Mediobanca, Galateri inaugura il nuovo corso di Francesco Manacorda

Mediobanca, Galateri inaugura il nuovo corso L'ASSEMBLEA CONFERMA IL PRESIDENTE, RINNOVA IL CDA E MODIFICA LO STATUTO. MOLTO POSITIVI I CONTI DEL PRIMO TRIMESTRE 2003-2004 Mediobanca, Galateri inaugura il nuovo corso «Torniamo ad essere il perno dell'industria» Francesco Manacorda MILANO «I tempi sono cambiati» e dunque anche Mediobanca dovrà mutare pelle. Rispettoso della tradizione dell'istituto, ma convinto del fatto che piazzetta Cuccia deve «tomare a essere uno dei perni fondamentali dello sviluppo industriale italiano» e non solo - par di capire stanza di compensazione degh interessi del capitalismo nazionale e transalpino, Gabriele Galaterì di Genola affronta la sua prima assemblea da presidente nel segno del cambiamento. Con a fianco il direttore generale Alberto Nagel e poco più in là il condirettore generale Renato Pagliaro, bloccati da Bankitalia nella strada verso la doppia direzione generale («ma valuteremo se con e nuove disposizioni di legge ci sarà l'opportunità di adottare soluzioni che riflettano in modo adeguato l'organizzazione di Mediobanca») l'uomo designato a guidare piazzetta Cuccia dopo l'uscita traumatica dell'amministratore delegato Vincenzo Maranghi parla di «ima Mediobanca che ho trovato in grande fonna, con un'organizzazione di grande quahtà e collaboratori di grosso spessore professionale», rende omaggio a chi lo ha preceduto, ma mette anche in chiaro che assieme al manage- ment e agli azionisti («non sempre siamo tutti d'accordo, ma c'è ima nonnaie dialettica costruttiva, lavoriamo tutti nella stessa direzione», l'istituto dovrà continuare a fare al meglio il suo lavoro di banca d'investimento e allo stesso tempo esercitare appieno «il diritto-dovere di contribuire attivamente» alla gestione delle due principali partecipazioni della casa, le Generali e la Rcs,. Non che fino ad ora Mediobanca sia stata un socio assente. Anzi, episodi come quello del «patto d'onore» tra lo stesso Maranghi e l'amministratore delegato Gianfranco Gutty hanno rivelato legami fortissimieadirpoco irrìtuali tra piazzetta Cuccia e Trieste. Ma la sfida che adesso gioca Galaterì è quella dell'efficienza e della trasparenza, occupandosi delle crescita delle partecipate, di «controllare i manager e tirare le somme come un azionista attivo deve fare». E in quanto a Fiat - spiega, smentendo l'esistenza di un qualsiasi piano per il gruppo studiato in Mediobanca - «ci comportiamo verso Fiat come un qualsiasi cliente. Anche se ho fatto parte del gruppo Agnelli non cambia l'approccio». Trasparenza significa anche qualche passo che solo un anno fa sarebbe parso impensabile, come quella di aprire le stanze agli analisti finanziari, con i quali è in programma un incontro dopo l'approvazione della semestrale. Quello che c'è di buono in casa, però spiega ancora il presidente - non si tocca. E' il caso di Ricerche fr Studi, il mitico ufficio studi di Mediobanca che dal 1946 sforna puntualmente volumi per iniziati gonfi di dati e statistiche di non immediata navigazione, ma spesso sferzanti nei confronti del sistema finanziario itahano. R&S e i suoi libroni sono «la mighor forma di comunicazione che Mediobanca possa avere». Ai soci che in sede straordinaria votano le modifiche dello statuto destinate a snellire il funzionamento di consiglio e comitato esecutivo - e in sede ordinaria approvano il bilancio 2002-2003 (0,18 euro il dividendo) e la nomina dei nuovi consiglieri, il nuovo management offre dati incoraggianti sui primi tre mesi dell'esercizio, con un utile lordo di gruppo a 164,5 mihoni di euro che si paragona al passivo di 346,3 milioni dello stesso periodo del 2002. A spingere i risultati è stato sia il miglioramento della gestione ordinaria, che cresce del 43,407o e arriva a 45,3 mihoni, sia i 70,3 mihoni di plusvalenze che grazie alla ripresa delle quotazioni di Borsa - airìvano dalla valorizzazione del portafogho titoli dell'istituto e si confrontano con una minusvalenza di 348,1 milioni un anno prima. «La gestione ordinaria - prevede la relazione trimestrale riferendosi a tutto l'esercizio - dovrebbe confermare il miglioramento del margine di interesse... mentre il risultato della gestione del portafoglio di investimenti, in ipotesi ovviamente di stabilità dei mercati, dovrebbe confermarsi positivo». Al voto dell'assemblea passa senza sorprese anche il rinnovo del consiglio con la nomina del presidente della Fiat Umberto Agnelli, quella dei consiglieri già cooptati nei mesi scorsi - ossia l'amministratore delegato di capitalia Matteo Arpe, i rappresentanti dei soci francesi Jean Azema, Tarak Ben Ammar e Vincent Bollore, lo stesso Galateri - e infine la riconferma del presidente di Mediolanum Ennio Doris. Proprio per quel che riguarda i soci francesi resta aperto il capitolo della sistemazione delle quote non sindacate: Consortium continua a detenere infatti il 13,80Zo del capitale, con il 50Zo conferito al patto tra azionisti e r8,80Zo che secondo gh accordi dovrà cedere; Groupama, tra la sua partecipazione e quella di Banca Finama, ha il 4,960Zo di cui il 30Zo sindacato e 1' 1,960Zo da dismettere. «Ma non c'è - ha detto ieri Bollore alcuna scadenza per la vendita della quota in eccesso». Gabriele Galaterì, presidente di Mediobanca

Luoghi citati: Genola, Mediobanca, Milano, Trieste