Finisce Ottobre Nero, il Toro respira di Roberto Condio

Finisce Ottobre Nero, il Toro respira POCHI PUNTI E TANTI INFORTUNI CONFERMANO LA TRADIZIONE NEGATIVA APERTA DAGLI ESONERI DI SIMONI E CAMOLESE Finisce Ottobre Nero, il Toro respira ^ : : — Walem: «E ora di risalire». A novembre Rossi si scatena Roberto Condio TORINO È l'ultimo giorno di ottobre e il Toro tira un bel sospiro di sollievo: finisce un mese nero, come dicono cronaca e tradizione più recente. I miseri 5 punti raccolti in 6 partite (contro i 12 conquistati nei 5 match di settembre) sono il fardello più cesante e preoccupante di un ottojre che i granata hanno comindato nell'acquitrino di Temi e finito nello stadio vietato al pubbhco di Campobasso. È successo un po' Ji tutto, insomma. Solo cose negative, però, salvo il 4-2 casalingo sul Cagliari. Troppe partite perse (a Pescara e in casa con Salernitana e Atalanta) e troppi infortuni (Vergassola. Fianco, Adami, Tiribocchi e Fuser in gara; Balzarettì in allenamento). C'era da aspettarselo: in casa granata, l'Ottobre Nero è ormai diventato una costante. Recentemente, addirittura, aveva causato guai peggiori: Simoni esonerato nel 2000; l'eliminazione dalla Coppa Italia nel 2001; lo 0-6 col Milan e l'avvicendamento Camolese-Dlivieri nel 2002. Ora, invece, nulla di irreparabile. Punti persi stupidamente, rivali che si allontanano, ma anche 35 giornate ancora davanti e tutto il tempo per recuperare. A patto, però, che la riscossa comind subito. Adesso, cioè. In un novembre che proporrà di nuovo sei partite contro avversarie abbordabili: Ascoli, Catania e Albinoleffe in casa; Venezia, Vicenza e Verona in trasferta. L'obiettivo è vincere al Delle Alpi e non perdere fuori: frutterebbe 12 punti e un posto sicuro fra le prime 4. Serve un mese da due punti a partita, al Toro. Giustappunto la media che Ezio Rossi tiene abitualmente a novembre (solo 1,26 quella di ottobre). Da quando fa l'allenatore, è il suo mese migliore: 7 vittorie, 3 pareggi e 2 sole sconfitte, per un totale di 24 punti in 12 gare. Può confermarsi, il mister granata, anche se la situazione dell'infermeria non lo aiuta. Per un Tiribocchi che toma disponibile (ripartendo dalla panchina), d sono infatti un Balzaretti che rientrerà solo a Venezia e un Femandez che, sfebbrato, ha ripreso ieri e che pertanto difficilmente con l'Ascoli d sarà. Senza contare i lungodegenti Fuser e Francc.di ritomo a dicembre. Per domenica, quindi, è verosimile ipotizzare una conferma del 4-3-1-2 visto contro il Napoli con due soli ritoc¬ chi: il più offensivo Conticchio a centrocampo al posto di De Ascentis e Adami estemo destro di difesa in luogo di Martinelli, spostato al centro per rimpiazzare Femandez. Certo, invece, il debutto da titolare al Delle Alpi di Johan Walem dopo il positivo rientro dal 1' di Campobasso. «Contro il Napoli penso di aver fatto un'onesta partita, nulla più - dice il regista belga bloccato per 40 giorni dalla pubal- gia -. Sono stati solo i primi passi, sia pure importanti, perché a un certo punto bisogna pur provare a giocare per capire la situazione. Fosso e devo fare meglio, ma d vorranno altre 2-3 settimane. Avverto ancora qualche dolore, soprattutto dopo gli allenamenti pesanti di inizio settimana. Sabato scorso, però, è andato tutto bene: contro l'Ascoli vedrete sicuramente un Walemmigliore». H Toro lo spera. Ha bisogno del - suo metronomo per viaggiare con più sicurezza in questa caotica cadetteria che Walem soltanto adesso cominda a scoprire. «È un campionato duro, con squadre più tecniche e altre più fisiche. Noi disponiamo di un bel mix ma forse dobbiamo ancora adattami a questa B, molto diversa dalla A Agonismo e grinta a volte bastano per raddrizzare la partita, qui. Un esempio? Il Napoli di sabato, contro di noi. Continuano a frenard quelle crisi di panico che durano non più di una decina di minuti ma che d costano troppo in fatto di gol subiti. Servono più cinismo e scaltrezza, Sappiamo, però, di essere sulla strada giusta: il lavoro e il gioco prima o poi pagheranno». Visto l'ottobre nero, non sarebbe il caso di dare un'acceleratina? «Non dobbiamo aver fretta. Siamo un gruppo rifatto e non possiamo pretendere tutto e subito. E ora di riprendersi i punti lasdatì per strada, ma non dimentichiamo che mancano ancora tre quarti di campionato. L'importante è restare in alto, farsi trovare pronti quando nell'ultimo quarto di stagione d giocheremo la promozione». Ezio Rossi (a destra) guida la cqrsa di Finga, Tiribocchi e Fabbrini. A novembre il mister granata ha una media di 2 punti per partita