A Pracatinat una giornata di «amarcord» di A. Già.

A Pracatinat una giornata di «amarcord» SALUTEÉA A Pracatinat una giornata di «amarcord» PRACATINAT ^^^^^^^ E' stato il giorno dell'amarcord quello celebrato ieri a 1650 metri di quota in Val elusone negli ex sanatori di Pracatinat, che oggi festeggiano i loro vent'anni di riconversione da struttura sanitaria per gli ammalati di tubercolosi, a centro di educazione ambientale. Sono 350 i posti letto delle due grandi strutture immerse nel verde del parco Orsiera Rocciavrè ed in questi vent'anni di attività, haricordato il presidente del Consorzio Pracatinat Celeste Martina, vi sono stati 600.000 pernottamenti, hanno soggiornato 150.000 ragazzi e 20.000 insegnanti. Pracatinat è diventato centro capofila di numerosi progetti, che si sono sviluppati in provincia di Torino ed anche ad Asti. E per festeggiare questo ventennale a Pracatinat sono saliti in tanti, amministratori della valle, il vice presidente della Provincia Giuseppe Gamba e l'assessore allo sport Silvana Accossato, che ha conosciuto il centro anche come insegnante, e poi i protagonisti di ieri, quando si andava a Pracatinat per respirare l'aria buona e guarire dalla tubercolosi, e quelli di oggi, i bambini delle scuole elementari e medie. E fra coloro che sono guariti c'è anche chi in questo posto ha poi trovato lavoro, oppure chi ha conosciuto qui la compagna della sua vita, come Giulio Martin che oggi ha 79 anni e a Pracatinat ha iniziato a lavorare nel '47, trent'anni di fila, prima nella lavanderia e poi come operatore nel cinematografo, dove ogni settimana si proiettavano i Alberto Iberi oggi ha 74 anni e per oltre vent'anni è stato il tecnico del laboratorio di radiologia. «Ero il primo ad accorgermi quando la malattia iniziava a regredire ed i momenti più belli sono legati a quelle lastre che raccontavano storie di guarigione». La testimonianza più emotiva è stata quella di Giulio Bonnardel, 97 anni, lui era il manovratore della teleferica che saliva sino a Pracatinat: «Il ricordo più triste è quello di quando su quella teleferica in sette siamo precipitati. Rimanemmo tutti fonti, ma non vi fa alcuna vittima. Quello più bello è di quando ingranavo la marcia della discesa per rimandare giù le persone guarite». [a. già.]

Persone citate: Celeste Martina, Giulio Bonnardel, Giulio Martin, Giuseppe Gamba, Silvana Accossato

Luoghi citati: Asti, Pracatinat, Torino