Il Milan fa il diavolo a tre contro la Sampdoria di Roberto Condio

Il Milan fa il diavolo a tre contro la Sampdoria A MARASSI SENZA INZAGHI DILAGA: PRONTO RISCATTO DOPO LO SCIVOLONE IN CHAMPIONS LEAGUE, UN MESSAGGIO ALLA JUVENTUS PROSSIMA AVVERSARIA Il Milan fa il diavolo a tre contro la Sampdoria Tomasson, poi doppietta di Sheva Roberto Condio inviato a GENOVA Dura soltanto 15', la Sampdoria. E il Milan senza Kakà e Inzaghi dilaga: 3-0 con doppietta di Shevchenko e acuto m Tomasson per un tabellino indentico a quello dell'altra partita di campionato giocata senza SuperPippo, in casa contro il Lecce. Un caso, molto probabilmente. Perché il Diavolo sa vincere e convincere anche con il re degh opportunisti. Ieri, però, a Marassi ha fatto persino di più, dominando per 75' una partita che, dopo lo sberlone preso in Champions dal Bruges, aveva tutto per essere scorbutica, pericolosissima. Invece, la Samp che aveva ingabbiato llnter e perso immeritatamente contro Lazio e Parma ha incassato la prima figuraccia della sua stagione da matricola ambiziosa. Colpa di un atteggiamento fin troppo presuntuoso (suicidalamissione di contrastare i rossoneri puntando più sul fraseggio che sull'intensità e la canea agonistica); merito di un Milan che ha impiegato 38' a sbloccare il risultato ma che con i suoi palleggiatori ha saputo dopo l'avvio di studio dare spettacolo con manovre in velocità, di prima, stordenti per l'avversario come il gol-capolavoro del 2-0. «Vittoria dedicata al campo di San Siro», ha sottolineato a fine partita Adriano Galliani riaprendo nella settimana che porta a Milan-Juve l'annoso tema del vergognoso terreno del «Meazza». Sull'erba verde di Marassi, innaffiata durante il match da una pioggia insistente, la tecnica degli assi del Diavolo ha effettivamente potuto fare la differenza. Devastanti le geometrie di Pirlo e Seedorf, Testi di piede e di testa; l'intuito di Shevchenko (già 9 gol stagionah fra campionato e coppa, imo in meno dell'intera annata scorsa!) e l'unica vera accelerazione di Serginho, parso però a disagio nel ruòlo di terzino. Più di ogni altra cosa, però, ha inciso il partitone dell'uomo più atteso, lo scalpitante Rui Costa, tornato titolare dopo quasi un mese. Ha ; saputo cogliere l'attimo, il portoghese che si stava intristendo in panchina. Ci ha messo rabbia, determinazione ma anche fantasia e lucidità per provare a convincere Ancelotti a dargli più minuti, più occasioni anche dopo lo sbarco dell'ingombrante Kakà. Rui ha cercato spazi, li ha sempre trovati e ben sfiruttati. Per proporre gioco ma anche, finché la difesa doriana è rimasta ermetica a far barriera al limite, per tentare la soluzione personale. Lui che non segna mai, ci ha provato addirittura travolte dal 17' al 26': sui primi due siluri è stato bravissimo Antonioli, sul terzo ci ha messo il testone Carrozzieri, r.j Gran bei Milan, dunque. Più che mai tonico è fiducioso, dopo aver spento immediatamente l'alIarme-Bruges, per lo scontrò ;Ìfa titani con la Juve. Vittoria schiacciante, agevolata però da un gol d'apertura a metà fra il casuale e il regalo blucerchiato. Era partita bene, la Samp. Spigliata, rapida, continua nel pressing sui portatori di palla: tanto lavoro" che però aveva fruttato soltanto un diagonale al 15' di Yanagisawa. Poi, tracimava il Milan. La diga blucerchiata di centrocampo crollava e a far muro restavano solo i rocciosi e attenti guardiani d'area Carrozzieri e Falcone. Raffiche di tiri da fuori ma sempre 0-0. Fino al 38', quando l'ennesimo tentativo di Rui trovava una fortuita deviazione di Bettarini: pallone in area, sulla sinistra; Simic prontissimo a rincorrerlo e a metterlo in mezzo (con Yanagisawa dormiente e Antonioli in uscita sballata), dove Tomasson inzaghescamente insaccava in splendida sohtudine. La reazione della Samp (anestetizzata da 26') stava tutta in un tiro fuori di Plachi e in una deviazione in corner di Dida su Diana liberato da un liscio di Serginho. Novellino iniziava la ripresa togliendo il timido giap»ponese schierato per la prima volta dall'inizio (Zivkovic riusd. vaperòafarpeggio...),continuava ad invertire gli estemi senza ottenere risultati, gettava nella mischia un'inguardabile Doni e un inutile Colombo (troppo forti e sicuri Nesta e Maldini). Aspettava solo di essere finita, insomma, la Samp. Il Milan lo faceva al 14', con un'azione indisturbata che di sohto si vede solo in allenamento: Serginho in fuga sulla sinistra, doppio triangolo con Seedorf e poi Tomasson, cross al centro e Sheva che segna anticipando tutti. Rete da applausi, Sacchetti e Zivkovic da censura. Poi, poteva starci un rigore di Falcone su Tomasson e invece è arrivato il 3-0 dell'ucraino (testa su assist del neo entrato Kakà dopo miracolo di Antonioli su bolide di Tomasson). Giusto così. Troppa la differenza fra questo Milan e la più grigia Samp dell'anno. (4-4-2) g* Antonioli 5,5; Sacchetti 5, Carrozzieri 5,5, Falcone 5,5, Bettarini 5; YanagisawaSMV stZivkovic 5), Palombo 5 (11' st Doni 5), Volpi 5,5, Diana 5,5; Plachi 5,5 (19' st Colombo 5,5), Bazzanl6. Ali.: Novellino 5 (4-3-1-2) Dida 6,5; Simic 6 (29'st Pancaro sv), Nesta 7, Maldini 6,5, Serginho 6(44' st Laursen sv); 6attuso 6, Pitio 7, Seedorf 6,5 (4'st Kakà sv); Rw Costa 7,5; Tomasson 6,5) Shevchenko 7. Ali.: Ancelotti 7 Arbitro; Rosetti 6,5 Reti: pt 38' Tomasson; st 14' e 47' Shevchenko Ammoniti: Volpi, Simic, Carrozzieri Spettatori: paganti 14.219, incasso 409.510 e; abbonati 20.205, quota 245.973,52 «. Shevchenko, autore di una doppietta: l'attaccante ucraino, fra campionato e coppa, ha finora segnato 9 gol

Luoghi citati: Dida, Falcone, Genova, Lazio, Parma