Cambiare il Patto di stabilità è tradire la fiducia dei cittadini

Cambiare il Patto di stabilità è tradire la fiducia dei cittadini |LCONGEDO DI DUISENBERG DALLA BCE Cambiare il Patto di stabilità è tradire la fiducia dei cittadini Ecco ampi stralci del discorso pronunciato mercoledì a Venezia dal presidente uscente della Bce alla cena di commiato organizzata dall'Ecofm. Wim Duisenberg E arrivato il momento di dire addio. Dopo cinque anni al timone della Bce è giunta l'ora di tornare in porto e di gettare l'ancora in acque più tranquille. A coloro che nelle ultime settimane mi. hanno chiesto cosa provassi ho spiegato che da semplice cittadino avrei preferito passare le consegne da tempo, (come sapete avevo annunciato la mia intenzione di ritirarmi nel mese di luglio), ma che per l'altra metà di me,perilbanchiere centrale Wim Duisenberg, ritirarsi è molto più difficile. Gli ultimi cinque anni sono stati indubbiamente il culmine della mia camera. Ho avuto l'onore e il privilegio di essere il primo presidente della Banca Centrale Europea e il primo ad assumere il compito di allevare, nutrire e preservare la neonata moneta unica. L'Europa ha com-. piuto una svolta storica e in questo processo mi è toccato di svolgere un ruolo centrale. Non potevo chiedere di più. Domani la storia giudicherà, mi auguro con benevolenza, se ho avuto ragione o torto. Questi anni sono costellati da successi notevoh. All'inizio molti dubitavano che fosse possibile far nascere la moneta unica. Poi, dopo che l'euro è nato, hanno detto che il numero di paesi aderenti sarebbe stato esiguo. Ma gli scettici sottovalutavano la determinazione con la quale i governi europei intendevano compiere questo passo fondamentale nella storia del Vecchio Continente.Da allora abbiamo assistito a due tappe decisive, la comparsa dell'euro prima come concetto, e in seguito sotto forma di banconote e monete. Il passaggio dall'una all'altra è stato indolore non perché fosse scontato, ma perché abbiamo lavorato molto e soprattutto perché la Banca Centrale Europea ha condotto un'unica politica monetaria per tutta la zona dell'euro. In tutto questo tempo non mi sono state risparmiate le critiche. I lettori della stampa anglosassone hanno avuto occasione di leggere che prestavamo troppa attenzione alla crescita monetaria, come se la moneta fosse un dato secondario della pohtica monetaria. Per i lettori dei giornali tedeschi le cose sono andate diversamente. Alcuni opinionisti hanno scritto che comunicavamo troppo poco e altri che parlavamo troppo. Molto probabilmente la verità era al centro, e da questa considerazione ho dedotto che eravamo nel giusto. Credo che dopo qualche tempo i nostri osservatori abbiano iniziato a capire e ad apprezzare la nostra pohtica monetaria, e noi abbiamo imparato a spiegarla meglio. Il processo non è ancora completato, ma mi sembra avviato sulla strada giusta. Quello che più conta è che abbiamo fatto il nostro dovere. Abbiamo mantenuto i prezzi stabili e l'abbiamo fatto in maniera pragmatica ma ferma. Molti temevano che nei primi anni della moneta unica l'economia della zona euro sarebbe stata sacrificata sull'altare della credibilità, pensando che la Bce avrebbe alzato i tassi di interesse oltre il necessario per dimostrare di essere nemica dell'inflazione. L'economia dell'area euro ha ricevuto diverse scosse, ma in nessun momento abbiamo perso la calma. Pur essendo un istituto giovane, la Bce ha dato segno di grande maturità e sono fiero di averla guidata nei primi cinque anni della sua vita. Non me ne vado senza rimpianti. Mi mancheranno i colleghi del Comitato esecutivo e quelli del Consiglio direttivo. Rimpiangerò le riunioni periodiche e i contatti, specialmente con i membri dell'Eurogruppo'l...). Ricordo i tempi in cui nacque la proposta di creare lEurogruppo, o «Euro-X» come si chiamava allora. C'era chi diceva che il gruppo sarebbe stato una minaccia per l'indipendenza della Bce. Francamente anch'io avevo qualche dubbio. Ma mi sbaghavo:. come ho detto in più occasioni, lEurogruppo ha rappresentato un'opportunità d'oro per stabilire un dialogo aperto, franco, onesto, per criticare, per ascoltare. Paragonando l'Unione Monetaria Europea ad una famiglia, lEurogruppo sarebbe il tavolo della cena attorno al quale i membri si riuniscono perraccontarsi cosa fanno, per scambiarsi consigli, per imparare a vivere insieme responsabilmente, come è bene che sia. Ogni nuovo membro della nostra famiglia è entrato sapendo che la casa comune si sarebbe retta su due pilastri solidi; una pohtica monetaria equilibrata e politiche economiche adeguate. Ha accettato di sottoscrivere un insieme di regole chiare e un patto e sulla base di questo contratto, che vincola non soltanto i governi ma anche i cittadini che vivono nell'area dell'euro, ha accettato di perdere la sovranità monetaria. Su questo contratto hanno posto la fiducia nella nuova moneta non soltanto i cittadini dell'Europa ma anche quelli di altre aree e altri mercati del mondo. Rompere questo contratto significherebbe disperdere questo capitale di fiducia. Riconosc o che viviamo tempi difficili. Le condizioni sono avverse, ma molte delle difficoltà erano in qualche misura prevedìbili. Erano state previste sia quando abbiamo sottoscritto il patto che quando la situazione era più favorevole. Tutti eravamo consapevoli. Le regole devono valere sìa nei tempi belli che in quelli brutti. Le difficoltà che alcuni di voi,?tanno attraversando non devono indurci a giocare con le regole. Le regole vanno rispettate perché sono state scritte per aiutarci a mettere ordine nella casa comune e devono produrre gli effetti per ì quali sono state immaginate. Altrimenti il patto potrebbe saltare e il contratto con i cittadini verrebbe meno. Senza fondamenta solide è impossibile edificare una casa stabile (...). Le sfide alle quali l'Unione monetaria è chiamata a confrontarsi nei prossimi 5 anni sono grandi come quanto quelle appena superate. Fortunatamente non dovrò occuparmene personalmente. Ho fatto la mia parte nel miglior modo possibile e adesso posso passare la mano. L'Europa sta facendo la storia e tocca al mio successore, Jean-Claude Trichet, e a tutti voi fare in modo che la nuova moneta unica della casa comune sia un successo. I miei migliori auguri a JeanClaude e a tutti voi. traduzione a cura del GruppoLOGOS

Persone citate: Claude Trichet, Wim Duisenberg

Luoghi citati: Europa, Vecchio Continente, Venezia