Marsh Allah, il rifugio di Dio...
Marsh Allah, il rifugio di Dio... W E E k:e n d' MARSALA, LE SUE ORIGINI, IL SUO FASCINO, LA SUA STORIA Marsh Allah, il rifugio di Dio... Domenico Cacopardo SE avete voglia di un week-end stimolante e inaspettato andate a Marsala, centomila abitanti intomo all'antico Capo Lilibeo, da dove nel 204 a.C. partì Scipione per Cartagine, per la definitiva resa dei conti con la potente città fenicia. Marsala - Marsh Allah, rifugio di Dio - è un'area archeologica più grande di Pompei con una particolarità: come Venezia ha una grande laguna riparata dal mare dalla lingua di terra dello Stagnone, al cui intemo sorge Mozia, la capitale degli Elimi, un tempo di proprietà della famiglia Whittaker. A Mozia si possono ammirare, nel piccolo museo sorto in casa Whittaker, i reperti della protociviltà siciliana. La sponda est della laguna è occupata dalle saline. Saline uniche, nelle quali il movimento delle acque è alimentato dai mulini a vento, gli stessi che colpiscono l'immaginazione in Olanda o in Spagna. Qui, quando il tempo atmosferico lo permette, giovani delle due compagnie teatrali di Marsala, mettono in scena le "Albe in salina" (negli impianti Ettore e Infersa), recitando brani dei poemi omerici, dell'Eneide e dei grandi classici greci. Un giro approfondito del centro, storico di' Marsala, però, vi aiuterà ad allargare la conoscenza della storia dell'isola. Prima di tutto i bagli. Il baglio ha origine araboiraniana ed è, in sostanza. una fonte fortificata con mura di cinta piuttosto alte che ripetono lo schema della casa introflessa. Le stanze e le aperture danno all'interno di un'unica corte, con o senza porticato perimetrale. Il più importante è il Baglio Anselmi, sede del museo archeologico, nel quale, tra centinaia di preziosi reperti, potrete trovare i resti della nave fenicia. Sarete però stuzzicati dai numerosi plastici che, all'uso dei più apprezzati musei americani, arricchiscono l'esposizione: avrete una chiara visione dell'evolversi della civiltà attraverso i secoli più remoti. Poi, nell'ambito dell' antico decumano, non potete tralasciare il complesso di San Pietro con la specola policroma e i suoi musei. Né ignorare i rinascimenta¬ li convento del Carmine e l'edificio chiamato il "Quartiere": era infatti il" quartiere generale, della cavalleria spagnola. Ovunque domina la calcarenite di Tafalia, una pietra plastica e bionda, con cui sono costruiti mostre e portali, angoli e palazzi, conferendo all'habitat urbano una connotazione che avvicina la città a Siena. Infine, c'è il vino Marsala, la cui nascita si deve agli inglesi ancor prima dell'unità d'Italia. Rimane la loro eredità, palpabile anche oggi in molte delle famiglie che lo producono ed esportano in tutto il mondo. Visitare una delle tante prestigiose cantine è facile: le troverete proprio in centro, vicino al Lungomare. dc«copo@cfteapnet.it Un particolare dell'area archeologica di Mozia
Persone citate: Domenico Cacopardo, Whittaker
Luoghi citati: Italia, Marsala, Mozia, Olanda, Pompei, Siena, Spagna, Venezia
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