Giù un altro elicottero in Iraq: 16 morti, 20 feriti

Giù un altro elicottero in Iraq: 16 morti, 20 feriti LE VITTIME ERANO IN VIAGGIO VERSO L'AEROPORTO PER UNA LICENZA DI DUE SETTIMANE Giù un altro elicottero in Iraq: 16 morti, 20 feriti «Chinook» Usa colpito da un missile. Tre americani uccisi in nuovi attacchi BAGHDAD L'ultimo e più sanguinoso attacco della resistenza irachena all'occupazione americana è avvenuto ieri mattina alle 9 locah (le 7 in Italia), poco lontano dal villaggio di Baisa, a Sud di Falluja, dove è stato abbattuto con un missile terra-aria un elicottero «Chinook CH-47» da trasporto truppe. Il bilancio è tragico: 16 morti e 20 feriti. Il velivolo, al servizio dell'82ma Brigata aviotrasportata di stanza a Falluja, viaggiava in coppia con un elicottero gemello. Erano decollati entrambi dal vicino aeroporto militare di Habbaniyah per portare all'aeroporto intemazionale di Baghdad un'ottantina di militari che dovevano rientrare in patria per una licenza di un paio di settimane. Secondo testimoni, da terra sono stati sparati due razzi. L'obiettivo era evidentemente quello di colpire entrambi i trasporti, ciascuno dei quali aveva a bordo una quarantina di militari ed anche qualche civile. Il primo ordigno ha mancato il bersaglio, il secondo ha colpito la coda di un Chinook che è precipitato in fiamme in un terreno agricolo presso Falluja, la città considerata roccaforte degh oppositori all'occupazione americana, 50 chilometri a Ovest di Baghdad. Sul posto in pochi minuti sono arrivati altri elicotteri, con personale medico militare, e mezzi blindati che hanno bloccato tutta la zona per consentire ai soccorritori di intervenire senza essere esposti ad altri attacchi. Quindici militari erano morti sul colpo. Un sedicesimo qualche ora più tardi per le gravissime ferite riportate. I loro corpi temeranno in patria dove verranno accolti con una di quelle cerimonie solenni a cui il presidente Bush ha finora accuratamente evitato di partecipare, )erché gli è stato spiegato che 'immagine nuocerebbe alla camjagna elettorale già in corso per e presidenziah. Anche i venti feriti torneranno in patria, per essere curati dai danni fisici subiti, ma dove vivranno per sempre il ricordo di ima missione trasformata in incubo. L'abbattimento dell'ehcottero è avvenuto il giorno dopo le dichiarazioni del comandante delle truppe americane in Iraq, generale Bicardo Sanchez, che aveva infelicemente (ed ora si vede anche intempestivamente) definito l'ondata di attacchi subiti «insignificante dal punto di vista strategico e operativo». Poche ore dopo, sabato, due soldati Usa erano stati uccisi in un agguato a Mosul nel Nord del Paese. E ieri, oltre alle vittime dell'ehcottero abbattuto, due civili americani, alle dipendenze del genio dell'esercito, sono stati uccisi e imo ferito a Falluja nell'esplosione di una bomba piazzata lungo la carreggiata di ima strada. Un altro mihtare americano è morto a Baghdad dopo che all'alba il veicolo su cui viaggiava è stato investito dall'esplosione di una bomba piazzata lungo la strada. Ancora a Falluja, un ordigno è esploso sul ciglio di una strada ferendo gravemente quattro militari americani. A Baquba, un altro attico contro un convo;lio mihtare ha investito un autojus che transitava in quel momento e che portava studenti all'Università: tre i morti tra i civili iracheni. In un sobborgo della capitale, «Abu Ghraib», gli americani hanno sparato contro la folla di un mercato dopo che qualcuno aveva lanciato una granata contro di loro. Il bilancio dell'episodio non è ancora noto. Più a Nord, nei pressi di Kirkuk, un'esplosione ha gravemente danneggiato un tratto di oleodotto nella regione di Mashruh al-Therthar, che porta il petrolio alle raffinerie ai Baghdad. Lesplosione ha innescato un gigantesco incendio. Un'altra esplosione, seguita da un incendio, si era verificata la sera precedente nella regione di al-Hajjaj, 10 chilometri a Sud di Baiji, sulla condotta di gas liquido che va da Kirkuk a Taji. Ma gli agguati e gli atti di sabotaggio si contano ormai a una media di 33 al giorno. E quasi sempre, come anche ieri, i rottami dei veicoli americani vengono circondati da folle festanti che li esibiscono come trofei. Da quando il primo maggio Bush aveva dichia- rato conclusa la guerra, erano stati abbattuti due elicotteri, ma non c'erano mai state vittime. Nel mese di ottobre sono stati uccisi in Iraq 33 soldati americani, circa il doppio del mese precedente. E novembre si è aperto con il bilancio di 19 militari uccisi in sole 24 ore. Un bilancio generale che vede salire il numero degh americani morti nel conflitto a 375, mentre i morti di tutta la coalizione - contando anche 50 britannici, un danese e un ucraino - sono 427. Sui soldati della coalizione feriti il Pentagono non offre cifre ufficiali, ma potrebbero già essere più di quattromila (dieci feriti per ogni morto viene considerato dagli esperti militari un calcolo che in Iraq pecca per difetto). Un bilancio di 18 morti americani - uno in meno di ieri in Iraq a Mogadiscio, dopo l'abbattimento da parte della guerriglia di un elicottero da combattimento «Black Hawk» il 3 ottobre 1993, portò l'allora presidente Bill Clinton alla decisione del ritiro delle truppe Usa dalla missione in Somalia. [s. rot.] Un secondo razzo ha sfiorato un velivolo gemello con altri quaranta a bordo Agguati e sabotaggi in tutto il Paese. Nel Nord un blindato salta su una mina: quattro feriti gravi CH-47 CHINOOK Tipo: Elicottero medio da trasporto e d'attacco Capacita': 40 soldati equipaggiati, artiglieria, munizioni, veicoli, combustibile, acqua, rifornimenti e altro materiale, sia per il combattimento, che per missioni di salvataggio o umanitarie. Progetto: Anni 50 Primo volo: 1961 Sistema propulsore: doppia elica e due potenti sistemi propulsori da 3750 hp ciascuno Velocità massima: 304 km/h Raggio d'azione: 185 km con carico utile di 3294 kg Pesi: A vuoto 14.969 kg, massimo ai decollo 20.866 kg Lunghezza con i rotori in moto: 30,18 metri Lunghezza fusoliera: 15,54 metri Altezza: 5,66 metri Soldati americani iulla scena del disastro tengono lontana la folla, accorsa cantando slogan anti americani ■•i.^ «ì

Persone citate: Baisa, Bicardo Sanchez, Bill Clinton, Bush