Gli italiani amano il verde ma non io comprano

Gli italiani amano il verde ma non io comprano AL CENTRO RICERCHE CARCERANO UN CONVEGNO SU AUTO, AMBIENTE E MOBILITA Gli italiani amano il verde ma non io comprano Nel primo semestre 2003 vendute solo 3000 vetture superecologiGhe Gianni Rogliatti RISOLVERE i problemi del traffico e contemporaneamente vendere più vetture: ecco una nella sfida, forse più difficile della quadratura del cerchio. Se ne è parlato a Torino durante il convegno «L'automotive e il cambiamento tecnologico - evoluzione dell'automobile in relazione al sìstema città e ai nuovi scenari per la mobilità sostenibile» organizzato dal Centro ricerche Carcerano. Al dibattito, moderato dal professor Liborio Termine, preside della facoltà di Lìngue e Letterature straniere dell'Università di Torino, hanno preso parte Piero Luigi Carcerano, Lorenza Pininfarina, presidente del gruppo carrozzieri Anfia, Paolo Verri, direttore di Torino Intemazionale, José Diaz de la Vega, direttore strategico creativo Volvo Design, Ruben Abbattista, vice presidente ADI, e Laura Ciuffi, direttore del Centro Ricerche Carcerano. Molto importante lapre,sf pga dell'^se^sore ai Trasporti, traffico e viabilità di Torino', Maria" Grazia Siterò, in quanto interlocutore primario di tutti coloro che si occupano dell' automobile e dei trasporti in città. L'assessore ai Trasporti di una città che soffre per la crisi dell'au- to non ha demonizzato il mezzo privato, pur auspicando un uso maggiore e migliore dì quello pubblico. «Il problema che i pubblici amministratori debbono risolvere è quello di salvaguardare l'ambiente e la salute dei cittadini - ha detto -, studiando quali siano le offerte di mezzi pubbhci validi in alternativa all'auto privata con i suoi problemi di tempi persi in ingorgili e alla ricerca di parcheggi». Tra le misure esaminate dal Comune di Torino ci sono allo studio mini aree pedonali che offrano nuove possibilità di scambio senza penalizzare il traffico. D'obbligo il progressivo allontanamento delle auto non catalizzate dal centro. .Carcerano, che dell'elettrohica ha fatto un asse portante nella propria azienda, si è dimostrato Iducioso. E' convinto che questa tecnologia possa in futuro aiutare a migliorare il traffico per mezzo della comunicazione in tempo reale tra veicoli e infrastrutture. Più pragmatica Lorenza Pininfarina che ha esposto una serie dì dati che dovrebbero farci riflettere sulla mentalità degli automobilisti, iveri interlocutori deifabbricanti e delle autorità a tutti i livelli. Ecco le cifre: nel primo semestre del 2003 sì sono vendute in Italia 1.340.000 automobili (ima parte di sostituzione e una parte in aggiunta a un parco circolante di oltre 30 milioni). Bene, 1.685 sono a metano, circa 1300 del tipo a doppio carburante metano/benzina, 50 ibride e 84 elettriche. Il resto? A benzina o a gasplicj, con.un lodavo^ a\meptp,, del Diesel che consuma il 300Zo me?0- •■-.- ~ OTehfio rmn Il punto messo a fuoco è importante. Oggi esistono tecnologie per produrre vetture meno inquinanti rispetto ai pur validi modelli classici, ma la gente non le compra come dimostra la cifra di 3000 su un totale dì 1.340.000: evidentemente è necessaria una operazione di informazione da una parte ma anche dì facilitazioni economiche per coprire eventualì differenze di prezzo tra ì veicoli più «verdi» e quelli tradizionali. Lorenza Pininfarina ha tenuto a sottolineare come i carrozzieri abbiano svolto una mole ingente dì ricerca, e non soltanto sullo stile. Lo testimoniano le centinaia di concept-cars presentate ai saloni negli ultimi anni con un notevole impegno economico per aziende dì dimensioni limitate. Ricerca indirizzata in tutte le direzioni, dal confort all'ecologia, dal traffico Urbano ai mezzi più avanzati. Le idee vanno poi realizzate in serie altrimenti gli investimenti risultano sterilì. Ma, come si sa, siamo ancora indietro con la semplice sostituzione delle vetture non catalizzate.. Gli altri relatori hanno poi tocca]^Jtem specifici deUe^orp^ttJYtc tà. Diaz de la Vega ha fatto notare d^fàu^q |n Europa è pyip^rspn^r,, lizzate che in Usa e chela' Volvo non pretende di risòlvere i problemi del traffico ma di andare incontro alle esigenze del suo pubbhco. Paolo Verri ha parlato di una doppia trasformazione economico-urEanistica con un paradosso :: mwp^HHin circoIaz«?ftfì ma,BW. auto vendute. Concetto un po' difficile da spiegare. Ruben Abbattiste ha confermato che l'auto non è mai stata solo un mezzo dì trasporto, ma è anche una esten¬ sione della nostrajjersonalità per c^p,on hestó, li^sewèlice^i^npagna di educazione,per jp^egnarè ad usarla mèglio1 ma sarebbe auspicabile che nelle commissioni dei trasporti oltre ai polìtici entrasse anche un esperto in comunicazione. Infine Laura Ciuffi ha espresso! mobilita sostenibile e necessario un approccio integrato tra tecnici e pobtici. Il motivo? Semphce: l'auto resta comunque il principa-1 le mezzo dì locomozione dì massa. Una cifra Insignificante rispetto alle consegne totali: 1.340 mila unità Appare più che mai necessario un dialogo tra tecnici e politici La Enjoy, prototipo realizzato da Pininfarina sulla base della Lotus Elise, con telalo in alluminio e motore 1800 da 135 Cv

Luoghi citati: Comune Di Torino, Europa, Italia, Torino, Usa