Monoposto a prova d'urto, un miracolo tecnico di Cristiano Chiavegato

Monoposto a prova d'urto, un miracolo tecnico ANCHE IN FORMULA 1 SI SONO COMPIUTI GRANDI PROGRESSI NELLA SICUREZZA Monoposto a prova d'urto, un miracolo tecnico Tutta una gamma di test per controllare le capacità protettive delle vetture Cristiano Chiavegato LA sicurezza assoluta non esiste nell'automobilismo, però le Case stanno da nnm impegnandosi moltissimo per migliorare sia quella attiva che quella passiva. Dai sistemi di cinture sempre più sofisticati agli airbag, dalle strutture deformabili per «ammortizzare» le conseguenze di un impatto, dalle barre antintrusione nelle fiancate alle gomme che non scoppiano o all'uso di materiali che hmitanq i danni in caso di urto e di incendio. Ma il settore dove i progressi appaiono davvero spettacolari è quello sportivo. Dai rallj; alla Formula 1. Dal 1994 ad oggi, cioè dai giorni tristi delle trageme a Imola diRatzenberger e Senna, laFederazione Intemazionale Automobilistica ha spinto l'acceleratore sulla sicurezza. Dapprima sono Stati adottati vari sistemi antincendio, (riguardanti serbatoi e elettronica), poi si è passati alla realizzazione dì una vera e propria cellula di sopravvivenza. Il pilota è allogj Jane pre aniera Si possono ricordare le immagini dì incredìbili incidenti avvenuti negli ultimi anni nel corso dei quali i protagonisti hanno riportar to solamente qualche contusione o stati dì commozione celebrale. Qualche tempo fa analoghe uscite di pista sarebbero state fatali. Co- » me quando Luciano Burti nel 2001 dopo una collisione con Irvine finì in piena velocità fuori pista e si infilò sótto le gomme dì protezione.Illeso. Unmese prima ilbrasiliano si era salvato in modo altrettanto «miracoloso» : dopò aver tamponato la Ferrari dì Schumacher a Ho^enheim.erayolatoin aria con tóiè^Bro^pgstruggeiidola.: recente, nel GR.d'Ungheria, per la, perdita dell'alettone posterioré*^ 240 km/h, Ralph Firman si schiantò con la Jordan riportando soltanto una botta a un tallone. E Ralf Schumacher? Nei test dì Monza si ribaltò più volte con la sua William: gli bastò semplicemente stare a riposo un paio dì settimane per recuperare la condizione fisica. Per arrivare a questi risultati la PIA ha imposto a ogni monoposto quattro divers1; prove dì impatto. Si tratta di esami severi, tanto è vero che la McLaren MP4/18 non li ha superati ed è stata accantonata. A primo è un urto frontale. La scocca in fibra viene lanciata conxuro a 14 m al secondo ''SSn/h). Solo -il «naso»; jjflj-prmnhilo deve frantumarsi. AlTintenio un manichino può sopportare sino a 100 G dì gravità locale, una pressione che su un essere umano può provocare la spaccatura immediata dell'aorta. L'abitaco¬ 10 deve anche proteggere da ogni tipo dì intrusione di frammenti. L'impatto posteriore viene effettuato con il cambio montato. Un cubo di metallo dì 780 kg (equivalente a una vettura in gara a pieno carico) posto su una slitta viene lanciato contro il telaio. Quasi drammatico (per iprogettistì) l'impatto laterale che viene simulato sempre con lo stesso peso contro un pannello del telaio stesso riportante i quattro punti rinforzati che devono difendere il pilota. 11 pannello deve resìstere e nello Stesso tempo essere abbastanza elastico: l'urto va assorbito per non trasmettere al coipo del guidatore una forza superiore ai 20 G. C'è l'impatto contro il piantone dello sterzo a 7 m al secondo con una palla di 8 chili che simula la testa del corridore. Infine, sjprova ancora con il tentativo dì intrusione lenta di un cono di alluminio. A questi impatti in movimento, si aggiungono ancora 9 test statici, nei quali la scocca subisce la pressione dì un pistone di diverse tonnellate e non deve deformarsi più di qualche millimetro.. Tutto il possibile, insomma, per evitare al massimo iproblemi. E come succede per altre soluzioni tecniche un campo dì ricerca e dì conoscenza anche per le auto di tutti i giorni. I tragici incidenti degli Anni Novanta non si sono più ripetuti I progettisti obbligati a rispettare una serie di norme severissime Simulati nei laboratori quattro diversi tipi di impatto: abitacolo e scocca devono resistere Una palla di otto chili diventa la testa del pilota Il terribile Incidente di Burti nel Gp di Hockenhelm, 29 luglio 2001 : dopo lo scontro con Schumacher, la Prost è «decollata»

Persone citate: Burti, Luciano Burti, Prost, Ralf Schumacher, Ralph Firman, Schumacher, Senna

Luoghi citati: Imola, Monza, Ungheria