«Ragioni politiche per gli arresti Yukos»

«Ragioni politiche per gli arresti Yukos» ANCORA POLEMICHE INTERNAZIONALI SULLA CRISI DEL COLOSSO ENERGETICO «Ragioni politiche per gli arresti Yukos» L'America chiede chiarezza. Mosca: ci mancano di rispetto MOSCA Stati Uniti e Germania hanno espresso preoccupazione per la gestione in Russia dell'inchiesta contro i maggiori azionisti della compagnia petrolifera russa, la Yukos. Il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Richard Boucher, ha invitato Mosca a rassicurare la comunità intemazionale e a escludere che l'arresto di Mikhail Khodorkovski abbia motivazioni politiche. Un portavoce del Cancelliere tedesco, Gerhard Schroeder, ha aggiunto che il rispetto del diritto è essenziale per il proseguimento dell'integrazione della Russia nell'economia mondiale. I timori per il futuro sono diffusi. Richard Perle, l'influente consulente politico del Pentagono, ha chiesto che la Russia, a seguito dello scandalo Yukos, venga espulsa dal G-8. Lo riferisce il sito informativo Big News Network.com, che cita fonti della stampa russa. Perle, ex presidente del Defense Policy Board d'organo centrale di consulenza politica del Pentagono), avrebbe affermato in nessuno deg;li otto paesi più industrializzati del mondo dovrebbe essere consentito il trattamento che è stato riservato a Mikhail Khodorkovsky, l'azionista di maggioranza del gigante petrolifero russo, arrestato sabato scorso per frode ed evasione fiscale. Riferendosi al congelamento del 44 per cento delle azione della Yukos, disposto dalla Procura generale di Mosca, Perle ha affermato: «La Russia si sta rapidamente movendo nella direzione sbagliata. È possibile affermare da subito che il danno reale è stato inflitto alle prospettive future di crescita e di sviluppo economico della Russia, attraverso ciò che appare essere come una campagna arbitrària, capricciosa e vendi¬ cativa nei confronti di una società privata». Perle aveva espresso preoccupazioni per le inchieste della magistratura russa sulla Yukos già durante un seminario svoltosi a Mosca lo scorso luglio, pochi giorni dopo l'arresto di Platon Lebedev, uno dei top-manager della Yukos, arrestato il 2 dello stesso mese con accusa analoghe a quelle pendenti su Khodorkovsky. U dibattito non fa certo piacere a Mosca e la Rùssia si è risentita per il giudizio del dipartimento di stato. Il portavoce del ministero degù esteri, Alexander Yakovenko, ha affermato ieri che «la dichiarazione è il prosieguo della nota politica dei due pesi e due misure. È, a dir poco, priva dì tatto e irrispettosa nei confronti della Russia». Non si arresta intanio l'offensiva del Cremlino contro la Yukos. Il ministero delle Risorse Naturali ha ritirato la licenza di prospezione petrolifera di Talakan, nella repubblica siberiana di Yakuzia, che era stata concessa a una sussidiaria della compagnia di Khondorkovski per assegnarla a una società competitrice, la Sureutnefgas. Lo ha reso noto ieri llquotidiano Isvetzia precisando che la ragione formale del ritiro è che la Yukos non aveva iniziato l'estrazione del greggio entro i termini stabiliti. Il presidente russo Putin