EROS A LONDRA All'inferno con Gordon

EROS A LONDRA All'inferno con Gordon EROS A LONDRA All'inferno con Gordon Minila Appiotti COME raccomanda Schopenhauer, il suo filosofo preferito, Edith Templeton dice: «Ho avuto 50 amanti, il numero giusto. Non è piccolo, non è grande». Templeton non vuole stupire né scandalizzare, dalla sua voce ben salda e dal suo sguardo tutt'altro che emotivo sulle proprie esperienze, ha l'aria di non importarle niente dell'opinione altrui. Come ha sempre fatto. Benché, anche oggi alla vigilia dei suoi 87 anni, la scrittrice cosmopolita, nata ricchissima in un castello di Boemia, laureata a Praga, sposata due volte a due inglesi, il secondo era medico personale del re del Nepal (con il quale approda a Bordighera dove ora vive sola), tutti e due matrimoni falliti («non importa con chi sei sposata, dopo un anno qualunque marito lo butteresti giù dalle scale»), ufficiale e interprete dell'esercito britannico durante la guerra, bellissima donna e grande viaggiatrice, collaboratrice storica delWew Yorker, dichiari di considerare uno. solo l'uomo della vita, al quale ha dedicato imo dei libri erotici che più ha fatto scandalo negh Anni Sessanta. La storia si svolge a Londra, nel 1946. Louisa, giovane donna elegante e sulla via del divorzio, incrocia in un pub (il celebre Shepherds) un uomo non bello, «come Goethe aveva un occhio più alto dell'altro» quanto irresistibile. Nel giro di un' ora, senza neppure sapere il suo nome, da lui si lascia possedere sulla banchina di un inselvatichito giardino di South Kensington. «... Mi fece stendere, sentii un bordo duro conficcarsi nella parte posteriore delle ginocchia, ma avevo ancora i piedi appoggiati a terra e non appena fui completamente allungata, lui fu dentro di me. Il tutto avvenne in circa quattro secondi. Fu rapido, indifferente e semplice e al tempo stesso apparentemente impossibile come la performance di un virtuoso. Ovviamente nessuno avrebbe potuto definirlo uno stupro; non c'erano stati né lotta né sopraffazione. Non ero stata consenziente, ma non avevo nemmeno opposto resistenza. Non ero stata niente...». Altro che le povere piccole Melisse. L'inizio di questa relazione sessuale con ampi risvolti sadomaso, e ima sudditanza femminile totale (lei non lo amerà mai restandogli indissolubilmente legata anche dopo che, alcuni mesi più tardi, (dui mi mise alla porta, suicidandosi pochi armi dopo») cominciata nel modo apparentemente più squallido, riporta, soprattuttoper la potenza della scrittura, ai grandi dell'erotismo, a Miller piuttosto che Roth («ma io lo detesto - precisa Templeton -, preferisco Fontane, il Fontane di Effì Briest adultera per noia, i miei maestri sono stati Turgeniev, Sdmitzler...») e inevitabilmente a Laclos, anche se sono forse le donne a toccare, da Saffo in poi, il punto più alto su questo terreno. Lui è Richard Gordon, medico psicoanalista scozzese, l'avventura è «in ogni particolare vera, autobiografica» (come avviene in tutti gli altri libri della scrittrice, da Le frecce di Cupido, a La ninfa e il fauno, a Surprise of Cremona che Cyril Connolly ha definito «un baedeker striptease»). Gelida e senza il minimo tentativo di mitigare i fatti, reali o virtuali, le ore e ore di penetrazione da lei continuamente subite e continuamente cercate, le sottili continue violenze di lui, mai un bacio o una carezza, «non toccava il mio corpo» se non per stringerle un polso, talvolta sino à farla gridare. Per forza, Gordon, il romanzo che da questo sconvolgente rapporto nasce, con il supremo omaggio, forse intriso di odio, della Templeton al suo «eroe» anche nel tìtolo, è destinatpad un percorso avventuro-' vso. Mai letto dal suo secondo mlarif o («Tu scrivi