Popolari europei, sì di Martinazzoli a Mastella di Fabio Martini

Popolari europei, sì di Martinazzoli a Mastella L'ULTIMO SEGRETARIO DC HA ACCETTATO L'INVITO A DIVENTARE PRESIDENTE DELLA FORZA POLITICA Popolari europei, sì di Martinazzoli a Mastella Nasce un nuovo partito centrista dall'Udeur e da alcuni spezzoni dello scudo crociato Fabio Martini ROMA Alla fine il vecchio Mino ha detto sì. Naturalmente lo ha fatto capire con quelle sue perifrasi labirintiche e sussurrate, ma la sostanza non cambia: dopo mesi di «corteggiamenti» da parte di Clemente Mastella, alfine Mino Martinazzoli ha deciso di tornare alla pobtica «nazionale», accettando di partecipare alla nascita di una nuovo contenitore, i «Popolari europei», che prenderanno forma dalla fusione dell'Udeur mastelbano con alcuni frammenti popolari. Guidati da colui che è stato l'ultimo segretario della Democrazia cristiana. E dei «Popolari europei», il tormentato Mino ha accettato di diventere il presidente, mentre la pobtica di tutti giorni resterà a cura di Mastella. Che per metà novembre ha preparato, con una riservatez¬ za sorprendente nel personaggio, un'operazione di restyling per il suo Udeur, fino ad oggi una federazione di piccob notabili meridionali inchiodati alle colonne d'Ercole di Ceppaloni. Ma grazie all'adesione di un Sersonaggio come Martinazzo, l'ambizione cresce, almeno sulla carta: «C'è un'area cattobco-democratica - dice Mastella - che non è in dismissione e che ora, con il tocco di nobiltà pobtica e l'afflato politico-morale portato da Martinazzoli, si candida ad occupare lo spazio che, dall'altra parte, è rappresentato dall'Udc». Certo, una strana coppia quella formata dal sindaco di Ceppaloni e dal «Mino vagante». Strana coppia perché uno è il profeta della pobtica più prosaica, quella consumata «sul territorio», mentre l'altro è il più macerato dei cattobeidemocratici. L'operazione pobtica architettata da Clemente Mastella, Pino Pisicchio e Mino Martinazzoli nei prossimi mesi punta a drenare elettori e parlamentari dai partiti confinanti (Margherita, Udc, Forza Itaba), ma già oggi non dispiace a Romano Prodi. Dieci giorni fa Clemente MasteUa si è incontrato a Bruxelles con il Professore, anticipandogb il coinvolgimento di Martinazzob e il cambio del logo. E Prodi ha annuito, definendo «un'operazione politica intelbgente», quella di creare un'area che, restando fuori dal nucleo riformista Ds-Margberita-Sdi, diventi polo di attrazione per un voto più moderato. Naturalmente non è stato semplice convincere un personaggio come Martinazzob. E' stato Pino Pisicchio - che ai tempi della De faceva parte della «covata» di Carlo DonatCattin - ad incontrarsi più volte con Martinazzob - l'ultima volta, due giorni fa, c'erano anche Lorenzo Acquarono e Nuccio Cusumano - fino a quando è riuscito a strappare il definitivo sì. L'operazione scatterà il 15 novembre, con la nascita di una federazione, i «Popolari europei», formata dall'incontro tra l'Udeur e i Circob popolari traghettati da Martinazzob. Ovviamente Clemente Mastella sarà segretario e leader pobtico della nuova formazione, mentre Martinazzob ne diventerà il presidente. Subito dopo dovrebbe partire l'operazione-reclutamento con l'obiettivo di creare un gruppo alla Camera. Ad inizio legislatura l'Udeur poteva contare su sei deputati, ma grazie al «proselitismo» di Mastella e di Pisicchio sono arrivati cinque nuovi adepti, tre dalla Margherita (Acquarone, Mazzucca, De Franciscis), uno dall'Udc (Montecuollo) e uno da Forza Itaba (Bertucci).

Luoghi citati: Bruxelles, Ceppaloni, Roma