Il governo basco vara la quasi Indipendenza di Gian Antonio Orighi
Il governo basco vara la quasi Indipendenza IL DISEGNO DI LEGGE DI «ASSOCIAZIONE» ALLA SPAGNA Il governo basco vara la quasi Indipendenza Gian Antonio Orighi MADRID H conto alla rovescia per l'indipendenza di Euskadi è cominciato. Il governo regionale basco, un tripartito di cattolici del Pnv, centristi di Ea e comunisti di Eb che governa in minoranza, ha approvato ieri mattina l'anticostituzionale Statuto pohtico della Comunità di Euskadi, un disegno di legge di 69 articoli secondo il quale i Paesi Baschi diventano «uno stato libero associato alla Spagna». Governo popolare e socialisti, che rappresentano 1*80 per cento dell'elettorato nazionale ma sono all'opposizione nel parlamentino di Vitoria, difendono lo statuto d'autonomia della regione, il più ampio d'Europa. Ma, se non sdogheranno il governo regionale, non avranno modo di bloccare la dirompente iniziativa. «Niente e nessuno può toghere ai baschi il diritto di decidere il loro futuro», sottolineava ieri Juan José Ibarretxe, presidente regionale del Pnv (da un suo gruppo giovanile nacque nel 1958 l'Età), presentando a Vitoria il documento che sfida l'indissolubile unità del Paese sancita dalla Costituzione del '78. E proseguiva: «La ratifica definitiva del consenso raggiunto in Parlamento su questo nuovo quadro di convivenza proseguita con un referendum». H diktat pretende nazionalità basca, potere legislativo, esecutivo e giudiziario indipendente, previdenza sodale e imposte, rappresentanza alla Uè. L'approvazione del disegno di legge, in un parlamentino dove il tripartito gode di 36 deputati su 75 e popolari più socialisti ne hanno 32 (il 41 per cento dell'elettorato locale), dipende dai 7 voti di «Sozialista Aberzaleak», il gruppo parlamentare di Batsuna, il partito dell' Età dichiarato fuorilegge, che l'Esecutivo di Vitoria rifiuta di sciogliere nonostante l'ordine della magistratura di Madrid. L'Età ha fatto sapere di essere favorevole al piano Ibarretxe, anche se lo giudica solo un primo timido passo verso la riunificazione della «Patria Basca». Il governo Aznar ha reagito con un comunicato ufficiale che recita: «Il progetto del governo basco, incompatibile con la Costituzione e con il referendum del '79 che votò lo statuto di autonomia (i sì furono il 58 per cento, ndr), legittima politicamente il terrorismo dell'Età, che da sempre vuole smantellare lo statuto». I socialisti difendono «ora più che mai», l'unità della Spagna. Ma Ibarretxe, che ha ai suoi ordini 7.500 agenti della polizia regionale «Ertzaintza», dopo l'approvazione scontata del suo piano proclamerà lo stesso il referendum, ignorando la norma che gli chiederebbe, prima di farlo, di ottenere un'impossibile maggioranza assoluta nelle Càmere di Madrid. Solo allora 1' Esecutivo centrale scioglierà il governo regionale. E saranno guai.
Persone citate: Aznar, Juan José Ibarretxe
Luoghi citati: Europa, Madrid, Paesi Baschi, Spagna
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