Pellegrino, camminare con il Concilio

Pellegrino, camminare con il Concilio LONTANO E VICINO Enzo Bianchi Pellegrino, camminare con il Concilio VI assicuro che, per cpianto non fossi a voi presente con il corpo, non ero assente con il cuore: ero fisicamente lontano, ma non ero separato dalla comunione spirituale con voi; anzi, vi tenevo tutti nel cuore con più nostalgia, cosicché, sottratti alla mia vista, eravate presenti al mio amore: non vedendovi con gh occhi, vi abbracciavo con il cuore". Con queste parole del vescovo San Massimo di Torino, un altro vescovo di Torino, millecinquecento armi dopo, prendeva congedo dai suoi fedeli: nel settembre del 1977 padre Michele Pellegrino lasciava la guida pastorale della diocesi che aveva retto per dodici anni e si ritirava a Vallo Torinese, portando nel cuore quelli con i quali aveva voluto "camminare insieme" e condividere "le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono", secondo la lettera e lo spirito del Vaticano n . Si allontanava di poco, ma si faceva ancor più vicino a coloro che non aveva mai abbandonato: i poveri, appunto ("Evangelizare pauperibus" era il motto episcopale che aveva scelto), gh ultimi, gh immigrati, i malati, gli emareinati. E tra i poveri del Cottolengo, malato tra i malati, uomo della Parola reso afono, sarebbe passato dalla morte alla Vita nell'ottobre di nove anni dopo. Quest'anno ricorre il centenario della nascita di quello studioso dei padri della chic sa e docente universitario che mólti hanno imparato a chiamare "padre" e a percepire come tale. La ricorrenza ha suscitato iniziative e commemorazioni a Torino come nella natia borgata di Roata Chiusani in diòcesi di Fossano, ma il tutto è avvenuto nella sobria discrezione e nell'affettuosa gratitudine tanto amate dallo stesso padre Pellegrino. In particolare due volumi ci permettono di riportare vicina a noi e alle nuove generazioni una limpida esperienza di presenza cristiana nella compagnia degli uomini, n primo (Una città e il suo vescovo. Torino negli anni del'episcopato di Michele Pellegrino, curato da Franco Bolgiani per l'editrice II Mulino) raccoglie gh atti di un convegno dedicato alla diocesi di Torino negli anni sessanta e settanta del secolo scorso, gh «p™ dell'episcopato di Pellegrino, anni attraversati dalla "novella pentecoste" del concilio, ma anche da tensioni e contrapposizioni interne alla stessa chiesa e alla società civile. Il secondo (Padre Pellegrino. Testimonianze e ricordi, curato da Pier Giorgio Gio:rgis e stampato a Fossano) raccoghe testi e fotografie di persone che hanno conosciuto padre Pellegrino in momenti e luoghi diversi della sua esistenza e che ne ricostruiscono un ritratto poliedrico e avvincente. Un saggio storico-sociologico, dunque, e ima variegata raccolta di contributi eterogenei, ma da entrambi emerge il ritratto di quel testimone del Vangelo che seppe con le sue parole e con i suoi gesti rendere vicina una chiesa forse da molti percepita come lontana, seppe essere tramite di quel Dio che ha voluto farsi prossimo, vicinissimo all'uomo al punto da assumerne la condizione stessa. Nessun populismo in Michele Pellegrino, nessuna retorica del "povero è bello", ma la consapevolezza di essere discepoli di un Signore che "da ricco che era si è fatto povero" e la coerente attualizzazione di questo chinarsi di Dio verso l'uomo: così ogni persona esce dall'anonimato e diventa fratello, in una comunione di sofferenza sì, ma anche di attese e di speranze. Perché, anche se può sembrare banale e scontato, come ricordava padre Pellegrino al termine della messa di saluto celebrata in Duomo a Torino, "quel che conta, adesso come allora, è che continuiamo a volerci bene". Franco Bolqiani (a cura di) Una città e il suo vescovo. Torino negli anni del'episcopato di Michele Pellegrino pp. 200, e 15 Il Mulino

Persone citate: Enzo Bianchi Pellegrino, Franco Bolgiani, Franco Bolqiani, Michele Pellegrino, Padre Pellegrino, Pier Giorgio Gio, Roata Chiusani

Luoghi citati: Fossano, San Massimo, Torino, Vallo Torinese