli indietro allora l'impresa è disperata. Vabbè, ho pensato, proviamo a recuperare. Era già successo altre volte e mi era andata bene. Ci ho provato, ma la moto per i primi giri non rispondeva. Poi ho ripreso un buon ritmo. Adesso cominciamo a ragionare. Recupero un po' di posizioni, salgo dal 12" sino all'S" posto, toma l'allegria e sul più bello ecco che il motore si spegne di nuovo. Cribbio! Ancora? Mi passano in tromba un po' di piloti, io smoccolo e ripiombo dietro. In quel momento che ti senti cadere il mondo in testa. Cercare di essere positivi diventa difficile, anche perchè senti il titolo sfilarti via dalle mani: eri lì, a un passo, e invece...». Non alza i toni, Roberto, non lo ha mai fatto. Ma a passare per fesso non ci sta. E il messaggio che manda alla Honda è chiaro, forte, inequivocabile. «Io ho dato sempre il massimo per tutta la stagione e alla Honda lo sanno. In questo momento vorrei buttare via tutto, dire che è forse stata la peggiore annata della mia vita. Ma so che è dovuta all'incazzatura che ho dentro. Quando in marzo abbiamo preso in mano questa moto ci siamo guardati in faccia perplessi io e i miei meccanici. Il divario con le Apriha non era enorme. Era abissale. L'abbiamo fatta progredire gara dopo gara, abbiamo fatto passi da gigante. Noi, sia chiaro. Perchè Honda ha cominciato a crederci molto, molto più tardi. Diciamo da dopo il Gp della Repubbhca Ceca, a Emo. Cioè a metà stagione. Prima niente. No, così non va. Abbiamo regalato all'Aprilia un vantaggio incredibile. Ma adesso basta: voglio garanzie per il futuro. Che diamine! La Honda ha dimostrato che le moto le sa costruire per vincere. Guardate la 125 e la MotoGp. Se riescono a fare quelle, perchè non dovrebbero saper fare la mia»? Il fiume non si interrompe: «La soluzione? Semplice: mettere mano al progetto da subito, per essere competitivi sin dalla prima gara. Mi sono stufato di aspettare. Ma il guaio con loro è che è impossibile farsi dare delle garanzie. Loro spacciavano per ufficiale anche questa moto...». Il motomondiale sa essere crudele, a volte. Dall'altra parte del muro si stappa champagne, si urla, si fa festa mentre da questa tutti gli occhi sono posati sulla moto e sugli schermi dei computers, che riversano dati, cifre e tracciati della telemetria che inequivocabilmente mostra come, almeno in tre occasioni, la Honda di Rolfo si sia zittita: il grafico spronfonda sotto zero, s'impenna e toma stabile. «Vai a capire perchè si comporta così». Nel box c'è anche un tecnico giapponese: guarda, prende freneticamente appunti su un taccuino. Non dice una parola, non tradisce la minima emozione. Un perfetto giapponese, insomma. Roby si accascia su una sedia, abbassa la testa. Adesso la stanchezza si fa sentire. Il ritomo in camper sarà meno bello dell'arrivo a Valencia, pieno di sogni e di speranze. Gli amici cercano di rincuorarlo. «Avessi lottato, capisco. Ma così. La vita continua prova a chiudere -. Magari il prossimo anno lo vinco io questo benedetto mondiale. Certo che è dina da mandar giù». E per imo strano scherzo del destino, entra ai box Carlo Fiorani, responsabile della Honda Europa: parole di circostanza, un invito a non mollare e poi la richiesta: «Domani (martedì per chi legge, ndr), la Honda, a Barcellona, fa provare le moto ai giornalisti e ad Agostini. Pedrosa è infortunato, Valentino ha detto di no. Puoi venire tu?». Silenzio imbarazzante per alcuni interminabili secondi. Poi, a mezza voce, la risposta: «D'accordo». Il soldatino Rolfo è tornato. &&L A marzo il "™ divario con l'Aprilia era abissale Con l'aiuto dei meccanici abbiamo fatto passi da gigante, ma la mia Casa ci ha creduto solo a metà stagione Abbiamo regalato agli avversari un A A vantaggio incredibile 77 La^e'usioned'RobertoRo'fo:so9navai|tito|omondia,e.ma|amotoi'hatraditofermandosiaPiùriprese

Persone citate: Agostini, Carlo Fiorani, Manuel Poggiali, Pedrosa, Roberto Rolfo, Rolfo, Valencia, Valentino Rossi

Luoghi citati: Aprilia, Barcellona, Honda Europa