IL SEGNO DEI TEMPI di Fabrizio Rondolino

IL SEGNO DEI TEMPI IL SEGNO DEI TEMPI Fabrizio Rondolino LA bocciatura (a scrutinio segreto) del cosiddetto «divorzio breve» è prima di tutto una brutta notizia. Il Parlamento italiano, a più di trent'anni dall'approvazione della legge sullo scioglimento del matrimonio, si è dimostrato ieri prigioniero di una visione della società arretrata, anacronistica e francamente ipocrita. Se infatti si può comprendere l'obiezione - religiosa ma non solo - al divorzio in sé, appare quanto meno discutibile accettare in linea di fatto che l'unione fra due persone finisca, epperò prolungarne i tempi legali. Tanto più che il divorzio, in Italia, è più complesso e soprattutto più costoso rispetto alla maggior parte dei paesi occidentali: come se, non osando bandirlo, si volesse per compensazione punire chi, spesso non per propria scelta e il più delle volte dolorosamente, vede consumarsi e naufragare il proprio rapporto di coppia. Un paese evoluto, moderno e onesto con se stesso non ha paura del "divorzio breve", per la semplice e buona ragione che il compito delle leggi non è quello di castigare i costumi, ma di rendere più facile, equilibrata e giusta la vita dei cittadini. Ma c'è un'altra considerazione che sorge spontanea al cospetto del voto di ieri della Camera. Come per le «coppie di fatto» e per le unioni tra omosessuali, non soltanto assistiamo all'arretratezza culturale e al ritardo legislativo della nostra classe politica: assistiamo anche ad un sempre più diffuso «fai-da-te», che prescinde allegramente dalle regole e dai certificati in carta bollata e serenamente consente di vivere le scelte di ciascuno. Si vive insieme e si f^nno figli senza passare per un altare 0 per un municipio proprio come ci si lascia e, spesso, ci si «risposa» senza aspettare il divorzio. I tempi della vita urgono, e la vita merita di essere vissuta: se la burocrazia statale e l'ipocrisia della classe politica si mettono di traverso, 0 fingono di non vedere, 0 ignorano il problema, tanto peggio. Perché non di tasse 0 di televisione, ma di amore stiamo parlando: di amori che nascono (anche tra persone dello stesso sesso) e di amori che muoiono. E la lieve sfrontatezza dell'amore consente di fare a meno delle leggi.

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