Il crocifisso resta al suo posto Sospesa l'ordinanza del giudice di Fulvio Milone

Il crocifisso resta al suo posto Sospesa l'ordinanza del giudice LA DECISIONE DELTRIBUNALE DELL'AQUILA, CORO DI CONSENSI Il crocifisso resta al suo posto Sospesa l'ordinanza del giudice Fulvio Milone inviato a OFENA (L'Aquila) Il crocifisso, per ora, resta dov'è: ben saldo sulle pareti delle tre aule della scuola materna e elementare del paese che lentamente sta tornando alla normalità dopo l'esplosione della «mina» Adel Smith. Ieri mattina il presidente del tribunale dell'Aquila ha accolto il ricorso presentato dall'avvocatura dello Stato contro l'ordinanza di rimozione del simbolo della cristianità firmata il 22 ottobre dal magistrato Mario Montanaro, al quale si era rivolto il leader dell'Unione Musulmani d'Italia. Se ne riparlerà il 19 novembre, quando il direttore didattico della scuola. Angelo Recina, e l'avvocato di Adel Smith, Dario Visconti, si presenteranno davanti al giudice. Il viceawocato generale dello Stato, Oscar Fiumara, è soddisfattoper la sospenzione dell'ordinanza: «Il presidente del tribunale ha riscontrato gli estremi del grave danno che avrebbe comportato la rimozione del crocifisso». L'Avvocatura dello Stato aveva rilevato nel ricorso che l'esecuzione dell'ordinanza avrebbe «indotto e amplificato, nei confronti della maggioranza degli altri alunni, gravissimo turbamento». Sarcastico il commento dì Adel Smith al nuovo capitolo della disfida di Ofena: «Se queste sono le norme, a me sta benissimo. Io rispetto la legge. Spero solo che il mio Paese, l'Italia, non stia divenendo, non dico una repubblica delle banane, ma delle bananine». Il presidente dell'Unione Musulmani, che nei giorni scorsi in tv aveva sollecitato il presidente del Consiglio ad assumere una posizione sulla vicenda, aggiunge: «Berlusconi non lo ha fatto e penso die il suo atteggiamento sia pienamente condivisibile: ha riconosciuto il principio secondo cui, quando la magistratura parla, i politici devono tacere, altrimenti addio allo stato di diritto». Smith sembra sempre più isolato nella sua battaglia contro il crocifisso nella scuola di Ofena. In paese è arrivato Dachan Mohamed Nour, presidente dell'Unione delle Comunità ed Organizzazioni islamiche in Italia, l'assodazione che raggruppa il maggior numero di musulmani residenti nel nostro paese. E' andato in Munidpio per portare la sua solidarietà al sindaco Annamaria Coletti, alla quale ha donato una copia del corano e una gigantografia della Moschea della Medina. «La nostra opera si fonda sul dialogo, la comprensione e l'assoluta libertà di religione - dice -. Condanniamo la polemica che è stata fatta ad Ofena. Conosco Smith dal '90. Ci separa una distanza abissale: noi siamo per il dialogo, lui per lo scontro». Se la palazzina delle elementari di Ofena è stata trasformata in un teatro di scontro religioso, a pochi chilometri di distanza, a Cepagatti, c'è una scuola die della tolleranza ha fatto al sua bandiera. Si tratta dell'Istituto profes- donale per l'agricoltura e l'ambiente, un coUegio statale dove 52 dei 180 iscritti sono stranieri, in prevalenza algerini e marocchini. I ragazzi, musulmani di età fra i 14 e i 18 anni, possono rispettare le regole del ramadan grazie ad una complessa riorganizzazione del lavoro degli addetti alla mensa. Spiega la coordinatrice del convitto. Margherita Verratti: «Gli alunni musulmani, che in questo periodo non mangiano né bevono dall'alba al tramonto, consumano la prima colazione fra le 4 e le 5 del mattino. La loro dieta è ricca di zucchero, eoa sopportano meglio le lunghe ore di digiuno. Dopo le ntomanoinmensaperunamerenda, e alle 20 cenano con gli altri compagni». Nelle stanze, accanto ai poster di calciatori, attori e cantanti, spiccano i volumi del Corano, e sui letti sono in vista, ben piegati, itappeti per la preghiera. Il collaboratore del preside, Mario Pierangdo, dice che massimo, qui, ha mai protestato per la presenza dei crocifissi nelle aule, perchè i ragazzi di diverse religioni vivono in assoluta concordia». Una manifestazione di protesta davanti alla scuola di Ofena

Persone citate: Adel Smith, Annamaria Coletti, Berlusconi, Dachan Mohamed Nour, Dario Visconti, Mario Montanaro, Mario Pierangdo, Oscar Fiumara