I lampi di Totti, l' urlo diy Vieri: show senza gol di Marco Ansaldo

I lampi di Totti, l' urlo diy Vieri: show senza gol SPETTACOLARE SFIDA A SAN SIRO: LA ROMA GIOCA MEGLIO, L'INTER E' PIÙ' PERICOLOSA NEL FINALE QUANDO ZACCHERONI AZZECCA I CAMBI I lampi di Totti, l' urlo diy Vieri: show senza gol Bobo fermato da Pelizzoli e palo Marco Ansaldo Inviato a MILANO A chi piace e non lo considera un alimento punitivo, lo 0-0 contro la ' Romaèperllnter imbrodo ricostituente, in particolare per la carica che i nerazzurri hanno messo nel finale, una fiammata di orgoglio e di azioni che qur ": piegavano i giallorossi. Prima uno spintone assai sospetto in area a Vieri, poi l'assist di Cruz per Bobone, i cui tiri finivano contro i pugni prodigiosi di Pelizzoli e contro la traversa, non hanno portato alla vittoria, ma hanno lasciato un segno nell'anima. Quel finale porta a una tregua nella crisi e nel rapporto coni tifosi. Non tutto si è risolto. Prima c'era stata una prestazione scostante. Quando, con Cuper, llnter non tirava in porta per tutto un tempo dicevamo che l'allenatore argentino non sapeva trasmettere idee. Non lo diciamo di Zaccheroni, benché l'inattività dei nerazzurri al tiro sia stata quella delle passate settimane e forse più assoluta: l'unica recriminazione era per un evidente appoggio di Samuel su Materazzi in area, un abbraccio che Collina ha scambiato per una dimostrazione di solidarietà del romanista verso i colleghi «stressati dal cambiamento in panchina», come ci spiegava sabato Zac. Era il 9', la palla veniva da uno dei tanti calci da fermo che erano l'arma della nuova Inter, come di quella vecchia. Ma non si poteva chiedere a Zaccheroni di trasfonnare in un cocchio elegante l'Inter cairettiera degli ultimi due anni. C'erano segnali incoraggianti nella migliore tenuta del centrocampo ma a indicare il migliore del primo tempo si ricade sul sohto Javier Zanetti, che con Zaccheroni parte qualche metro più avanti. Fermo, imbolsito Vieri, bloccato da Chivu e Samuel; improduttivo Recoba che con qualsiasi allenatore dà ragione a chi lo tiene fuori; impalpabile Kily Gonzalez, il cui peso nel gioco si misura in grammi a dispetto del cognome. Abbiamo visto tridenti più efficaci. Si può capire che mancasse la serenità in gente abituata a sbaghare e che si era ritrovata sul pullman le facce poco amichevoli degli ultra. Vedi Cannavaro e stupisci. Soprattutto si sarà imbarazzato il Trap, in tribuna, sebbene la ripresa del capitano della Nazionale lo rinfrancasse un po'. Coco si batteva con le forze che gli restano, andava sul fondo un paio di volte ma non ne usciva nulla. La Roma dei miracoli non si confermava nella manovra piacevole e incisiva di altre domeniche. NOn capiamo perché gli allenatori, soprattutto i più bravi come Capello, debbano inventare soluzioni complicate. Forse è per farci vedere quanto sono geniali. Quel Totti avanzatissimo, da centravanti vero, è una punizione inflitta al più bel talento del calcio italiano. MegUo tenerlo dietro una punta vera, che stava in panchina, sia Montella che Carew. H capitano giailorosso calciava palloni sfasati, ci metteva un tempo per riprendersi. La vena gladiatoria fino all'eccesso di Almeyda sorreggeva il centrocampo interista, la Roma era più affollata e ordinata, De Rossi e Dacourt giostravano megho di un Emerson stranito. Erano gli errori interisti a lanciare gli avversari verso la porta. Al 27' il mancato aggancio di Cannavaro permetteva a Cassano di battere al volo con troppa presunzione: fuori. Al 30' Recoba si faceva soffiare la palla da Dacourt e partiva il contropiede per Totti: Toldo si esibiva nell'unica parata per aiginame il destro. Cassano era il più brillante. Iniziava a sinistra, poi si portava sulla destra e trovava i varchi più pericolosi. Non era una Roma motivatissima, il gioco restava stracciato in cento contrasti avventurosi, in respinte acerbe. Si vedeva di meglio con l'avvio della ripresa, quando i giallorossi si concentravano in attacco. Totti sfornava assist, più che riceverli, ed era megho. Al 7' liberava l'improvvido Mancini dopo un erroraccio di Cordoba; al 10' dava a Lima una palla da non sprecare; al 18' da un suo tiro rimpallato nasceva la terza occasione da gol, però il diagonale di De Rossi era sporco. Llnter era ancora più Inter e non è un complimento finché cambiavano gli attacchi. Montella per Cassano in calando, soprattutto l'argentino Cruz per Recoba, salutato dai fischi. Ora llnter aveva finalmente una punta. In dieci minuti il «giardiniere» combinava più disastri alla Roma di tutti i fenomeni e i poeti in precedenza. Al 31' Collina annullava il suo gol perché aveva controllato la palla con un braccio, poi il nerazzurro offriva l'assist ad Almeyda che costringeva Pelizzoli a guadagnarsi la serata, e chiudeva con il passaggio smarcante con il petto per Vieri, che avrebbe colpito la traversa. Se Zac saprà infìschiarsene dei nomi e dei clan (e non interverrà Moratti), ecco una pedina da cui ricominciare. La fiammata d'orgoglio dei nerazzurri è lo specchio dell'anima ritrovata: la cura Zaccheroni ha prodotto qualche schema, non ancora la necessaria serenità (3-4-3) Toldo 6; Cordoba 5,5, Materazzi 6, Cannavaro 6; J. Zanetti 6, Almeyda 6,5, C. Zanetti 6, Coco 5,5 (29' st Helveg sv); Recoba 5,5 (22' st Cruz 7), Vieri 5,5, Kily 5 (32' st Karagounis sv). (3-4-1-2) ^ Pelizzoli 7,5; Zebina 6,5, Samuel 6,5, Chivu 6,5; Mancini 5,5, De Rossi 6,5, Dacoutt 6, Lima 5; Emerson 5,5; Totti 6, Cassano 6 (28' st Montella sv). Ali.: Zaccheroni 6 | Ali.: Capello 6 Arbitro: Collina 6 Ammoniti: Chivu, C. Zanetti. Spettatori: paganti 22.691 per un incasso di 559.453,25 6 (abbonati 45.950, quota 835.316,82 6). La «prima» interista di Alberto Zaccheroni Christian Vieri, una furia che nel finale ha fatto tremare la Roma. Qui tenta di divincolarsi dalla marcatura di Samuel

Luoghi citati: Lima, Milano, Samuel