Radio Vaticana, indagine per omicidio colposo

Radio Vaticana, indagine per omicidio colposo UN POSSIBILE COLLEGAMENTO TRA INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO E CASI DI LEUCEMIA Radio Vaticana, indagine per omicidio colposo Sotto accusa i vertici dell'emittente dopo l'esposto presentato dai residenti della zona Cesano di Roma Mara Montanari ROMA I vertici di Radio Vaticana sono stati indagati per omicidio colposo. Un'accusa grave, che va ben oltre quella di inquinamento elettromagnetico per cui padre Roberto Tucci, presidente del Comitato di gestione di Radio Vaticana, padre Pasquale Borgomeo, direttore generale, e Costantino Pacifici della direzione tecnica, sono già imputati. L'iscrizione al registro degli indagati, che risale a due giorni fa, è avvenuta in seguito alle indagini che la Procura di Roma ha avviato, nel 2001. Arrivò una denuncia al pm Gianfranco Amendola, presentata da residenti a Cesano. Nell'esposto, i Comitati di Roma Nord ipotizzavano un presunto collegamento tra alcuni casi di leucemia e la presenza delle antenne di Radio Vaticana nella zona. La notifica per l'apertura di questo secondo fascicolo, arriva proprio a ridosso dell'avvio del processo sull'inquinamento elettromagnetico. Un processo travagliato. Venne stoppato il 9 febbraio 2002 dal giudice Andrea Cala¬ bria del Tribunale di Roma che decretò il «non luogo a procedere» perchè i Patti Lateranensi assicurano agli «Enti centrali» della Chiesa, e quindi anche a Radio Vaticana, «l'esenzione da ogni ingerenza da parte dello Stato italiano». Sentenza, quest'ultima, annullata dalla Cassazione il 9 aprile di quest'anno. «Il processo a Radio Vaticana si può fare», fu la decisione dei supremi giudici. Ieri, la prima udienza con un rinvio immediato. L'avvocato Marcello Melandri, che insieme con altri legali difende i tre imputati, ha sollevato due eccezioni alle notifiche fatte, una relativa ad un imputato l'altra a un avvocato difensore. Il giudice ha rinviato tutto al 9 dicembre. Ora, però, arriva questa seconda accusa per i tre dirigenti di Radio Vaticana. Accusa che tuttavia non coglie di sorpresa il collegio difensivo. «E' dal 2001 che il pm Gianfranco Amendola sta portando avanti le indagini in questo senso», commenta l'avvocato Melandri. Il 9 maggio del 2002, una consulenza tecnica, disposta da Amedola, stabilì che esisteva un nesso tra le morti sospette e l'inquinamento elettromagnetico dell'area di Cesano, causato sia dalle antenne di Radio Vaticana sia da un centro radar militare che si trova nei pressi dei tralicci. «Questa consulenza non ci preoccupa», afferma Melandri. Nello studio dell'avvocato sono già pronti due fascicoli a difesa di Radio Vaticana. Uno è datato 16 luglio 2002 e arriva dal Ministero della Sanità. Si tratta del parere del Consiglio Superiore di Sanità sulla consulenza tecnica disposta dalla Procura di Roma. «Le valutazioni conclusive - si legge nel documento - relative all'ipotesi di esistenza di un nesso di casualità tra esposizioni a radiazioni non ionizzanti e il verificarsi di leucemia nell'area oggetto di indagine, non sono coerenti con il complesso delle conoscenze scientifiche attuali».«E' c'è anche lo studio intemazionale nominato con decreto ministeriale da Vero- nesi nel 2001 sul tema radiofrequenze e leucemia - aggiunge l'avvocato Melandri - anche in questo caso i professori hanno stabilito che non esiste un nesso». Le associazioni dei cittadini di Cesano, però, la vedono diversamente. «La notizia - commenta Domenico Ciardulli dei Comitati di Roma Nord - alime.-iLa la nostra speranza di ottenere giustizia anche rispetto a poteriforti». Meno speranzoso è il portavoce degli abitanti di Cesano, Paolo Aquilanti: «Purtroppo non si vede la luce nemmeno nell'altro processo in cui l'accusa è di gran lunga meno grave. Figuriamoci per l'omicidio colposo. Ed inóltre Radio Vaticana continua a rifiutare di spostare le antenne in un altra località indicata dal sindaco di Roma». Replica padre Federico Lombardi, direttore dei programmi di Radio Vaticana: «E' vero, Veltroni aveva lumeggiato questa possibilità, ma il trasferimento è francamente irrealistico per problemi di ordine tecnico e economico. Del resto, noi siamo ormai in regola con le emissioni di onde elettromagnetiche dall'estate 2001». Sotto accusa l'inquinamento elettromagnetico causato dalle antenne di Radio Vaticana

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