Chievo rinuncerà al decreto if Anche altri ci seguiranno»

Chievo rinuncerà al decreto if Anche altri ci seguiranno» IL PRESIDENTE GIALLOBLU' LUCA CAMPEDELLI Chievo rinuncerà al decreto if Anche altri ci seguiranno» intervista Antonio Paloschi TRA i tanti riconoscimenti che il Chievo ha ottenuto in questo suo primo triennio di grande calcio c'è anche quello di «società modello» (assieme alla Juventus) per il rispetto dei parametri grazie ai quali, dal prossimo anno, si otterranno le licenze Uefa. Una benedizione arrivata dal commissario della Lega, Michele Uva, che ha fatto molto piacere al presidente Luca Campedelli e ha anticipato di un paio di giorni l'intervento del commissario Uè, Mario Monti, in merito al decreilo salva-ammortamenti. Presidente Campedelli, si aspettava che l'Unione Europea prendesse in considerazione l'ipotesi di prefigurare una procedura d'infrazione analizzando la decisione assunta dal governo italiano a febbraio? «L'intervento del commissario Monti era stato ampiamente annunciato dai giornali. Non è ima sorpresa ma non sono in grado di dire se è una presa di posizione giusta o meno». Si parla di «aiuti di Stato». Per lei è ima rilevazione concreta? «No. Io so che viene fornita la possibilità ai club italiani di serie A e B di spalmare gli ammortamenti in un decennio anziché nei tre della precedente normativa. La cosa più importante è l'opportunità che viene concessa di abbattere il capitalegiocatori. Le tasse credo proprio che non vengano eluse». Non crede si sia arrivati sull'orlo del baratro, la responsabilità sia delle dissennate spese operate dai dirigenti calcistici? «Il dissesto economico è senza dubbio imputabile ai dirigenti, io per primo ovviamente. Ora viene il difficile, perché sanare una situazione come questa è impresa ardua sotto tutti i punti di vista. Ormai si è abituati a ingaggi troppo elevati». Come vive un questo momento critico il patron di un club provinciale? Lei che lotta per far quadrare i conti, scegliendo di lavorare con organici non eccelsi, non si sente «limitato» dal fatto che molte grandi società ingaggiano fior di campioni pur non avendo la possibilità di farlo? «I grandi club hanno maggiori possibilità del Chievo. La concorrenza sleale, eventualmente, potrebbe verificarsi tra di loro. È sempre esistita, e continuerà ad esistere, la differenza tra società grandi e società medio-piccole». Spostiamoci al basket, allora. La Virtus Bologna non è stata ammessa al campionato di Al perché inadempiente dal punto di vista economico per una cifra che, nel calcio, è all'ordine del giorno. Non è più serio il comportamento della Federazione e della Lega del basket rispetto agli organi istituzionali del calcio? «Se non c'erano i presupposti per far continuare l'attività della Virtus, chi ha deciso di estrometterla dal campionato ha fatto bene. Sono per il rispetta delle regole e tutti dovrebbero rispettarle. Il Chievo, tra l'altro, proprio perché una società ha disatteso un impegno ha pagato conseguenze mollo salate. E il club che non ha onorato i patti mi pare che adesso sia in Champions League». Roma, Lazio, Inter e Milan sono società di grande tradizione e vasto bacino d'utenza. Quanto contano queste valutazioni nella decisione del governo per cercare di trovare ima soluzione al crac finanziario del mondo del pallone? «Il calcio non può essere considerato un valore privato. È un bene pubbhco. E come tale il govemo ha ritenuto opportuno cercare di salvaguardarlo. Bisognerebbe cercare di tutelare anche le società mediopiccole. Se non ci fossero il campionato sarebbe a sei squadre». Il Chievo ha usufruito del decreto «spalma-ammortamenti» nel suo bilancio? «Siamo ancora in fase di stesura di bilancio, ma l'orientamento è quello di non ricorrere all'utilizzo del decreto governativo. E come il Chievo, penso si comportino così anche molte altre società di seconda e terza fascia». Previsioni di chiusura del bilancio... «Penso che saremo in passivo»."\ Se la Lazio avesse onorato l'impegno di acquisto di Manfredini e Eriberto (48 miliardi di vecchie lire per i due giocatori il contratto firmato da Sergio Cragnotti), il Chievo non avrebbe certo di questi problemi... «Il nostro bilancio sarebbe stato più facilmente in attivo». ^fjji La nostra "™ squadra ha pagato salate conseguenze perché un altro club non ha onorato i patti, eppure ora loro sono in Champions League 99 Luca Campedelli

Persone citate: Antonio Paloschi, Campedelli, Luca Campedelli, Manfredini, Mario Monti, Michele Uva, Sergio Cragnotti

Luoghi citati: Bologna, Lazio, Roma