Di Vaio: ho firmato una rete alla Vialli di Fabio Vergnano

Di Vaio: ho firmato una rete alla Vialli L'ATTACCANTE DELLA JUVE RACCONTA LA SUA PRODEZZA CON IL MILAN Di Vaio: ho firmato una rete alla Vialli «Luca rimane irraggiungibile, però sono quasi riuscito a imitarlo Per segnare un gol così serve avere anche un pizzico di pazzia» intervista Fabio Vergnano TORINO IL bomber di scorta non c'è più. Marco Di Vaio è sceso dal vagone di seconda classe in cui viaggiava scomodo per sistemarsi nella zona vip. Cinque gol in campionato, due in Champions League: adesso invitarlo a farsi da parte sarà sempre più difficile. Ma succederà. Il tum over di Lippi è come la mannaia del boia, colpisce senza pietà. E da domenica con il rientro di Del Piero la concorrenza sarà ancora più agguerrita. Quindi la prodezza che è valsa alla Juve il pareggio con il Milan non diventerà una polizza contro le soste in panchina. Di Vaio, si è rivisto? «Soltanto ieri sera. Sabato notte ho spento la luce molto tardi, le immagini di quell'azione sono passate soltanto nella mia mente. Segnare in una partita così ha sempre un sapore particolare». E per giunta con quel gol strepitoso. Una rete alla Vialli. Concorda? «Arrossisco per il complimento. In effetti Vialli aveva queste giocate, mi fa piacere che mi rivediate in lui. In realtà siamo simili soltanto per la pelata. Luca è stato un campione in tutto: carisma, classe, personalità». Cosa ci vuole per segnare un gol come quello di sabato? «Ti guida l'istinto. Ho visto la palla che scendeva e ho calciato senza assolutamente sapere dove sarebbe finita. E per giunta con il sinistro». Serve anche un pizzico di sana pazzia? «E' quello che mi sono detto dopo aver visto la palla in rete e l'ho ripetuto ai compagni che mi abbracciavano. Sono matto, sono matto dicevo». Adesso è più dura accettare il turn over? «Mi piacerebbe giocare sempre, ma le regole del momento non ammettono eccezioni. Si accetta con serenità perché è un discorso che riguarda tutti». E domenica ritorna pure Del Piero, quindi la concorrenza aumenta. «Sarà ancora più difficile per Lippi scegliere e avremo più soste in panchina». Già mercoledì a San Sebastian potrebbe toccare a lei uscire per fare spazio a Miccoli. «Ripeto: visto che il tum over riguarda tutti si accetta più volentieri». Ora sarà contento di non aver lasciato la Juve «L'idea di abbandonare dopo una stagione poco fortunata non mi ha mai neppure sfiorato. Dovevo riscattarmi, ho ricominciato con tanta rabbia in corpo». Era sicuro di potercela fare? «Ne ero convinto, altrimenti sarebbe stato meglio cercare altre destinazioni. Sapevo che la concorrenza sarebbe stata ancora più forte, però ero certo di avere i mezzi per dimostrare di non essere un intruso». Anche il suo amico Nesta l'ha applaudita? «Era dispiaciuto per la vittoria sfumata, ma mi ha detto di essere contento per me. Io e Alessandro siamo cresciuti insieme nella Lazio, la nostra amicizia è più forte di tutto». Un punto guadagnato o due persi? «Da come si era messa la partita è un punto guadagnato. Però tenendo conto delle occasioni che abbiamo creato nel secondo tempo, ricordo il mio palo e la paratona di Dida su un mio colpo di testa, la vittoria della Juve non sarebbe stata scandalosa». Dopo Milano la vostra sensazione qual è? «La convinzione in noi stessi è ancora più forte: siamo stati bravi, determinati e autoritari. Competitivi su tutti i fronti. Credo che l'esito finale di questa stagione dipenda molto da noi». Non dimentica il Milan? «Se è per questo ci sono anche Lazio e Roma. Ma se la Juve giocherà sempre con la stessa prepotenza agonistica, potrà tagliare il traguardo per prima. Anche in Europa». Come mai fra voi e i rossoneri finisce sempre in rissa con tanti saluti ai rapporti di buon vicinato? «La battaglia è nel dna di queste due squadre. C'è sempre voglia di superarsi e può accadere che si ecceda in agonismo. Ma subito dopo la partita si dimentica ciò che è successo in campo perché c'è sempre grande rispetto reciproco». Tormentone autunnale: Pallone d'oro un affare fra Juve e Milan? «Lo merita uno fra Nedved e Maldini. Da lì non si scappa, Pavel come vede la porta calcia e spesso fa centro. Se non è uno da premiare noi capisco nulla». Per quell'eurogol anche lei si mette in lizza? «Si votasse oggi magari avrei qualche possibilità». 66 Domenica con Del Piero Il turn over sarà ancora più esasperato, però lo accettiamo di buon grado in quanto coinvolge tutti. Sono rimasto perché sapevo che qui dovevo impormi dopo una stagione difficile Lo scudetto? Non sarà una lotta fra noi e il Milan vedo bene le due romane Il Pallone d'oro riguarda soltanto uno fra f/kfgb Nedved e Maldini Di Vaio festeggia conTrezeguet dopo il gol del pareggio. Per l'attaccante è la quinta rete stagionale in campionato

Luoghi citati: Dida, Europa, Lazio, Milano, Roma, San Sebastian, Torino