spazzatura»), pubblicato nel '66 in Inghilterra dalla New English Library e in Germania dalla Stephenson Verlag, in entrambi i Paesi subito proibito con l'accusa non solo di oscenità, pornografia ecc., ma anche di rappresentare un «pericolo per la gioventù», è ripreso più tardi, con l'autrice sempre nascosta dietro il nom de piume di Louise Walbrook («c'erano troppi personaggi della mia storia ancora vivi») dalla parigina Olympia Press, l'editrice diLoKto, diHisfoire d'O, di Posto nudo che lo ribattezza, non del tutto a torto. The Demon's Feast piazzandolo nella «Traveller's Companion Series», la collana nata a New York «i cui libri economici dalle copertine verdi erano ben noti ai "signori" di tutto il mondo». Finirà per essere pubblicato in edizioni pirata e diventare un «classico underground in Europa» mentre una copia di Gordon è ancora là, a Londra, nella sezione dei romanzi proibiti della British Library, qualcosa come r«Enfer» francese. Ecco allora serviti tutti gli ingredienti per un successo editoriale. Gordon (seguito nel 2004 da Le frecce di Cupido) uscirà nella sua prima veste italiana da Neri Pozza il 14 novembre, anche se un revival di questo tipo dopo 40 anni può essere altamente rischioso, con tutto il femminismo di mezzo e la consapevolezza di sé che le donne hanno ormai nel proprio Dna. Cosa che possiede fortemente Edith Templeton. «Niente a che fare con femminismo o antifemminismo, la let¬ tura di questo romanzo è soprattutto psicanalitica». La ferocia maschile che si manifesta lungo tutte le oltre duecen^oEpagine Umilr'dolce bambina» là; chiama Gordon per ordinarle oàiessi'framente.jiérsmo quando andare in bagno «a fare un goccino d'acqua» o per condurla e possederla, agghindata per una festa, in un cortile sudicio di periferia dove (da massa vetusta e oscena dell'edificio era squarciata e lacerata da piaghe e ferite...», le stesse che Louise ritroverà sul proprio corpo tra i vestiti a brandelli quando si presenteranno nel salotto buono dei loro ospiti), la totale abiezione della protagonista rappresentano la disperata ricerca del padre, «di un padre che non ho mai avuto, che fingeva di non conoscermi» e il riconoscimento del suo «aguzzino» come deir«umco uomo che mi ha accettato, con cui non ho dovuto dissimularmi)). Anche a costo di uno stupro continuo, perché «la maggioranza delle donne vuole essere violentata, ma dall'uomo giusto». Anche esibendo performances sessuali, decisamente fuori dalla norma e addirittura al limite del credibile, perché, «come sostiene anche Doris Lessing, certi uomini possono continuare col sesso sino a morire». Ma sarà proprio questa la via per ritrovare l'amore del padre? «Una "schiavitù d'amore", questo è certo...». Ma non equivochiamo: questa donna temeraria non è una romantica: «Se sei uno scrittore devi essere nasty, cattivo, le cose idilliache non funzionano in letteratura, bisogna descrivere la realtà com'è, complicata, brutta». Perché «nella vita che non ha senso, nella nostra idiozia di cercarle un senso», lì è lo scandalo. Non dentro a un letto. Il romanzo, tra Miller e Roth, uscì nel '66: narra di una giovane sulla via del divorzio che incrocia in un pub un uomo non bello quanto irresistibile, nel giro di un'ora si lascerà possedere «Queir'aguzzino" fu l'unico uomo che mi ha accettato, con cui non ho dovuto dissimularmi» Edith Templeton, quasi ottantasettenne, scrittrice cosmopolita, nata in un costello di Boemia, laureata a Praga, sposata due volte a due inglesi, vive ora a Bordighera: «Un'avventura del '46, in ogni particolare vera» Edith Templeton Gordon traduzione di Ada Arduini Neri Pozza, pp. 272, ei 5 ROMANZO Edith Templeton: «Ho avuto 50 amanti, il numero giusto. Non è piccolo, non è grande»