Tempesta su Diana Ora si parla anche dei suoi «14 amanti»

Tempesta su Diana Ora si parla anche dei suoi «14 amanti» SULL'ONDA DELLE RIVELAZIONI DI PAUL BURRELL Tempesta su Diana Ora si parla anche dei suoi «14 amanti» Un giornale tedesco li elenca tutti: sicuri, probabili e «voci». Fra i nomi di spicco ci sono gli attori Kevin Costner, Tom Cruise eTom Hanks, la, rockstar Brian Adams, un idolo del rugby. Presto altri «panni sporchi» retroscena Maria Chiara Bonazzi LONDRA LE «(testoline» di William e Hany sono state «avvelenate» dai cortigiani dei Windsor, sostiene Paul Burrell, il maggiordomo di Diana che se ne sta seduto su una polveriera di lettere e documenti privati, alcuni dei quali potrebbero consegnare all'oblio la monarchia britannica. Asuo dire, il fatto che iprincipi lo abbiano bollato come un traditore e gh abbiano perentoriamente chiesto di porre fine al fuoco di fila delle rivelazioni sulla loro madre è la riprova dei condizionamenti di cui sono capaci i «dinosauri» di Palazzo. Burrell si è coÈaunque mostrato ben disposto a un incontro a tre, richiesto dai ragazzi per indurlo a venire a Eiù miti consigli. E come se non . astassero le sue memorie a ridestare il morboso interesse del pubblico inglese, ora ci si mette anche la «Bild am Sonntag». Il domenicale tedesco, infatti, pubblica una ghiotta lista di amanti della principessa: cinque sono dati per certi, sei per probabili, ma in tutto il numero degli uomini della principessa del Galles, durante e dopo il matrimonio con Carlo, potrebbe arrivare a 14. «I 14 amanti di Diana», titola a grandi caratteri il popolare giornale tedesco. Oltre ai cinque sicuri, e ai sei «sospetti», si indica anche una rosa di tre su cui ci sono «voci»: fra questi anche la star hollywoodiana Kevin Costner, che apparentemente piaceva molto alla principessa. Fra i probabili figura anche a rockstar Brian Adams. I cinque amanti certi sono, oltre al maggiore James Hewitt, il mercante d'arte Oliver Hoare, conosciuto dà Diana in palestra e con il quale avrebbe avuto ima relazione durata tre anni; il cardiochirurgo pakistano Hasnat Khan, considerato il grande amore della principessa e il cui nome pure era già noto al pubblico; l'idolo del rugby Will Carlmg, pure conosciuto da Diana in palestra; e, infine. Dodi al Fayed, il playboy con cui Diana morì nel tragico incidente del '97. La «Bild am Sonntag» elenca poi i «sei con cui (Diana) ha avuto molto probabilmente una storia». Sono il miliardario americano Teddy Forstmann; Gulu Lalvani, un gigante dell'industria elettronica indiana che avrebbe corteggiato accanitamente Diana e tre mesi prima della sua morte le avrebbe anche fatto una proposta di matrimonio; James Gilbey, all'epoca capo della scuderia di auto da corsa Lotus, che fu il suo consolatore telefonico dal 1989 e anche l'autore della famosa telefonata in cui la chiamò 14 volte «squidgy» (strizzolina); il maggiore David Waterhouse, che accompagnava Diana a sciare o ai concerti rock e che nel '92 la principessa avrebbe voluto portarsi dietro in un viaggio in Austria ma non osò. La lista dei probabili prosegue con la rockstar Brian Adams e con il suo presunto primo consolatore nel 1985: la guardia del corpo Barry Mannakee, licenziato dopo che Carlo si insospettì e poco dopo morto in un incidente che secondo Diana fu in realtà un omicidio. Fra i tre «sospettati» il giornale include l'avvocato che seguì Diana durante il divorzio, Anthony Julius, lo scrittore Jefirey Archer e l'attore americano Kevin Kostner. In realtà la lista dei divi include anche Tom Cruise e Tom Hanks, anche loro «sospettati» dal settimanale. Se è vero che Diana chiamava Burrell «la mia lavatrice emotiva», i suoi figh sono convinti che da queir oblò siano usciti, e possano ancora uscire, soltanto panni sporchi. Il vero spauracchio di casa reale è un eventuale secondo ciclo di lavaggio, e cioè il possibile seguito del libro «A Royal Duty» (Un dovere reale) che esce oggi su entrambe le sponde dell'Atlantico: in un'intervista rilasciata al «Sunday Times» Burrell ha enigmaticamente detto che le tanto controverse lettere da lui stralciate sono soltanto (da punta dell'iceberg» e che altri documenti potrebbero venire alla luce se «le forze oscure» (ovvero i servizi segreti) dovessero minacciare la sua incolumità. Il telecomando che potrebbe far saltare in aria la monarchia è la leggendaria «scatola di mogano» di Diana, mai ritrovata fra gh effetti personah della principessa dopo la sua morte, contenente i «gioielli della Corona» della principessa, e cioè alcune lettere del marito della regina e un famigerato nastro sul quale un ex valletto di Carlo sosteneva di essere stato violentato da un alto cortigiano del principe e di avere assistito a uno strano episodio tra un membro della famiglia reale e un servitore. Burrell aveva detto che la polizia gh aveva perquisito la casa dopo averlo arrestato nel 2001 conia speranza di ritrovare la scatola tra i molti altri effetti personah della principessa. Sta di fatto che a tutt'oggi dei «gioielli della Corona» non v'è traccia. Burrell ha rifiutato di scusarsi con i principi, adducendo il motivo che nessuno della famiglia reale si è scusato con lui o ha cercato di aiutarlo dopo l'archiviazione del processo per furto intentato contro di lui l'anno scorso, che fu lasciato proseguire fino al giorno in cui la regina si ricordò improvvisamente che il maggiordomo le aveva chiesto Ù pennesso di conservare al sicuro la roba di Diana. Burrell appare ancora furente per l'umiliazione su¬ bita, al punto da dire che prima del processo avrebbe avuto voglia di «prendere per la collottola» Carlo e spiegargh la sua versione dei fatti, se solo il principe di Galles si fosse preso la briga di ascoltarlo. Tomando alla metafora della «lavatrice emotiva», Burrell crede di avere reso un ottimo servizio di relazioni pubbliche, oltre che alla principessa, anche alla regina e a suo marito Filippo, i quali dagli stralci finora pubblicati in esclusiva dal «Miiror» escono come creature compassionevoli, mentre la figuraccia la fanno Carlo e Camilla e i loro cortigiani. Un commentatore del «Guardian» si è spinto a dire che in realtà «Burrell lava più bianco del bianco», e che Diana sarebbe felice di avere un cicJo di lavaggio postumo così lungo sulle prime pagine dei giornali, con il beneficio aggiunto dello «splendore della santità». Il maggiordomo: «Le testoline dei principi sono aw/elenate dai cortigiani dei Windsor. Però sono dispostoa un incontro a tre con loro» Il vero spauracchio di Buckingham Palace è un seguito al libro che esce oggi a Londra Solo «voci» sul flirt con Kevin Costner Tra i «probabili», Brian Adams La principessa del Galles Diana Spencer continua ad essere al centro delle cronache a sei anni dalla tragica sua morte a Parigi

Luoghi citati: Austria, Galles, Londra, Parigi